Sul palco di Genova la travel blogger arrestata in Iran nel 2022. Ora ha voltato pagina e ha scritto un libro: “Mi ha permesso di lasciare andare tante cose: dovevo raccontare un paese attraverso i miei occhi”
“Di quei 45 giorni mi è rimasto dentro tutto: le donne che ho incontrato, quelle che hanno condiviso la loro storia con me, i rumori di Evin, la sensazione di essere ancora nell’angolo di quella cella. Rivedo tutto, i colori, i volti, tutto”. A parlare è Alessia Piperno, la travel blogger italiana arrestata in Iran nel 2022 perché ingiustamente accusata di aver partecipato alle proteste per la libertà delle donne. (LIVE IN GENOVA - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
Il viaggio in Iran
Alessia è tornata a casa ma della sua esperienza si porta dietro la necessità di lottare per la libertà delle donne in Iran così come nel resto del mondo. “Se sono una attivista? Non mi piace assegnarmi un’etichetta precisa ma la libertà delle donne iraniane mi sta molto a cuore, penso che tutti dovremmo meritarci la stessa libertà. Lo scopo del mio libro è anche quello: parlare della libertà che dovrebbe appartenere a tutte le donne ma anche agli uomini”. I ricordi del viaggio prima dell’arresto sono tutti belli e positivi: “La società dell’Iran è meravigliosa”, ha raccontato. “Le persone sono accoglienti, mi hanno offerto cibo, fatto regali. Prima dell’arresto era tutto meraviglioso. Il popolo non è il regime. Ma coloro che sono con il regime sono coloro che mi hanno messa più in difficoltà perché ero una donna che viaggiava da sola”.
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Le donne conosciute in carcere
La travel blogger ha detto di essere ancora in contatto con le donne incontrate in Iran e a Evin ma di non sapere molto della loro vita adesso. “Le conversazioni con le donne conosciute lì sono superficiali - ha affermato - perché non possono rivelarmi niente, potrebbero passare per spie. I social e canali sono controllati”. In quel Paese la libertà non esiste e il cambiamento è lontano. "Una mia compagna di cella mi disse che l'Iran è un'isola in mezzo all'oceano. Tutti sanno cosa succede, nessuno ci aiuta. È vero: nessuno ha potuto salvare la vita alle persone condannate a morte. Tutto è rimasto come prima. La situazione è rimasta invariata". Alessia ha anche ricordato il compagno Louis, ragazzo francese arrestato in Iran insieme a lei. “Lui però è ancora lì, condannato a 5 anni di carcere. Io farò di tutto per riportarlo a casa e la Francia non sta facendo molto. Mi sento fortunata ad essere italiana”.
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Sogni di libertà e cambiamento
“Io sono una grande sognatrice: sognate e fatelo in grande”, ha detto Piperno ai giovani presenti in sala. “Gli ultimi 7 anni sono stati un continuo realizzarsi di sogni: viaggi ed esperienze di vita. Ad oggi il sogno più grande è poter vendere la libertà uguale per tutti i paesi del mondo e fare qualcosa che possa portare al cambiamento”. E ha aggiunto commossa: "Sogno che le ragazze mostrino i loro capelli, che possano esprimere i loro sogni. In Iran sei limitato nelle tue scelte. Non puoi viaggiare, cantare, ballare. Io sogno ciò che abbiamo noi, per loro. Ce lo meritiamo tutti". La travel blogger, nonostante i 45 giorni di inferno vissuti in carcere, sogna anche di poter tornare in Iran prima o poi: "Non mi sono pentita di essere stata in Iran. Ci tornerei? Sì, ma non adesso, soprattutto dopo questo libro. Non mi farebbero scendere dall'aereo".