Guerra Israele-Hamas. Capo esercito: "Entreremo a Gaza per distruggere Hamas"

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"Entreremo a Gaza. Inizieremo una missione operativa e professionale per distruggere gli agenti di Hamas, le infrastrutture e terremo in mente anche le immagini, le scene e i caduti dello Shabbat di due settimane fa". Così il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi. Contatti in corso tra Hamas e i mediatori arabi per la liberazione di ostaggi civili. Dal valico di Rafah transitati i primi camion per la popolazione della Striscia di Gaza. Meloni è stata a Tel Aviv per incontrare Netanyahu e Herzog

Sky News: "Il gruppo militante di Hamas ha affermato che intendeva rilasciare altri due ostaggi per ragioni umanitarie, ma Israele avrebbe rifiutato di accoglierli"

Netanyahu a Meloni: "Vinceremo la battaglia contro le barbarie"

"Dobbiamo sconfiggere questa barbarie: è una battaglia tra le forze di civiltà e barbari mostri che hanno ucciso, mutilati, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti. Questo è un test, un test di civiltà. E lo vinceremo". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu a Giorgia Meloni nel loro incontro a Tel Aviv, ringraziandola per essere "venuta in questi tempi bui". "Ci aspettiamo che tutti i Paesi che hanno combattuto l'Isis, combattano Hamas", ha concluso.      


Biden: "Non possiamo rinunciare a soluzione a due Stati"

"Per quanto sia difficile, non possiamo rinunciare alla pace. Non possiamo rinunciare ad una soluzione a due Stati". Lo afferma su Israele e Palestina il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. 

Meloni a Netanyahu: "Noi siamo diversi da questi terroristi"

"Noi difendiamo il diritto di Israele a esistere, a difendere la sicurezza dei propri cittadini. Comprendiamo assolutamente che è un atto di terrorismo che deve essere combattuto. Pensiamo e crediamo che voi siate in grado di farlo nel migliori dei modi, perché noi siamo diversi da quei terroristi". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni rivolgendosi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo l'incontro a Tel Aviv. 

Meloni

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Ucciso un membro della Jihad Islamica in Libano durante bombardamenti israeliani

Un membro della Jihad islamica palestinese, siriano, sarebbe stato ucciso oggi nel sud del Libano durante i bombardamenti israeliani. Lo sostiene l'organizzazione palestinese secondo quanto riferisce 'The Times of Israel'. Si ritiene che Muhammad Mahmoud Musa, 41 anni, sia stato ucciso durante un attacco aereo israeliano.

L'Idf, l'esercito israeliano, riferisce 'The Times of Israel', ha affermato di aver colpito oggi tre cellule terroristiche nel sud del Libano che sono state coinvolte nel lancio di razzi e missili su posizioni militari e città israeliane.

Almeno sei soldati israeliani, 17 terroristi di Hezbollah e sei terroristi palestinesi sono stati uccisi in scaramucce al confine nelle ultime due settimane. Un civile israeliano è stato ucciso in un attacco di Hezbollah, e diversi civili libanesi e un giornalista sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani.

Meloni a Netanyahu: "Combattere antisemitismo oggi come ieri"

"Sono felice di essere qui. Ho pensato che fosse molto importante venire qui di persona per portare la solidarietà del governo italiano e del popolo italiano, e per dirti che dalle immagini che abbiamo visto per noi è incredibile quello che è successo due settimane fa. Mostrano qualcosa più di una semplice guerra, mostrano la volontà di cancellare gli ebrei da questa regione ed è un atto di antisemitismo. E dobbiamo combatterlo, oggi come ieri". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni rivolgendosi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo l'incontro a Tel Aviv. 

Biden: "Gli Usa impegnati a proteggere i civili a Gaza"

"Gli Stati Uniti restano impegnati a garantire che i civili a Gaza continuino ad avere accesso a cibo, acqua, cure mediche e altra assistenza, senza deviazioni da parte di Hamas". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo l'ingresso del primo convoglio di aiuti.  "Continueremo a lavorare con tutte le parti per mantenere operativo il valico di Rafah per consentire il movimento degli aiuti che sono indispensabili per il benessere della popolazione di Gaza, e per proteggere i civili, in linea con gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale", ha sottolineato il presidente americano. 

Erdogan parla con leader di Hamas Haniyeh

Il presidente turco, Tayyip Erdogan, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il leader del gruppo militante palestinese Hamas, Ismail Haniyeh. Erdogan, secondo quanto si apprende, avrebbe parlato con Haniyeh degli sforzi di Ankara per un cessate il fuoco, per far arrivare gli aiuti umanitari a Gaza e per la possibile cura dei feriti in Turchia.


Biden: "Il varco di Rafah resti in funzione"

"Gli Stati Uniti rimangono impegnati a garantire che i civili di Gaza continuino ad avere accesso a cibo, acqua, cure mediche e altri aiuti, senza che Hamas li distragga. Continueremo a lavorare con tutte le parti per mantenere in funzione il valico di Rafah per consentire il continuo movimento di aiuti che è imperativo per il benessere della popolazione di Gaza e per continuare a lavorare per proteggere i civili, conformemente agli obblighi derivanti dal diritto umanitario internazionale". Lo afferma il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Biden prosegue: "Continuiamo anche a lavorare tutto il giorno, in collaborazione con l'Egitto e Israele, per facilitare l'uscita da Gaza dei cittadini statunitensi attraverso l'Egitto".


Griffiths: "Nuovi aiuti potrebbero entrare a Gaza domani"

Il capo degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha affermato che domani potrebbe entrare a Gaza un secondo convoglio di 20-30 camion di aiuti umanitari, parlando a margine del vertice del Cairo. "Ho sentito questo pomeriggio - ma siamo in trattative proprio adesso - che domani potremmo ricevere un altro convoglio, forse anche leggermente più grande, da 20 a 30 camion", ha affermato Griffiths citato da Sky News. Il funzionario ha detto che prevenire lacune negli aiuti è "incredibilmente importante". 

Biden: "Impegnati per valico Rafah operativo, garantire aiuti ai civili di Gaza"

"Gli Stati Uniti rimangono impegnati a garantire che i civili a Gaza continuino ad avere accesso a cibo, acqua, cure mediche ed altra assistenza, senza interferenze di Hamas". Lo ha dichiarato Joe Biden nel giorno dell'arrivo del primo convoglio di aiuti umanitari grazie "all'apertura di un'essenziale via di rifornimento che è il risultato di giorni di impegno diplomatico al più alto livello". 

"Continueremo a lavorare con tutti i partner per mantenere il valico di Rafah operativo - ha aggiunto - per permettere  il continuo movimento di aiuti che è essenziale per la popolazione di Gaza". Il presidente americano inoltre si impegna a "continuare a lavorare per proteggere i civili, nel rispetto degli obblighi della legge internazionale umanitaria".

"Continuiamo anche a lavorare senza sosta, in partnership con Egitto e Israele, per facilitare rendere possibile per i cittadini americani ed i loro diretti familiari di uscire da Gaza e andare in Egitto", ha concluso, riferendosi alla situazione delle centinaia di palestinesi con cittadinanza americana, insieme ad altri palestinesi con doppia cittadinanza, che da giorni aspettano a Rafah di poter uscire.


Biden

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Finito l'incontro tra Meloni e Netanyahu a Tel Aviv

L'incontro tra la premier Giorgia Meloni e Benyamin Netanyahu, durato oltre un'ora, è appena terminato. Il premier israeliano ha accolto Meloni con un abbraccio prima del faccia a faccia che si è poi allargato alle delegazioni, secondo quanto riferito dall'ufficio del primo ministro israeliano. 

Hezbollah: siamo già nel cuore guerra Israele-Hamas

Un alto dirigente di Hezbollah ha promesso che Israele pagherà un prezzo elevato ogni volta che inizierà un'offensiva di terra nella Striscia di Gaza e ha detto che il suo gruppo militante con sede in Libano è già "nel cuore della battaglia". I commenti del vice leader di Hezbollah, Sheikh Naim Kassem, sono arrivati mentre Israele bombardava e lanciava attacchi con droni nel sud del Libano e Hezbollah lanciava razzi e missili verso Israele. Per Hezbollah, riscaldare il confine tra Libano e Israele ha uno scopo chiaro. Kassem ha detto: "Stiamo cercando di indebolire il nemico israeliano e fargli sapere che siamo pronti". Uomini di Hamas hanno affermato che se Israele lanciasse un'offensiva di terra a Gaza, Hezbollah si unirebbe ai combattimenti. Gli scontri a fuoco lungo il confine tra Libano e Israele - scrive 'Haaretz' - sono aumentati nelle due settimane successive all'attacco del gruppo militante palestinese Hamas che ha ucciso oltre 1.400 civili e soldati nel sud di Israele. Gli attacchi aerei di ritorsione israeliani su Gaza hanno ucciso più di 4.000 palestinesi. Kassem ha detto che il suo gruppo, che èalleato di Hamas, sta già influenzando il corso del conflitto riscaldando il confine tra Libano e Israele e mantenendo tre divisioni dell'esercito israeliano legate nel nord invece di prepararsi a combattere a Gaza. "Credi che se tentassero di schiacciare la resistenza palestinese, gli altri combattenti della resistenza nella regione non agiranno?" Lo ha detto Kassem in un discorso durante il funerale di un combattente di Hezbollah. "Siamo nel cuore della battaglia oggi. Stiamo ottenendo risultati attraverso questa battaglia".



Idf: "Bombardamenti più intensi preparano prossima fase"

Israele ha intensificato i bombardamenti su Gaza per aumentare la pressione su Hamas. Lo ha sottolineato il portavoce dell'Idf, ammiraglio Daniel Hagari, in una conferenza stampa: "Dobbiamo entrare nella prossima fase della guerra nelle migliori condizioni e non secondo quel che ognuno ci dice di fare. Da oggi, stiamo incrementando i colpi e minimizzando il pericolo", ha spiegato. 

Gaza

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5 agenzie Onu: "Subito cessate il fuoco umanitario, a Gaza situazione catastrofica"

Un appello per un cessate il fuoco umanitario a Gaza, che permette l'immediato ed illimitato accesso di aiuti, è stato lanciato oggi da cinque agenzie delle Nazioni Unite, tra le quali l'Organizzazione mondiale per la Sanità e il Programma alimentare mondiale. "Gaza era in una situazione umanitaria disperata prima delle più recenti ostilità - si legge nell'appello - ora è catastrofica, il mondo deve fare di più". 

Le strutture sanitarie della Striscia, prosegue l'appello, "non hanno più carburante e funzionano grazie a piccole quantità che sono riuscite a recuperare a livello locale". Scorte che "si ritiene si esauriranno" presto, forse già domani. La disponibilità di acqua è il al 5% dei livelli normali, e le "scorte umanitarie che erano state predisposte si sono già esaurite".

Prima dell'inizio del conflitto, un terzo della popolazione palestinese di Gaza viveva in una situazione di insicurezza alimentare, continua la dichiarazione delle agenzie Onu: "Oggi le scorte nei negozi sono quasi esaurite, i forni stanno chiudendo, mentre decine di migliaia di persone sono sfollate e non possono cucinare o acquistare in sicurezza prodotti alimentari", conclude.



Entrano aiuti a Gaza ma non bastano, valico richiuso

Israele, migliaia di ultraortodossi si arruolano

Oltre 2mila ultraortodossi hanno chiesto di arruolarsi come volontari nell'esercito israeliano. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Daniel Hagari, sottolineando che c'è una crescente richiesta da parte di 'haredim'. Lo riferisce Times of Israel.

Molte comunità ultraortodosse evitano il servizio militare, una questione che ha provocato una forte divisione nella società israeliana.

Michel: "Grazie all'Egitto, è chiave per la stabilità regione"

Palestinesi: "Uccisi 1.661 bambini"

La sezione palestinese di 'Defense for Children International' (Dcip) afferma oggi che le forze di occupazione israeliane hanno ucciso almeno 1.661 bambini durante l'aggressione in corso a Gaza dal 7 ottobre. Nello stesso periodo, altri 27 bambini sono stati uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania. La media è di circa 120 bambini uccisi al giorno. La notizia è dell'agenzia palestinese Wafa. In un comunicato stampa, la Dcip ha sottolineato che il numero delle vittime, compresi i bambini, a Gaza non è definitivo, dato che ci sono circa 1.400 persone ancora disperse sotto le macerie degli edifici distrutti. Ciò significa che il numero effettivo delle vittime è molto più alto. La Dcip ha spiegato che i bambini palestinesi sopravvissuti agli intensi bombardamenti israeliani su tutta Gaza stanno soffrendo una grave crisi umanitaria. Ciò aggrava i traumi psicologici ed emotivi che si sono accumulati negli ultimi 16 anni a causa del blocco israeliano e degli attacchi militari all'enclave.

Onu: "Domani forse altri aiuti a Gaza, imperativo che arrivi carburante"

"C'e' la possibilità che domani possano arrivare altri aiuti". E' quanto ha dichiarato, in un'intervista a Al Jazeera, Martin Griffiths, coordinatore delle operazioni umanitarie dell'Onu, pur sottolineando che si tratta di aiuti molto inferiori a quelli di cui ha bisogno la popolazione di Gaza. "Speriamo che gli aiuti possano entrare ogni giorno - ha aggiunto - e speriamo che possa diventare un'operazione a larga scala efficiente ed affidabile".

In particolare, Griffiths insiste sul fatto che gli aiuti debbano comprendere il carburante, invio a cui Israele si oppone sostenendo che potrebbe essere confiscato da Hamas ed usato per i combattimenti. 

"Abbiamo bisogno del carburante", afferma il coordinatore Onu, ricordando come questo sia essenziale per i bisogni dei civili, comprese le cure sanitarie. E spiegando che nei negoziati in corsi si sta cercando di sviluppare un sistema con cui si possa "in modo chiaro e trasparente monitorare che il carburante che entra non sia usato per la guerra ma solo per scopi pacifici".

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