Migranti, Alta Corte Albania sospende ratifica accordo con Italia. Chigi: non preoccupati
MondoLa Corte costituzionale di Tirana ha annunciato la sospensione dell’approvazione parlamentare dell’accordo stipulato a inizio novembre dalla presidente del Consiglio e dal suo omologo albanese. “Il collegio dei giudici riunitosi oggi ha considerato che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti. Ciò comporta automaticamente che le procedure parlamentari per la ratifica dell'accordo vengano sospese”, ha dichiarato la presidente dell'assise, Holta Zaçaj
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La Corte costituzionale albanese ha annunciato la sospensione delle procedure parlamentari per l'approvazione dell'accordo fra Italia e Albania sui migranti, inizialmente prevista per domani. La Corte è stata chiamata in causa da due ricorsi presentati separatamente dal Partito Democratico albanese e altri 28 deputati, schierati a fianco dell'ex premier di centrodestra Sali Berisha. Fonti di Palazzo Chigi spiegano di non voler commentare la decisione della Alta corte albanese essendo una sentenza di un tribunale costituzionale di un Paese terzo. Tuttavia, si sottolinea che non c'è alcuna preoccupazione su eventuali ritardi sulla messa in campo del Memorandum.
La sentenza della Corte
Nel ricorso si sostiene che l'intesa stipulata a Roma tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo omologo albanese Edi Rama, che domenica sarà anche ad Atreju alla festa di Fratelli d’Italia, vìola la Costituzione e le convenzioni internazionali alle quali l'Albania aderisce. “Il collegio dei giudici riunitosi oggi ha considerato che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti, ed ha deciso di esaminarli in seduta plenaria. Ciò comporta automaticamente che le procedure parlamentari per la ratifica dell'accordo vengano sospese”, ha dichiarato la presidente della Corte, Holta Zaçaj. A questo punto, come prevede la Legge Costituzionale albanese, la conseguenza è chiara: la ratifica parlamentare dell'accordo è sospesa fino alla sentenza della Corte, che ha tempo fino al 6 marzo, cioè 3 mesi, per formularla. La prima seduta della Corte è prevista il prossimo 18 gennaio.