Bombardamento israealiano sull'Al-Ahli Arabi Baptist Hospital di Gaza City: i morti sarebbero almeno 500. Hamas ha subito accusato Israele. L'esercito da parte sua ha negato ogni responsabilità e addossato la responsabilità dell'esplosione al lancio fallito di un razzo della Jihad islamica. Joe Biden sarà in Medioriente. La Farnesina conferma il ritrovamento di Evitar Moshe Kipnis, uno dei tre italo-israeliani dispersi, identificato in base all'esame del Dna
Israele ad Hamas, avete due opzioni, arrendervi o morire
"I membri di Hamas hanno due opzioni: arrendersi o morire". A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in visita a piloti e tecnici della flotta di F-35 nella base di Nevatim. "I nostri aerei raggiungeranno ogni posto...ogni missile ha un indirizzo - ha detto citato dal Times of Israel -. Raggiungeremo tutti i membri di Hamas. Elimineremo Hamas e smantelleremo tutte le sue capacità".
Hamas: "Biden è aggressivo contro i palestinesi"
Alla vigilia della sua visita in Israele, Hamas ha accusato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden di cadere "nella narrativa israeliana", definendo gli Stati Uniti "un colpevole di questa guerra contro il nostro popolo". Intervistato dalla CNN, Hazem Qassem, portavoce di Hamas, ha dichiarato che la posizione degli Stati Uniti nei confronti del popolo palestinese è "aggressiva" e ha affermato che la visita di Biden mira a fornire sostegno finanziario e morale a Israele, incoraggiando quest'ultimo a "commettere altri massacri contro i palestinesi". Qassem ha detto: "Purtroppo l'amministrazione statunitense e il presidente Biden hanno preso una misura molto aggressiva contro il popolo palestinese e sono caduti nella narrativa israeliana. La sua visita serve solo a sostenere finanziariamente e moralmente gli israeliani e a incoraggiare l'occupazione a commettere altri massacri contro i nostri fratelli e sorelle palestinesi, i bambini e gli anziani".
Croce Rossa Libano, 4 uccisi in bombardamento nel sud
Quattro persone sono state uccise nel sud del Libano, lungo la Linea Blu di demarcazione con Israele. Lo riferisce la Croce Rossa libanese che ha inviato sul posto squadre mediche per recuperare i corpi, nei pressi della località frontaliera di Alma Shaab, nel settore occidentale della Linea Blu tra i due paesi, presa di mira stamani da bombardamenti di artiglieria israeliani.
Herzog: "Israele vive momento più difficile ma vinceremo"
''Israele sta forse vivendo il suo momento più difficile di sempre, ma vinceremo''. Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog facendo visita a Ofakim e Netivot nel sud di Israele. Qui, come riporta il Times of Israele, Herzoh ha denunciato quella che ha definito la guerra psicologica ''omicida'' di Hamas contro Israele, citando la diffusione del video dell'ostaggio Mia Schem. Questo video, ha detto il presidente israeliano, ha lo scopo di creare ''paura, angoscia ed esercitare pressione psicologica'', ma allo stesso tempo mostra il vero volto crudele del gruppo terroristico di Hamas.
L'attuale situazione di emergenza ''è forse la più grave nella storia dello Stato - ha proseguito Herzog - ma il popolo di Israele la sta affrontando con coraggio''. E questo anche perché ''il popolo d'Israele è uno, il popolo d’Israele è unito''. E ''rimarremo saldi, sconfiggeremo il nemico. E con l'aiuto di Dio riporteremo a casa gli ostaggi'', ha concluso il presidente israeliano.
Usa, 2mila militari in allerta per sostegno ad Israele
Il segretario alla Difesa Llyod Austin ha messo in allerta 2mila militari americani per essere pronti ad un dispiegamento a sostegno di Israele. Secondo quanto rivelano i media Usa, nel weekend sono stati scelti i militari, provenienti dai tutti i corpi delle Forze Armate già presenti nella regione o in Europa, che dovranno essere pronti ad azioni di sostegno medico ed altro supporto.
Secondo quanto rivela il Wall Street Journal, le truppe non avranno ruoli di combattimento e non vi sono unità di fanteria tra quelle mobilitate. Non è stato poi reso noto quali unità siano state scelte e dove potrebbero essere dispiegate.
La portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, non ha voluto commentare le rivelazioni: "non ho altro da riferire", ha detto rispondendo ad una domanda a riguardo durante il briefing. "Potrei darvi dei dettagli in un secondo momento, ma ora non ho nulla di più specifico da aggiungere", ha ribadito.
Ambasciatore di Israele: "Hamas non ci lascia scelta, tutto è cambiato"
Quanto è successo il 7 ottobre "cambia tutto, non torneremo a cessate il fuoco con Hamas che mantiene le sue capacità e aspetta di poterci attaccare nuovamente. Hamas non ci ha lasciato scelta, se non di eliminarli". A dirlo è l'ambasciatore israeliano Alon Bar nell'intervista concessa oggi all'Adnkronos, sottolineando che Israele vuole essere sicuro "che Hamas non controlli più Gaza e non possa più attaccarci".
"Ritengo che Hamas diffonda intenzionalmente disinformazione", dicono "che non uccidono civili", ma in tasca ai terroristi uccisi abbiamo trovato istruzioni per uccidere, torturare e rapire i civili, nota Bar. "Noi siamo uno stato democratico che rispetta il diritto internazionale, non vogliamo colpire i civili e prendiamo misure per evitare vittime. Ma Hamas usa i civili come scudi umani, nasconde le sue basi negli ospedali e negli edifici civili".
Per sconfiggere Hamas "potrà servire del tempo", ma "il numero delle vittime civili - afferma l'ambasciatore - dipende largamente da Hamas, da fino a quando continueranno a combattere, a lanciare missili, tenere persone in ostaggio, impedire alla popolazione di scappare". "Ad Hamas non importa degli accordi o della propria popolazione a Gaza. Sono terroristi che pensano ad uccidere la gente, proprio come l'Isis", chiosa.
Ambasciatore di Israele: "Concessioni su ostaggi incoraggerebbero altri rapimenti"
"Non dobbiamo permettere ad Hamas di usare gli ostaggi per ottenere l'immunità. Se lo facessimo ci sarebbe un'ondata di sequestri da parte dei terroristi a livello internazionale", "se si chiede a Israele di fare concessioni si incoraggiano altri rapimenti". A dirlo è l'ambasciatore israeliano Alon Bar in un'intervista all'Adnkronos. La comunità internazionale "deve chiedere il rilascio di tutti gli ostaggi, senza condizioni" e Hamas deve sapere che chiunque sia coinvolto nei rapimenti verrà perseguito da ogni sistema legale internazionale", afferma
Il Sudafrica parla con Hamas per dare aiuti ai palestinesi
La ministra degli Esteri del Sudafrica, Naledi Pandor, ha parlato con il leader di Hamas per "discutere la fornitura di aiuti umanitari alla Palestina": lo ha reso noto il suo ufficio, citato dalla Bbc. La ministra sudafricana ha confermato di aver avuto una telefonata con il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, a nome del governo sudafricano. Hamas, e non il Sudafrica, ha avviato i colloqui, precisa l'ufficio. Nella dichiarazione si legge: "Durante la chiamata, e in linea con la posizione del governo, la ministra Pandor ha ribadito la solidarietà e il sostegno del Sudafrica al popolo palestinese e ha espresso tristezza e rammarico per la perdita di vite innocenti sia palestinesi sia israeliane". "La ministra Pandor e il leader di Hamas hanno discusso su come portare gli aiuti umanitari necessari a Gaza e in altre parti dei territori palestinesi", si aggiunge nella nota. L'ufficio della ministra ha smentito le notizie, circolate a livello locale, secondo cui Pandor avrebbe espresso sostegno all'attacco di Hamas contro Israele.
Casa Bianca: "Non c'è maggior coinvolgimento Iran"
La Casa Bianca non registra segnali di un maggiore coinvolgimento dell'Iran nella guerra Israele-Hamas. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale, John Kirby, parlando alla Cnn: "Al di là della retorica, non abbiamo segnali".
Cnn: almeno altre due navi Usa con marines verso Israele
Almeno altre due navi della Marina Usa che trasportano migliaia di marines si stanno dirigendo dal Golfo verso la costa israeliana per aiutare qualsiasi potenziale risposta degli Stati Uniti ai combattimenti sul terreno tra Hamas e Israele, in particolare per l'evacuazione di cittadini americani. Si tratta della nave d'assalto anfibia USS Bataan e della nave da sbarco anfibia USS Carter Hall, che possono lanciare moto d'acqua per traghettare le persone dalla riva alle navi. Lo riferisce la Cnn citando due dirigenti del Pentagono.
Biden in Israele domani per 5 ore, poi ad Amman con al Sisi
Il presidente Usa Joe Biden resterà in Israele nella sua visita di domani per circa 5 ore. Lo riferisce la tv israeliana canale 12. Confermata - secondo la stessa fonte - anche la successiva vista ad Amman per un incontro con re Abdallah II. Biden parteciperà ad un summit con il presidente dell'Anp Abu Mazen e quello egiziano Abdel-Fattah al-Sisi.
Parigi, salgono a 21 vittime francesi dell'attacco di Hamas
E' salito a 21 il bilancio dele vittime francesi degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, stando a quanto rende noto il Quai d'Orsay, secondo il quale 11 francesi sono ancora considerati dispersi. "Diverse dei queste persone sono molto probabilmente ostaggi di Hamas, come la donna di cui la Francia denuncia l'ignobile esposizione in un video".
Esercito, nuovi missili anti tank dal Libano su kibbutz
Nuovi scontri al confine nord di Israele con il Libano. Il portavoce militare ha fatto sapere che altri due missili anti tank sono stati lanciati nei pressi del kibbutz Yiftah, accompagnati da spari verso postazioni militari israeliane sul confine. L'esercito sta ora attaccando con l'artiglieria siti militari di Hezbollah dall'altra parte della frontiera
Usa, 2.000 soldati in allerta per conflitto Israele-Hamas
Il Pentagono annuncia che 2.000 soldati americani sono stati messi in stato di allerta per un eventuale dispiegamento nella regione nell'ambito del conflitto fra Israele e Hamas. La notizia era stata anticipata ieri dal Wall Street Journal.
Israele, il piano potrebbe non essere l'invasione di Gaza
L'esercito israeliano si sta preparando per le prossime tappe nella guerra contro Hamas ma i piani potrebbero essere diversi dall'attesa invasione via terra della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hecht. "Ci stiamo preparando - ha spiegato in un briefing con i giornalisti - ma non abbiamo detto quali piani saranno. Tutti parlano dell'offensiva di terra. Potrebbe essere qualcosa di diverso".
Negoziatore famiglie, 'Hamas dica il prezzo per ostaggi'
"Noi abbiamo chiesto dei corridoi per riportare a casa gli ostaggi", ma senza offrire una contropartita. "Hamas ci deve dire che sono pronti e qual è il prezzo. Non abbiamo ancora avuto una risposta". Lo ha detto Yaakov Peri, ex capo dello Shin Bet e membro del team di negoziatori del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi nell'attacco del 7 ottobre, parlando con alcuni giornalisti, tra cui l'ANSA, a margine della conferenza stampa dei genitori di Maya Shem, la ragazza rapita apparsa ieri in video.
Mo: misure prevenzione al massimo livello in Italia da inizio crisi
Secondo quanto apprende l'Adnkronos, le misure di prevenzione sono al massimo livello dal momento dello scoppio della crisi in Medio Oriente. Già il 7 ottobre, subito dopo l'attacco di Hamas a Israele, il Viminale aveva allertato le prefetture con l'indicazione di un rafforzamento delle misure di protezione agli obiettivi sensibili in tutta Italia. Inoltre sia il 10 che il 14 ottobre scorso si è riunito il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
Onu voterà mozione del Brasile sul conflitto Israele-Hamas
I rappresentanti diplomatici dei Paesi che compongono il Consiglio di sicurezza dell'Onu stanno discutendo su una bozza di testo di risoluzione ufficiale avanzata dalla delegazione brasiliana: lo riferisce il portale di notizie G1. Ieri una proposta scritta dai diplomatici russi è stata respinta dal Consiglio di sicurezza. La risoluzione preparata dalla delegazione brasiliana (il Brasile questo mese è presidente di turno del Consiglio di sicurezza) avrebbe maggiori possibilità di essere approvata e dovrebbe essere messa ai voti oggi in serata, è stato reso noto. La proposta del Brasile prevede una condanna esplicita di Hamas per i suoi attacchi contro Israele, la revoca dell'ordine israeliano di trasferire civili e dipendenti delle Nazioni Unite dalla Striscia di Gaza settentrionale a quella meridionale e "pause" umanitarie per consentire l'accesso agli aiuti.
Onu: evacuazione civili Gaza forse trasferimento forzato illegale
L'ordine di evacuare la popolazione del Nord della Striscia di Gaza dato da Israele potrebbe configurare un crimine internazionale di "trasferimento forzato illegale di civili": lo ha detto oggi a Ginevra la portavoce dell'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani. "Sembra che non vi sia stato alcun tentativo da parte di Israele di garantire un rifugio adeguato e condizioni soddisfacenti di igiene, salute, sicurezza e nutrizione agli 1,1 milioni di civili a cui è stato ordinato di trasferirsi", ha detto Shamdasani. "Siamo preoccupati che questo ordine, combinato con l'imposizione di un assedio completo su Gaza, non possa essere considerato un'evacuazione temporanea legittima ed equivarrebbe quindi a un trasferimento forzato di civili, in violazione del diritto internazionale", ha sottolineato. La portavoce ha aggiunto che "le spaventose notizie secondo cui civili che tentavano di trasferirsi nel Sud di Gaza sono stati colpiti e uccisi da armi esplosive devono essere oggetto di indagini indipendenti e approfondite, così come tutte le accuse di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale".
Convogli di camion con gli aiuti per Gaza fermi a valico Rafah
I convogli con gli aiuti umanitari da giorni bloccati in Egitto, per i pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, si sono diretti oggi verso il valico di frontiera di Rafah con l'enclave palestinese assediata, segnalano funzionari umanitari. Da quando Hamas ha lanciato il suo sanguinoso attacco contro Israele il 7 ottobre, l'Egitto ha tenuto chiuso il valico di Rafah, per facilitare l'ingresso o il passaggio dei propri cittadini che tentavano di fuggire, mentre Israele ha ripetutamente colpito il lato palestinese del valico. "Siamo arrivati al terminal e ora stiamo aspettando il passo successivo", ha segnalato Heba Rashed, che dirige il gruppo umanitario Mersal. Centinaia di altri camion si stanno dirigendo lungo la strada costiera per il viaggio di 40 chilometri dalla città egiziana di El Arish a Rafah, hanno rilevato altri funzionari umanitari. Un funzionario della Mezzaluna Rossa ha confermato che convogli umanitari si stavano radunando sul lato egiziano della città di confine divisa di Rafah. "Non ci è stato detto a che ora attraverseremo, ma ci è stato chiesto di dirigerci a Rafah", ha detto il funzionario della Mezzaluna Rossa egiziana. "Si potrebbe dire che siamo vicini ad un accordo sull'ingresso degli aiuti e sull'uscita degli stranieri", ha detto.