Ucraina, Olena Zelenska: se il mondo si stanca di aiutarci moriremo

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"Se il mondo si stanca" di aiutare l'Ucraina "semplicemente ci lascerà morire". Lo ha dichiarato la first lady ucraina, Olena Zelenska, in un'intervista alla Bbc che andrà in onda domenica e di cui sono stati pubblicati alcuni stralci. Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha dichiarato alla tv nazionale che l'esercito si sta preparando per costringere i russi a lasciare la Crimea per sempre nel 2024

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Ucraina, Kiev: decisione Cio su Parigi 2024 incoraggia la guerra

L'Ucraina ha criticato la decisione dei dirigenti olimpici di permettere agli atleti russi e bielorussi di gareggiare l'anno prossimo come neutrali, al di fuori degli eventi a squadre e se non sostengono attivamente l'invasione. "I membri del Comitato Olimpico Internazionale che hanno preso questa decisione hanno la responsabilita' di incoraggiare la Russia e la Bielorussia a continuare l'aggressione armata contro l'Ucraina", ha dichiarato il Ministero degli Esteri ucraino.

Elezioni, Putin augura 'successo' ad al-Sisi

Vladimir Putin ha augurato "successo" al suo omologo, Abdel Fattah al-Sisi, in vista delle elezioni presidenziali che si terranno da domani al 12 dicembre in Egitto. Lo ha riferito una nota del Cremlino, secondo cui Putin, nel corso di una conversazione telefonica, ha ringraziato al-Sisi per l'aiuto fornito nell'evacuazione dei cittadini russi e dei loro familiari dalla Striscia di Gaza ed espresso gratitudine per la consegna di aiuti umanitari dalla Federazione Russa all'enclave.

Nel corso del colloquio, Putin ha parlato anche del suo recente viaggio negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita e dell'incontro avuto a Mosca con il presidente dell'Iran, Ebrahim Raisi. Putin ed al-Sisi hanno discusso infine della cooperazione russo-egiziana, che, ha osservato il leader russo, "si sta sviluppando con molto successo". 

Ucraina, Kiev denuncia piano Mosca per voto in regioni occupate

Il ministero degli Esteri ucraino ha definito "una violazione dei principi e delle leggi internazionali" la decisione di Mosca di estendere le prossime elezioni presidenziali russe del marzo 2024 anche alle regioni che occupa in Ucraina. "Lo svolgimento delle elezioni russe nei territori ucraini viola la Costituzione dell'Ucraina, nonchè le norme e i principi del diritto internazionale, in particolare la Carta delle Nazioni Unite", si legge nella nota dei dicastero. Il testo "invita la comunità internazionale a condannare risolutamente l'intenzione russa di tenere elezioni nei territori ucraini occupati". Kiev ha aggiunto che questa decisione "mette in dubbio la legittimità delle elezioni presidenziali russe". La dichiarazione cita "la Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e parti delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson", tra le regioni ucraine sotto il controllo militare di Mosca dove si terranno anche le prossime elezioni presidenziali russe fissate dal 15 al 17 marzo 2024.

Ucraina, Kiev: costringeremo russi a lasciare la Crimea per sempre

Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha dichiarato alla tv nazionale che l'esercito si sta preparando per costringere i russi a lasciare la Crimea per sempre nel 2024, come riferisce Unian. "Gli sviluppi che stiamo preparando per il 2024 ci daranno ottime opportunità,  loro (i russi) dovranno lasciare la nostra Crimea per sempre", ha detto. Secondo Umerov, l'Ucraina ha dimostrato al mondo intero che può avere successo, in particolare creando problemi ai russi nella penisola. "Abbiamo dimostrato al mondo intero che possiamo avere successo, nonostante non disponiamo di una flotta così potente. Abbiamo costretto la Russia a ritirarsi dalla Crimea temporaneamente occupata", ha detto facendo riferimento ai numerosi attacchi degli ultimi mesi che hanno convinto la Marina russa a spostare alcune navi da guerra in porti più sicuri.

Ucraina, Bulgaria aumenta aiuto militare a Kiev

La Bulgaria aumenta il suo aiuto militare all'Ucraina. Ieri sera in Parlamento la cosiddetta 'coalizione euroatlantica' composta dai conservatori del partito Gerb e dai neoliberali della formazione 'Continuiamo il cambiamento' (Pp), appoggiati dal partito della minoranza turca Dps, hanno deciso di inviare gratuitamente a Kiev sistemi missilistici antiaerei e i rispettivi missili di produzione sovietica attualmente in dotazione dell'esercito bulgaro. Hanno votato contro i socialisti del Bsp e i deputati del partito nazionalista Vasrazhdane (Rinascita). Nella delibera del Parlamento non si precisano la quantità e il tipo del materiale bellico. "Questo è l'ultimo passo prima di entrare in guerra", ha dichiarato dalla tribuna il deputato del Bsp, Borislav Gutsanov. "State facendo esattamente quello che non vogliono i cittadini bulgari", ha proseguito Gutsanov rivolgendosi agli esponenti dei tre partiti 'euroatlantici': Boyko Borissov (Gerb), Delyan Peevsky (Dps) e Kiril Petkov (Pp), che hanno inoltrato il progetto della delibera. La Bulgaria aprirà, inoltre, il suo spazio aereo per l'addestramento e le esercitazioni di piloti ucraini sui caccia F-16 e accoglierà fino a quattro reparti militari ucraini di 160 unità in tutto ogni anno per l'addestramento. 

Kiev: costringeremo i russi a lasciare la Crimea per sempre

Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha dichiarato alla tv nazionale che l'esercito si sta preparando per costringere i russi a lasciare la Crimea per sempre nel 2024, come riferisce Unian. "Gli sviluppi che stiamo preparando per il 2024 ci daranno ottime opportunità,  loro (i russi) dovranno lasciare la nostra Crimea per sempre", ha detto. Secondo Umerov, l'Ucraina ha dimostrato al mondo intero che può avere successo, in particolare creando problemi ai russi nella penisola. "Abbiamo dimostrato al mondo intero che possiamo avere successo, nonostante non disponiamo di una flotta così potente. Abbiamo costretto la Russia a ritirarsi dalla Crimea temporaneamente occupata", ha detto facendo riferimento ai numerosi attacchi degli ultimi mesi che hanno convinto la Marina russa a spostare alcune navi da guerra in porti più sicuri. 

Ucraina, la Bulgaria aumenta l'aiuto militare a Kiev

La Bulgaria aumenta il suo aiuto militare all'Ucraina. Ieri sera in Parlamento la cosiddetta "coalizione euroatlantica" composta dai conservatori del partito Gerb e dai neoliberali della formazione 'Continuiamo il cambiamento' (Pp), appoggiati dal partito della minoranza turca Dps, hanno deciso di inviare gratuitamente a Kiev sistemi missilistici antiaerei e i rispettivi missili di produzione sovietica attualmente in dotazione dell'esercito bulgaro. Hanno votato contro i socialisti del Bsp e i deputati del partito nazionalista Vasrazhdane (Rinascita). Nella delibera del Parlamento non si precisano la quantità e il tipo del materiale bellico. "Questo è l'ultimo passo prima di entrare in guerra", ha dichiarato dalla tribuna il deputato del Bsp, Borislav Gutsanov. "State facendo esattamente quello che non vogliono i cittadini bulgari", ha proseguito Gutsanov rivolgendosi agli esponenti dei tre partiti 'euroatlantici': Boyko Borissov (Gerb), Delyan Peevsky (Dps) e Kiril Petkov (Pp), che hanno inoltrato il progetto della delibera. La Bulgaria aprirà, inoltre, il suo spazio aereo per l'addestramento e le esercitazioni di piloti ucraini sui caccia F-16 e accoglierà fino a quattro reparti militari ucraini di 160 unità in tutto ogni anno per l'addestramento. 

Cremlino vuole cattura di Avdiivka e Kupyansk prima del voto

Il Cremlino potrebbe aver incaricato l'esercito russo di catturare Avdiivka, e forse Kupyansk (nel Donetsk) prima delle elezioni del marzo 2024. Lo scrive il think tank statunitense Institute for the Study of War (Isw). "Il Cremlino potrebbe utilizzare l'annuncio militare di Putin nel tentativo di convincere un ampio gruppo di elettori che l'esercito russo sostiene completamente Putin. L'annuncio del presidente potrebbe in alternativa mirare a dimostrare che ha il sostegno dell'esercito russo in modo da rendere superflua qualsiasi ulteriore discussione sulla guerra in Ucraina durante la sua campagna", scrive l'Isw nel suo ultimo report.

Giornalista russo-americana nella lista dei ricercati di Mosca

Il Ministero degli Interni russo ha inserito la giornalista russo-americana Masha Gessen nella lista dei ricercati, ha reso noto la Tass. "Ricercata per un reato penale", ha scritto il ministero in un post sulla banca dati della Gessen. In precedenza si era saputato che l'attivista, una delle voci più critiche nei confronti del presidente Vladimir Putin, é indagata per aver screditato le forze armate russe in un'intervista con Yury Dud, indicato come agente straniero in Russia. 

Ucraina, Olena Zelenska: se il mondo si stanca di aiutarci moriremo

"Se il mondo si stanca di aiutarci, ci lascerà semplicemente morire. Per noi è una questione vitale": lo ha detto la first lady ucraina Olena Zelenska in una intervista alla Bbc che andrà in onda domani esprimendo forte preoccupazione per il ritardo degli aiuti dopo che i senatori repubblicani negli Stati Uniti hanno bloccato un disegno di legge che prevedeva ulteriori 60 miliardi di dollari all'Ucraina. "Abbiamo davvero bisogno di aiuto. Non possiamo stancarci, perché se lo facciamo, moriamo. Ci fa molto male vedere segnali che l'appassionata disponibilità può affievolirsi. Per noi è vitale. Fa male vedere ciò che sta succedendo.

Kiev: ieri abbattuti 14 missili su 19, un morto in centro Ucraina

Una persona è morta e altre quattro sono rimaste ferite ieri mattina in un attacco russo nella regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina centrale: lo ha detto il portavoce dell'Aeronautica militare, Yuriy Ignat, sottolineando inoltre che ieri mattina Mosca ha lanciato sul Paese un totale di 19 missili da crociera Kh-101/Kh-555, di cui 14 sono stati distrutti. I missili, ha precisato Ignat, sono stati lanciati da 7 bombardieri strategici Tu-95MS dalla regione russa di Saratov. Come riportato ieri, quello di ieri è stato il primo attacco russo con missili da crociera Tu-95MS dopo una pausa di 79 giorni e tutti i missili diretti verso Kiev sono stati abbattuti. 

Ucraina, Parlamento bulgaro respinge veto presidente su blindati a Kiev

Il parlamento bulgaro ha respinto il veto posto dal presidente Rumen Radev sulla fornitura gratuita di oltre cento mezzi bilndati all'Ucraina. Ne danno notizia i media regionali. Una decisione quella sui blindati a Kiev adottata dalla maggioranza parlamentare nelle scorse settimane. Secondo il presidente Radev, tali mezzi militari - di fabbricazione sovietica e definiti obsoleti dai favorevoli alla fornitura all'Ucraina - potrebbero essere invece assai utili per proteggere i confini della Bulgaria dalle ondate di migranti illegali, nonché per la protezione civile in casi di calamità naturali. In base alla costituzione bulgara, quando un veto del presidente viene respinto dai deputati, la maggioranza approva nuovamente e definitivamente il provvedimento contestato. 

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