Opposizione albanese ricorre contro l'accordo con l'Italia sui migranti

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Il Partito Democratico all'opposizione, guidato da Lulzim Basha, e altri 28 deputati schierati a fianco dell'ex premier di centro destra Sali Berisha, si sono rivolti, separatamente, alla Corte Costituzionale albanese per contestare l'intesa siglata da Edi Rama e Giorgia Meloni. Alla Corte è stato chiesto di agire in fretta, sospendendo le procedure per la ratifica al Parlamento di Tirana già in corso

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Tensioni nella politica albanese. Il Partito Democratico all'opposizione, guidato da Lulzim Basha, e altri 28 deputati schierati a fianco dell'ex premier di centro destra Sali Berisha, si sono rivolti oggi, separatamente, alla Corte Costituzionale del Paese per contestare l'accordo sui migranti siglato da Edi Rama e Giorgia Meloni. In tutti e due i ricorsi, l'intesa viene considerata in violazione alla Costituzione del Paese e anche alle convenzioni internazionali alle quali l'Albania aderisce. Alla Corte è stato chiesto di agire in fretta, sospendendo le procedure per la ratifica al Parlamento di Tirana già in corso (LO SPECIALE SUI MIGRANTI).

"Accorodo va oltre semplice protocollo fra governi"

In particolare, nei ricorsi, viene contestato il fatto che "per la sua natura e termini, l'accordo va oltre un semplice protocollo fra due governi, in quanto l'Albania rinuncia alla sua sovranità sul territorio destinato ai centri di accoglienza. Perciò il premier avrebbe dovuto ottenere l'autorizzazione del presidente della Repubblica".

Le prossime tappe

L'intesa dovrebbe essere sottoposta all'approvazione del Parlamento albanese il prossimo 22 dicembre. E questo spazio di tempo sembra essere abbastanza breve per poter permettere alla Corte Costituzionale di intervenire.

Frontex non aiuterà Italia per rimpatri da Albania

Intanto, emergono novità proprio su come l'accordo andrà a impattare a livello di gestione dei migranti. "Non sta a me giudicare come il governo italiano gestisce la politica sull'immigrazione. Noi possiamo fornire supporto sia a Paesi membri che a Paesi terzi e diamo sostegno all'Albania, ma il nostro regolamento non ci permette di fare rimpatri da Paesi terzi. Non ci è consentito di aiutare l'Albania a rimpatriare migranti. Se l'Italia ha bisogno di aiuto possiamo farlo sul suolo italiano con la giurisdizione italiana", ha detto il direttore esecutivo di Frontex, Hans Leijtens, in audizione al Comitato Schengen.

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Piantedosi: "Costi inferiori a cifre apparse"

Mentre dall'Italia, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, fa sapere che lo stanziamento per la realizzazione di centri per migranti in Albania "è di certo inferiore a quanto emerso su alcuni organi di stampa. La puntualizzazione delle risorse è in corso nelle strutture ministeriali, ma vanno viste come investimenti nella gestione delle politiche migratorie. Ci saranno poi compensazioni per i costi che gravano sul sistema d'accoglienza a causa dei massicci arrivi di migranti". 

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