Punto cruciale di passaggio per uscire dalla Striscia di Gaza verso l'Egitto, sin dalla sua creazione, nel 1979, è stato al centro di diverse crisi. Ma qual è il suo ruolo ora? E perché è così importante? Di questo tema si è occupata la puntata di Numeri, di Sky TG24, andata in onda il 16 ottobre
- Unico punto di passaggio per uscire dalla Striscia di Gaza non controllato da Israele, il valico di Rafah (tra Gaza ed Egitto), sin dalla sua creazione nel 1979, è stato al centro di diverse crisi. Ma qual è il suo ruolo ora? E perché è così importante nella guerra tra Hamas e Israele? Di questo tema si è occupata la puntata di Numeri, di Sky TG24, andata in onda il 16 ottobre
- Negli scorsi giorni Israele ha ordinato l’evacuazione dal Nord della Striscia di Gaza, verso il Sud, di 1,1 milioni di persone, cioè la metà dell’intera popolazione che vive nell’area, per preparare un’incursione di terra.
- Il grande spostamento verso il Sud della Striscia ha portato nuova pressione proprio sul valico, che può fungere da ingresso per far entrare aiuti umanitari e da uscita per i civili. Nella foto, il valico il 16 ottobre 2023
- La situazione è in evoluzione, ma l’Egitto pare non avere intenzione di accogliere gli sfollati che arrivano dalla Striscia di Gaza, ancora più considerando che la città di Rafah, dopo la campagna contro gli islamisti, è diventata una sorta di zona cuscinetto strategicamente molto importante per l'Egitto
- Alla fine di quella campagna, tra il 2014 e il 2018, furono 70mila gli egiziani che abitavano in quelle case che furono fatti andar via e 7mila le case distrutte
- La situazione al confine Sud di Gaza è ben visibile anche con Google Earth, come mostra la grafica
- Unico varco inoltre nei 12 chilometri di confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, nella desertica regione del Sinai, fino al 2005 è stato gestito dalla Autorità Aeroportuale Israeliana, come stabilito dal Piano di disimpegno unilaterale israeliano. Passò poi sotto il controllo della missione dell'Unione europea di assistenza alle frontiere (Eubam), che lo gestì fino al 25 giugno 2006, quando alcuni uomini di Hamas catturarono il soldato israeliano Gilat Shalit. Nella foto, il valico il 16 ottobre
- Riaperto nuovamente e di fatto blindato nel 2007, il valico fu al centro di un assalto nel 2008, quando nel corso di un ennesimo blocco della Striscia gli uomini di Hamas abbatterono con dinamite e bulldozer circa 200 metri del muro di confine che compone il valico. Un fiume di circa 350.000 palestinesi riuscì così a sconfinare in Egitto per sfuggire al blocco applicato da Israele 6 mesi prima, quando gli stessi miliziani di Hamas, con un'azione di forza, assunsero il controllo dell'intera Striscia di Gaza
- Ancora, nell'estate del 2014, il valico venne sbarrato in seguito ai combattimenti tra israeliani e palestinesi. Il passaggio verso l'Egitto venne consentito solo ai feriti, ai malati e gli stranieri. Nella foto, il valico il 16 ottobre
- Ed è proprio a un accordo simile a quello citato sopra, che si sta lavorando ora, per consentire un’apertura dello stesso tipo, data la difficile situazione della Striscia di Gaza (in foto)
- La tensione nella zona rimane alta, con informazioni contrastanti che si susseguono. Ieri, 16 ottobre, fonti a Gaza hanno riferito che Israele avrebbe colpito una pensilina del valico in un attacco sulla Striscia. Il raid - secondo la stessa fonte - è avvenuto dopo che la folla, ferma davanti al varco nella speranza di passare in Egitto, si era dispersa. In foto, militari israeliani