Alluvioni, cambiamento clima aumenta rischi ma fondi Pnrr non vengono usati: ecco perché
Quanto successo in Toscana, dove le prime stime parlano di 100 mila tonnellate e 250 mila metri cubi di materiale da rimuovere dopo l’alluvione, riportano in primo piano il tema delle opere contro il dissesto idrogeologico. Il Pnrr non può essere d’aiuto, visto che il governo ha rimosso le opere previste nel piano già sapendo che per lavori superiori ai 2 milioni di euro le tempistiche non sarebbero state rispettate. Di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, programma di Sky TG24 in onda il 6 novembre 2023
- Dopo il fango da spalare, ci saranno anche i rifiuti da rimuovere. Come ha fatto sapere Alia Servizi Ambientali, un primo calcolo evidenzia come siano circa 45 mila le utenze coinvolte dall’alluvione nei comuni dell’Alta Toscana, per una stima di 100 mila tonnellate e 350 mila metri cubi di materiale da rimuovere, un quantitativo pari a 70 campi da calcio di rifiuti alti un metro. Quanto successo in Toscana, così come i precedenti episodi di alluvioni, sono stati al centro della puntata di Numeri, programma di Sky TG24 andato in onda il 6 novembre 2023
- Come si nota in questo grafico dell’Ispra, sono i due versanti appenninici le due aree più a rischio alluvioni: non è un caso, perciò, che Emilia-Romagna e nord della Toscana siano state le zone colpite dagli ultimi due eventi più gravi
- Come evidenzia sempre Ispra, i danni economici più consistenti provocati dalle alluvioni sono ormai lontani nel tempo: i valori più alti, se confrontati con il PIL, risalgono agli anni Ottanta e Novanta. Tuttavia, è evidente come gli ultimi anni stiano segnando un progressivo aumento: questo significa che abbiamo imparato qualcosa su come affrontare queste emergenze, ma ci sono anche aspetti che non abbiamo ancora imparato
- Un discorso simile a quello dei danni si può fare se si guardano ai dati Ispra sul numero di vittime delle alluvioni negli ultimi 40 anni: anche in questo caso le colonnine di altezza media tendono a intensificarsi in anni recenti, anche se i picchi sono relativi al passato, in particolare agli anni Cinquanta, all’inizio delle serie statistica, e all’episodio di Sarno del 1998
- La domanda sorge spontanea: ma non si potrebbero usare i fondi del PNRR per opere contro il dissesto idrogeologico? Il governo ha di recente deciso di togliere tutti i fondi previsti, per una ragione meramente temporale: nel PNRR era prevista come scadenza inderogabile per queste opere il 2026. Un tempo di lavoro di 5 anni, quindi, che in Italia non si sarebbe potuto mai rispettare: opere contro il dissesto idrogeologico di una certa entità, quindi sopra i 2 mln di euro, in Italia richiedono 7 anni. Non si sarebbe mai fatto in tempo
- Intanto, in Toscana, il ministero degli Esteri ha annunciato di aver messo a disposizione i primi 100 milioni a sostegno delle aziende alluvionate. “Questi soldi saranno a disposizione delle aziende che esportano e hanno il 3% di export nel fatturato. Previsti altri 200 milioni di prestiti agevolati in aggiunta e sarà decisa la moratoria per le rate dei prestiti Sace”, ha dichiarato il ministro Antonio Tajani
- Come ha aggiunto il ministro, è possibile un’estensione dell’area interessata. "Bisognerà anche valutare se estendere l'emergenza alle altre province della Toscana, quelle di Massa e Carrara e di Lucca, non inizialmente comprese”, ha dichiarato Tajani
- Il governatore toscano Eugenio Giani, nominato domenica commissario delegato, ha annunciato da Prato una prima ordinanza “che prevede la sospensione dei mutui alle imprese e a coloro che sono stati colpiti dalle alluvioni"