Colloqui sul clima tra Cina e Usa, raggiunti "risultati positivi"

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I rappresentanti dei due maggiori produttori di gas serra al mondo si sono incontrati in vista della Cop28 di Dubai, prevista a fine mese

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I colloqui sul cambiamento climatico tra Cina e Stati Uniti, guidati dai rispettivi inviati speciali Xie Zhenhua e John Kerry, si sono conclusi ieri a Sunnylands, in California, con "risultati positivi". I rappresentanti dei due maggiori produttori di gas serra al mondo si sono incontrati in vista della Cop28 di Dubai, prevista a fine mese.

Le dichiarazioni

Secondo una dichiarazione rilasciata oggi dal ministero cinese dell'Ecologia e dell'Ambiente, le due parti "si sono impegnate in uno scambio di opinioni globale e approfondito e hanno ottenuto risultati positivi nello sviluppo della cooperazione e dell'azione bilaterale contro il cambiamento climatico". Pechino e Washington hanno concordato di "agire di concerto per il successo della conferenza Cop28", ha aggiunto il ministero cinese.

L'inviato americano John Kerry ha affermato di aver trovato un "terreno comune" con la Cina. "Abbiamo avuto discussioni approfondite e costruttive con la Repubblica popolare cinese per cinque giorni e abbiamo trovato un terreno comune su diverse questioni che si riveleranno utili in queste settimane critiche che precedono la Cop28", si legge in una nota.

La conferenza Cop28

La riunione promossa dall'Onu si terrà negli Emirati Arabi Uniti alla fine del mese, nuova tappa di confronto per allargare il consenso e agire contro il riscaldamento globale. La Cina, il più grande produttore di gas serra al mondo, si è impegnata a raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e a diventare carbon neutral entro il 2060.

2023 Oct 01:  The COP28 Changemaker’s Majlis at the Abu Dhabi Energy Center in Abu Dhabi, UAE. Trevor Brown, Jr./Trevor Brown Photography

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Il piano per le emissioni di metano

Ieri lo stesso ministero cinese ha presentato un ampio piano, anche se vago sui target, sulla riduzione delle emissioni di metano. Gli Stati Uniti, insieme ad oltre 150 altri Paesi, si sono impegnati a ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030, ma la Cina finora non ha aderito a tale impegno, pur essendo il principale produttore mondiale, in gran parte per l'attività mineraria del carbone. Kerry e Xi sono in disaccordo sulla questione del carbone, con l'inviato americano per il clima che chiede che la questione sia al centro dei negoziati Cop28, mentre la controparte cinese ha affermato che l'eliminazione graduale dei combustibili fossili è "irrealistica". Le misure prevedono, intanto, di riciclare fino a sei miliardi di metri cubi di gas rilasciato dalle miniere di carbone entro il 2025. Pechino si è inoltre impegnata a tagliare l'uso del gas flaring, associato all'estrazione di petrolio e fonte chiave di emissioni di metano, e proposto linee guida per il riutilizzo di oltre l'80% dei rifiuti zootecnici, altra importante fonte di generazione di metano, sempre entro il 2025. 

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