Il Monte vulcanico si trova sull'isola di Sumatra ed è alto 2.891 metri. La sua eruzione ha provocato una colonna di cenere alta 3mila metri. Le squadre di ricerca sono al lavoro per individuare le persone che risultano ancora disperse: secondo i dati delle autorità, infatti, erano 75 gli escursionisti saliti sul vulcano nel weekend
E’ di almeno 11 escursionisti morti il bilancio dopo l’improvvisa eruzione del vulcano Marapi, sull’isola di Sumatra, nell’indonesia occidentale. Come comunicato questa mattina dalle autorità locali, le vittime sono state rinvenute dalle squadre di ricerca che, dopo aver lavorato tutta la notte, sono anche riuscite a trarre in salvo altri tre escursionisti. L’attività vulcanica del Monte Marapi, alto 2.891 metri, è ripresa ieri: l’eruzione ha provocato una colonna di cenere alta 3mila metri che ha fatto piovere detriti vulcanici sui villaggi vicini.
Ancora persone disperse
Secondo i dati in possesso dei funzionari locali e nazionali, gli escursionisti presenti sulla montagna nel fine settimana erano 75. Di queste, ha fatto sapere il capo dell'Agenzia di ricerca e salvataggio di Padang Abdul Malik, “ci sono 26 persone che non sono state evacuate, ne abbiamo trovate 14: tre vive e 11 morte". Dodici sono le persone ancora disperse, mentre altre 49 sono scese dalla montagna e portate in ospedale. Il Monte Marapi è uno dei 130 vulcani attivi presenti in Indonesia. L'Istuituto di Vulcanologia e di Rischio geologico indonesiano, che ha dato notizia della ripresa dell’eruzione, da ieri ha proibito di avvicinarsi al vulcano. Alla gente che si trova nelle vicinanze del Monte è stato chiesto di indossare occhialoni, maschera e cappello. La cenere mista a pioggia è caduta sulla città di Bukittinggi, la terza in ordine di grandezza di Sumatra con circa 100.000 abitanti.