L'ex premier non ha nascosto la sua "preoccupazione" spiegando che oggi "il modello di crescita si è dissolto e bisogna reinventarsi un modo di crescere ma per fare questo occorre diventare Stato. Il mercato europeo è troppo piccolo, ci sono tanti mercati e quindi le piccole imprese che nascono in europa appena crescono o vendono o vanno negli Stati Uniti"
Questo per l'Europa "è un momento critico e speriamo che ci tengano insieme quei valori fondanti che ci hanno messo insieme". Lo ha detto l'ex premier Mario Draghi alla presentazione del libro di Aldo Cazzullo "Quando eravamo padroni del mondo". Draghi non ha nascosto la sua "preoccupazione" spiegando che oggi "il modello di crescita si è dissolto e bisogna reinventarsi un modo di crescere ma per fare questo occorre diventare Stato. Il mercato europeo è troppo piccolo, ci sono tanti mercati e quindi le piccole imprese che nascono in europa appena crescono o vendono o vanno negli Stati Uniti". "Si sta discutendo dell'allargamento e dell'errore colossale fatto negli anni 90 quando non furono modificate le regole lasciando le stesse di quando eravamo in 12 Stati. Tutto è troppo frammentato - ha aggiunto l'ex premier Draghi -, anche questioni molto semplici, ed anche la regolamentazione del mercato unico è frammentata. Mario Draghi ha esemplificato citando il mercato dei farmaci dove negli Stati Uniti c'è una sola autorità per regolamentare un farmaco mentre in Europa ce ne sono 27. "Quindi - ha detto ancora - è un momento particolare in cui dobbiamo rivedere molti dei presupposti del nostro stare insieme". Per esempio, ha ricordato, che "noi come Europa spendiamo da tre a cinque volte di quello che spende la Russia e siamo il secondo investitore in spese militari dopo gli Usa. Si tratta quindi di coordinare meglio".