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Guerra Israele–Hamas, Tel Aviv-Usa: "Possibile accordo rilascio ostaggi". Hamas frena

©Ansa

Netanyahu alla Nbc: "potrebbe esserci" un accordo per liberare gli ostaggi detenuti. Ma Hamas sospende negoziati a causa dello Shifa a Gaza.  Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo ha annunciato "un numero significativo di deceduti e feriti" in un "bombardamento" della suo edificio evacuato e ora occupata da sfollati. Civili israeliani colpiti da un missile lanciato dagli Hezbollah dal Libano nel nord del Paese. Tel Aviv risponde 

Idf colpisce postazioni in Siria in risposta a razzi contro il Golan

Le Forze di difesa israeliane hanno colpito nella notte obiettivi in Siria, in risposta a razzi lanciati contro le alture del Golan. Lo riferiscono i media israeliani. 

Idf: oggi pausa umanitaria di 7 ore

Le Forze di Difesa israeliane (Idf) hanno annunciato una nuova pausa umanitaria per permettere l'evacuazione di civili dal nord della Striscia di Gaza. Il portavoce dell'Idf in arabo, tenente colonnello Avichay Adraee, ha reso noto sul social X che la Salah a-Din road rimarrà aperta per sette ore, dalle 09:00 alle 14:00 ora locale per permettere ai civili di raggiungere il sud della Striscia. "Pause tattiche dell'attività militare" sono inoltre previste a Jabaliya e nel vicino centro abitato di Izbat Malien  fra le 10:00 e le 14:00, per permettere agli abitanti di raggiungere i corridoi umanitari diretti a sud. Infine è prevista una strada sicura per uscire dall'ospedale Shifa attraverso al Wehda street e raggiungere la Salah a-Din road.

Morto a Gaza membro staff produzione Fauda

Il 38enne Matan Meir, che lo lavorava nello staff della produzione della serie Fauda, è morto combattendo da soldato a Gaza. Lo riferisce il Jerusalem Post.  Meir è il secondo morto dall'inizio della guerra nello staff della serie Netflix che ha raccontato le vicende di una unità israeliana impegnata in azioni antiterrorismo a Gaza e in Cisgiordania. Fra le 1200 vittime dell'assalto di Hamas a Israele il 7 ottobre, vi è il tecnico del suono della serie, Lior Waitzman.

Storia dell’ospedale di al-Shifa, il più grande di Gaza e ora al centro del conflitto

Si tratta del centro medico più grande dell'intera Striscia,  composto da 3 reparti. La struttura è ora al centro dell’assedio di  Israele che ritiene che, nei tunnel sotto il compound, si nasconda il  leader di Hamas Yahya Sinwar. Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha  detto in un briefing serale che "è stata pubblicata la falsa notizia che  stiamo circondando l'ospedale Al-Shifa e lo stiamo attaccato. È falso.  Stiamo combattendo con terroristi che scelgono di combattere proprio  accanto all'ospedale". L'APPROFONDIMENTO

Cnn: "Neonati ospedale al Shifa trasferiti in altra parte complesso"

I bebè nell'ospedale di Al Shifa sono stati trasferiti nella notte in un'altra ala del complesso del grande nosocomio di Gaza dopo che l'unità neonatale è rimasta senza ossigeno. Lo ha detto alla Cnn il direttore generale del ministero della Sanita di Gaza, Munir al Bursh. I piccoli, ha detto al Bursh sono stati trasportati in braccio fuori dalle incubatrici e portati in un'ala dell'ospedale dove funzionano gli erogatori di ossigeno. L'erogazione di ossigeno si è fermata dopo che un generatore è stato colpito nei combattimenti e ciò ha portato alla morte di tre neonati a partire da venerdì notte, ha aggiunto al Bursh. 

Lo staff dell'ospedale afferma che al Shifa è assediato e gli israeliani non ne permettono l'evacuazione. Ieri sera il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari, ha negato che l'ospedale sia assediato, spiegando che il lato est è aperto al passaggio sicuro di civili. Ha poi aggiunto che lo staff ha chiesto aiuto per il trasferimento dei bambini ricoverati in un ospedale più sicuro e che l'esercito offrirà oggi assistenza in tal senso. 



Iran: 'Rifiutiamo soluzione dei 2 Stati per la Palestina'

"L'Iran ritiene che l'unica soluzione democratica sia indire un referendum sulla creazione di uno Stato, con la partecipazione di tutti i musulmani, cristiani ed ebrei in Palestina": lo ha detto il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, al suo ritorno dal vertice congiunto di emergenza dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) e della Lega araba sulla crisi di Gaza che si è tenuto ieri a Riad. Nel corso del vertice, ha aggiunto Raisi, "alcuni Paesi hanno suggerito la formazione di due Stati in terre palestinesi per risolvere la crisi", a differenza di ciò che propone Teheran. "Gli Stati Uniti svolgono il ruolo più importante nell'aiutare il regime israeliano a sopravvivere e sono il principale fornitore di armi al regime per uccidere i palestinesi", ha concluso.

Ministero salute Hamas: 'Ospedale al Shifa senza elettricità, morti 5 pazienti'

L'ospedale Al Shifa a Gaza non ha più elettricità  e non può più fornire servizi medici. Per questo sono morti 5 pazienti, fra cui due bebè nati prematuri. Lo dice il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, aggiungendo che nell'ospedale vi sono 100 pazienti deceduti che al momento è impossibile seppellire. 

Hamas ospedale Gaza non piu' operativo,morti 2 neonati

L'ospedale più grande di Gaza, intorno al quale si sta combattendo sempre piu' intensamente, ha cessato la sua attivita' e non è più in grado di fornire assistenza medica. Lo ha detto il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, citato dalla testata israeliana Haaretz. Secondo la dichiarazione, 5 pazienti, fra i quali 2 neonati

prematuri, sono morti a causa delle continue interruzioni della corrente elettrica per alimentare i macchinari dell'ospedale al-Chifa. Oltre al personale sanitario, ai pazienti e a centinaia di sfollati, nella struttura ci sono oltre 100

cadaveri di pazienti deceduti nei giorni scorsi che non possono essere gestiti né sepolti, ha segnalato il ministero.

Idf: 'Spari Hamas ai soldati che evacuano civili in campo al Shati'

Combattimenti sono in corso nel campo profughi di al Shati a Gaza. Lo riferisce l'esercito israeliano, sottolineando che i combattenti di Hamas hanno aperto il fuoco sui soldati che stavano evacuando dei civili.   A quanto riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf), un "significativo" numero di soldati continua a combattere ad al Shati. Ad un certo punto truppe della Brigata Givatai hanno identificato dei civili in edificio, che hanno deciso di evacuare. Ma, durante le operazioni di messa in salvo dei civili, Hamas ha aperto il fuoco sui soldati. Questi hanno risposto al fuoco, anche con dei tank, uccidendo gli aggressori. In altri scontri nel campo profughi, riferisce l'Idf, i soldati hanno identificato uomini di Hamas in un edificio, che è stato poi fatto colpire dall'aviazione. Un altro raid aereo ha colpito un deposito di armi del campo, da cui era partito un razzo. Infine la brigata Nahal ha identificato quattro operativi di Hamas e inviato contro di loro un drone che ne ha uccisi tre. Il quarto è stato poi ucciso dai soldati. 


Luzi; due ufficiali dei carabinieri in partenza per Gaza

"Partiranno presto, entro pochi giorni. Ma la nostra presenza in quella terra e' antica. Risale al 1917 quando i carabinieri hanno combattuto proprio a Gaza con il corpo di spedizione britannico e poi si sono occupati per alcuni anni della sicurezza di Gerusalemme. Poi c'e' stata la missione con gli osservatori Onu a Hebron, nella West Bank, e il controllo del valico di Rafah per conto dell'Unione Europea". Così Teo Luzi, comandante generale dell'Arma dei carabinieri, in una intervista al quotidiano Repubblica, commenta le recenti dichiarazioni del ministro Crosetto, che ha raccontato richiesta americana di mandare a Gerusalemme due ufficiali dell'Arma per tenere i rapporti con l'Autorita' palestinese. "Dal 1994 curiamo l'addestramento della polizia dell'Autorità palestinese: ventitre istruttori sono rimasti sul terreno fino al 7 ottobre mentre molti ufficiali palestinesi hanno partecipato ai corsi della scuola Coespu di Vicenza. Questo è stato fatto attraverso un accordo anche con Stati Uniti e Israele. A Gerusalemme infatti c'è una struttura americana che coordina le attività tra le forze dell'ordine israeliane e palestinesi: i due ufficiali sono stati chiesti con urgenza in questo momento drammatico proprio perché hanno dimostrato la capacità di gestire il dialogo".


Media: inviato Usa MkGurk martedì in Israele per questione ostaggi

Il coordinatore della Casa Bianca per il Medio Oriente, Brett McGurk, dovrebbe arrivare martedì in Israele nell'ambito di un tour regionale per concludere un accordo sulla liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo afferma il sito israeliano Walla, citando due fonti israeliane e una americana.  La missione di McGurk partirà da Bruxelles, dove l'inviato americano vedrà rappresentanti dell'Ue e la Nato. Martedì McGurk sarà in Israele per colloqui con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e alti funzionari dei servizi d'intelligence e la difesa. L'inviato americano si recherà successivamente in Giordania, Arabia Saudita, Qatar e Bahrein. A quanto riferisce Walla, l'accordo in discussione prevede la liberazione di 80 donne e minorenni in ostaggio in cambio di quella di donne e minorenni palestinesi in carcere, diversi giorni di pausa dei combattimenti e forse anche l'invio di carburante a Gaza. Per ora la Casa Bianca non ha voluto commentare la notizia. 


Migliaia in piazza per tregua a Gaza anche in Australia

Migliaia di persone hanno sfilato anche oggi, per la quinta domenica consecutiva, per le strade di diverse città australiane chiedendo il cessate il fuoco a Gaza; altre manifestazioni erano più focalizzate sulla richiesta di rilasciare gli ostaggi israeliani rapiti da Hamas durante il sanguinoso attacco del 7 ottobre. A Melbourne, la seconda città più popolosa del paese, migliaia di cittadini con bandiere della Palestina si sono radunati sui gradini della Biblioteca di Stato di Victoria e hanno marciato verso il Parlamento per sollecitare un cessate il fuoco immediato e la fine dell'intervento militare israeliano nella Striscia di Gaza.


Usa chiedono chiarimenti a Netanyahu su futuro Gaza

Gli Stati Uniti hanno chiesto chiarimenti in merito alle dichiarazioni del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, secondo il quale Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza per un periodo indefinito dopo la guerra. Lo ha confermato una fonte americana a Times of Israel dopo che la notizia era stata riportata inizialmente dall'emittente israeliana Kan. 

Ieri sera Netanyahu ha dichiarato di opporsi al ritorno dell'Autorità Nazionale Palestinese a Gaza una volta finita la guerra con Hamas, ritorno che è invece un obiettivo di Washington. 

Macron: 'Antisemitismo,nessuna tolleranza per l'intollerabile'

L'antisemitismo è sempre "odioso", una "Francia dove i nostri concittadini ebrei hanno paura non è la Francia". Lo scrive il presidente francese Emmanuel Macron in una lettera rivolta ai suoi concittadini in occasione della marcia contro l'antisemitismo in programma oggi a Parigi, dopo che la guerra provocata dall'attacco di Hamas a Israele ha portato a migliaia di attacchi razzisti contro gli ebrei francesi.

Durante "l'attacco terroristico" perpetrato da Hamas il 7 ottobre, "40 dei nostri compatrioti sono stati vittime della barbarie, otto sono ritenuti dispersi o trattenuti come ostaggi. Siamo tutti martoriati. Tutti a fianco delle famiglie. Tutti mobilitati per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi. A questo dolore della Nazione, si è aggiunta l'insopportabile ripresa di un antisemitismo senza freni. Che sia religioso, sociale, identitario o razziale, l'antisemitismo è sempre come lo presentava Emile Zola: odioso", si legge nella lettera pubblicata su Le Parisien, in cui Macron cita lo scrittore che difese il capitano Dreyfus, nel più famoso caso di antisemitismo in Francia.


Msf, "senza tregua ospedali Gaza diventeranno obitori"

Le continue interruzioni dell'elettricità e gli attacchi a cui sono sottoposti molti degli ospedali che si trovano sulla Striscia di Gaza rischiano di trasformarli in obitori: è l'avvertimento dell'organizzazione Medici senza frontiere, che chiede un cessate il fuoco immediato per evitare questo rischio. "Se non agiamo ora, se non fermiamo immediatamente questo bagno di sangue con un cessate il fuoco o almeno un'evacuazione sanitaria dei pazienti, questi ospedali diventeranno dei veri e propri obitori", secondo MSF.

Oms, "ospedale al Shifa, persi i contatti"

L'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara di "aver perso le comunicazioni con i suoi contatti dell'ospedale al Shifa, nel nord della Striscia di Gaza". "Mentre continuano ad emergere orribili notizie di continui attacchi all'ospedale, riteniamo che i nostri contatti si siano uniti alle decine di migliaia di sfollati che stanno scappando dall'area", si legge in un post dell'Oms sul social X.

Netanyahu: "Nessuna pressione internazionale ci fermerà"

"Non ci sono pressioni internazionali che ci faranno cambiare idea sulla necessità di proteggere noi stessi. Quando Hamas sarà sradicata, Israele manterrà il controllo di sicurezza nella Striscia". Ha dichiarato il premier israeliano Beniamyn Netanyahu questa sera in conferenza stampa.

Gallant non esclude un attacco a Beirut

Il ministro della difesa Yoav Gallant non ha escluso oggi un eventuale attacco a Beirut. In risposta alla domanda di una giornalista che voleva sapere quale fosse la linea rossa di Israele agli Hezbollah in seguito ai loro continui attacchi contro l'Alta Galilea, Gallant ha risposto: ''Se sentirete che abbiamo attaccato Beirut, comprenderete che Nasrallah ha oltrepassato quella linea''. 

Marcia per i palestinesi vicino alla casa di Biden in Delaware

Centinaia di manifestanti pro-palestinesi si sono radunati a pochi centinaia di metri dalla casa di Joe Biden a Wilmington, in Delaware, dove il presidente americano trascorrerà il weekend con la moglie Jill. "Biden, non puoi nasconderti! Ti accuseremo di genocidio!" la folla urlava durante la 'Marcia per la Palestina' chiedendo all'amministrazione Biden di premere per il cessate il fuoco in Medio Oriente. 

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