L'uomo era stato sequestrato 14 giorni fa dal gruppo guerrigliero Esercito di Liberazione Nazionale (Eln) nel dipartimento di La Guajira, nel Nord del Paese
Luis Manuel Díaz, padre del calciatore colombiano Luis Díaz, è stato rilasciato oggi, dopo due settimane di sequestro, grazie al lavoro umanitario. Lo riferiscono i media locali. Díaz era stato rapito 14 giorni fa dal gruppo guerrigliero Esercito di Liberazione Nazionale (Eln) nel dipartimento di La Guajira, nel Nord del Paese. "Viva la libertà", ha scritto il presidente colombiano, Gustavo Petro, commentando su X la notizia della liberazione. "Registriamo con gioia la liberazione di Luis Manuel Díaz, che ha potuto ritornare sano e salvo in seno alla sua famiglia e alla sua comunità. Ci auguriamo che riacquisti presto la serenità, turbata da un evento che non sarebbe mai dovuto accadere", ha affermato invece la delegazione del governo che si occupa dei colloqui di pace con i guerriglieri dell'Esercito nazionale di liberazione.
Le tappe del rilascio
Voci sul processo di rilascio dell'uomo erano già circolate nelle scorse ore, con fonti dell'Onu e della polizia consultate da La FM di Rcn Radio che avevano indicato un imminente trasferimento a Valledupar, capoluogo del dipartimento del Cesar, preludio alla consegna a un rappresentante della Chiesa cattolica. Da lì il padre di Díaz sarebbe stato trasferito a Barrancas, dipartimento di La Guajira, per riunirsi con sua moglie, Cilenis Marulanda, e con suo fratello, Gabriel Díaz.