Secondo La Repubblica, il capo dell'Eliseo vorrebbe che l'ex presidente del Consiglio italiano - figura autorevole e di prestigio, in un contesto incerto come quello attuale - prendesse il posto di Ursula von der Leyen. Ne avrebbe anche già parlato con il suo primo alleato, il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Fonti vicine a Draghi però hanno allontanato l'ipotesi. Tajani: "Ppe confermerà candidatura VDL"
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Mario Draghi alla guida della Commissione europea? Così, almeno secondo le indiscrezioni, vorrebbe il presidente francese Emmanuel Macron, che nell’ex premier italiano vede una figura in grado di porre un argine all’ascesa al potere dei sovranisti in Europa. La Repubblica, che cita fonti diplomatiche di Bruxelles e Parigi, scrive che il capo dell’Eliseo ha anche già parlato della possibilità che Draghi succeda a Ursula von der Leyen con il suo alleato politico numero uno, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, a cui avrebbe spiegato perché proprio lui è la figura giusta. Nonostante le voci, Draghi finora ha sempre detto di considerarsi poco adatto al ruolo. E anche oggi, fonti vicine a lui hanno fatto sapere che non è interessato alla presidenza della Commissione Ue.
Una figura autorevole in un contesto incerto
I rapporti tra Macron e Draghi sono sempre stati ottimi. Per il presidente francese il nostro ex premier risponderebbe bene all’esigenza di autorevolezza e prestigio in uno scenario internazionale che continua a essere traballante. Per vari motivi: la guerra in Ucraina, l’ascesa della Cina, l’eventualità che Donald Trump torni alla Casa Bianca. Bisogna vedere se la proposta di Macron riuscirà effettivamente a convincere. Per Scholz non sarà facile, ad esempio, vedere una sua connazionale abbandonare la presidenza della Commissione. Anche se, riporta sempre La Repubblica, per Von der Leyen sarebbe già pronta la sedia della segreteria generale della Nato. E quindi sarebbe più facile convincere il cancelliere a puntare su Draghi. Bisognerà vedere anche cosa ne pensa il governo italiano: secondo il retroscena, la premier Giorgia Meloni al momento sarebbe più che altro interessata ad assicurarsi la presenza di un suo alleato all’interno dell’esecutivo europeo. Si fa il nome di Raffaele Fitto.
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L’idea piace al leader di Azione Carlo Calenda: “Draghi alla guida dell'UE, alla Commissione o al Consiglio, rappresenterebbe la migliore possibilità per l'Europa di risollevarsi. Draghi ha già salvato l'Euro una volta ed è venuto in soccorso dell'Italia in un momento drammatico”. Vedono di buon occhio l'ipotesi di Draghi alla Commissione anche il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, e Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. Non così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "I trattati – ha detto - prevedono che il presidente della Commissione venga individuato tenendo conto dei risultati dell'elezione del nuovo Parlamento europeo. Noi popolari europei terremo il nostro Congresso in febbraio a Bucarest e credo proprio che confermeremo la candidatura di Ursula Von Der Leyen. Bisognerà attendere il responso del voto popolare e decidere sulla base di quello che indicheranno i cittadini europei".