In tutto circa 67 milioni di egiziani di più di 18 anni hanno il diritto di voto sia in patria che all'estero, dove le urne sono aperte dal 1° dicembre
Oggi per l'Egitto è giornata elettorale: si rinnova la carica presidenziale nel mezzo di una crisi economica senza precedenti e in un clima di insicurezza regionale per la guerra Israele-Hamas, che però non intaccano la popolarità del capo di stato uscente, Abdel Fattah al-Sisi, grande favorito alla riconferma a un terzo mandato. In tutto circa 67 milioni di egiziani di più di 18 anni hanno il diritto di voto sia in patria che all'estero - dove le urne sono aperte dal 1° dicembre - mentre in Egitto le operazioni dureranno tre giorni, fino al 12 dicembre, in 10.085 seggi elettorali. (I CANDIDATI)
Le elezioni
I risultati definitivi sono attesi per il 18 dicembre. Oltre ad al-Sisi altri tre candidati sono in lizza. Però, loro non godono di grande sostegno popolare: Farid Zahran, leader del Partito Socialdemocratico egiziano (Pse), Abdel-Sanad Yamama, dirigente del Partito Wafd e Hazem Omar, a capo del Partito popolare repubblicano. Il capofila dell'opposizione liberale, Hisham Kassem, è invece fuori gioco a causa della sua condanna lo scorso ottobre a sei mesi di carcere. Stessa sorte per l'ex parlamentare Ahmed al-Tantawi, che per mesi ha concentrato tutte le speranze dell'opposizione, salvo poi rinunciare alla candidatura lo scorso 13 ottobre. Il suo direttore di campagna elettorale aveva dichiarato di aver ottenuto solo 14mila firme di cittadine sulle 25mila necessarie per potersi presentare alla votazione, ma in realtà diversi sostenitori di al-Tantawi hanno denunciato di essere stati aggrediti, minacciati o impediti di registrare la propria candidatura da parte di funzionari vicini al potere. Il presidente uscente al-Sisi gode invece di 424 firme di deputati, su 596 seggi, e 1,135 milione di firme di cittadini.
approfondimento
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Il tema principale
L'economia è il tema principale della campagna elettorale e sfida di governo del prossimo mandato presidenziali: due terzi dei 105 milioni di egiziani vivono al di sotto o appena sopra la soglia di povertà. L'inflazione è a quota 40% e la sterlina egiziana è stata svalutata di quasi il 50% per soddisfare i criteri del Fondo monetario internazionale. Oltre ai gravi problemi economici e sociali che stanno portando il Paese sull'orlo del baratro, l'altro buco nero riguarda le diffuse violazioni dei diritti umani e le liberta' calpestate. Le leggi generali limitano ancora le libertà degli egiziani e decine di migliaia di persone sono incarcerate per motivi di opinione politica.