Il vulcano è uno dei più pericolosi dell'America Latina: ha ripreso la sua attività eruttiva nel 1994 e l'ultima eruzione violenta è stata registrata nel dicembre del 2000
In Messico il vulcano Popocatepetl si fa sentire: sputa fumo e cenere tanto che il Mexican Disaster Prevention Centre ha diramato l'allerta gialla per una possibile eruzione. Il Popocatépetl, che significa "Collina Fumante" nella lingua nativa azteca Nahuatl, è situato nel Messico centrale ed è uno dei vulcani attivi più pericolosi dell'America Latina ed è tra i più monitorati al mondo. Sorge a soli 72 km a sud-est della Città del Messico, che ospita circa 9 milioni di persone; 22 milioni se si include l'area metropolitana.
L'ultima eruzione nel 2000
Popocatepetl ha ripreso la sua attività eruttiva nel 1994. Conosciuto anche come Popo o Don Goyo, è uno dei vulcani più attivi del Messico: dal 1354 sono state registrate 18 eruzioni. Attualmente la sua attività è moderata, ma costante, con emissioni di fumarole, composte da gas e da vapore acqueo, e da repentine e impreviste eruzioni minori di ceneri e materiale vulcanico. L'ultima eruzione violenta del vulcano fu registrata nel dicembre del 2000. Già a maggio il Popocatepetl aveva iniziato a dare segnali di ripresa. Il vulcano, durante l'epoca precolombiana, era una divinità azteca destinataria di un culto esclusivo. Al giorno d'oggi il culto sopravvive in forma minoritaria o simbolica.