Guerra, chi sono i capi di Hamas che vivono all'estero e che sono ricercati da Israele
Sono diversi i nomi nel mirino dell’intelligence israeliana: se coloro che vivono in Qatar, come Haniyeh, sono quasi irraggiungibili, lo stesso non si può dire per coloro che si trovano a Gaza, in Cisgiordania o nel vicino Libano, come Saleh al-Arouri, numero 2 dell’organizzazione terroristica e figura di spicco a livello internazionale. Tanti però, come Ali Qadi, Murad abu Murad e Adnan Asfur, sono stati già uccisi o catturati
- “Gli abitanti di Gaza sono profondamente radicati e non lasceranno mai il loro territorio. Abbiamo una sola strada, il diritto al ritorno alle nostre terre in tutta la Palestina. Non ci sarà immigrazione da Gaza in Egitto. La nostra decisione è restare a Gaza”. A parlare così è Ismail Haniyeh, leader indiscusso di Hamas, che però non si trova a Gaza o in Palestina, ma a Doha, nella sua casa in esilio in Qatar
- La questione resta di difficile soluzione per Israele: i capi di Hamas, infatti, non sono facilmente eliminabili essendo -in molti casi- lontani e ben protetti negli Stati arabi del Golfo. In questo sono difficilmente eliminabili e gli unici obiettivi che restano sul campo sono un manipolo di comandanti a cui Israele dà la caccia
- A Gaza sarebbe rimasto, secondo le ultime informazioni, il ricercato n. 1 e capo politico nella Striscia, Yahya Sinwar, che il contrammiraglio dell'Idf Daniel Hagari ha già definito un uomo morto. Liberato anche lui come millesima parte del riscatto per il soldato Shalit nel 2011, Sinwar aveva trascorso in carcere 22 anni, e ora ha una taglia sulla testa
- L’altro capo che potrebbe essere presto eliminato è Mohammed Deif, il "comandante con un occhio solo" delle Brigate Al-Qassam, ala militare di Hamas, che ha guidato l'incursione dei militanti oltre la barriera
- Come ha reso noto l'esercito israeliano, nelle ultime ore è stato ucciso Ali Qadi, 37 anni, a capo dell'unità delle forze speciali di Hamas "Nukhba", arrestato nel 2005 per aver rapito e ucciso uno 007 israeliano e rilasciato nel 2011 in cambio di un unico ostaggio israeliano, il soldato semplice Gilad Shalit. Un drone avrebbe centrato l'edificio in cui si era rintanato Al Qadhi, considerato una delle menti di quest’operazione terroristica
- Nello stesso modo è stato eliminato anche Murad Abu Murad, vertice dell'aviazione di Hamas, che avrebbe diretto l'invasione di deltaplani killer sul rave party nel deserto
- I Paesi dove certamente si muovono con disinvoltura i capi di Hamas sono il Libano e il Qatar, oltre ovviamente all’Iran. Non è un caso che ci siano loro dietro il viaggio di Haniyeh lo scorso aprile in Arabia Saudita, ufficialmente per il pellegrinaggio alla Mecca, ma che in realtà nascondeva ragioni ben più importanti. Infatti, insieme al n.2 Saleh al-Arouri, altra figura chiave di Hamas che vive in Libano, e all'ex capo politico e predecessore di Haniyeh, Khaled Meshaal, hanno lavorato per riconciliare Teheran e Riad
- Più che Haniyeh, potrebbe essere più importante colpire un personaggio come al-Arouri, figura di spicco a livello internazionale di Hamas, oltre che capo militare della West Bank e sulla cui testa spicca una taglia di 5 milioni di dollari da parte degli Stati Uniti. È l'uomo di raccordo di Hamas con Iran e Hezbollah. Non a caso, è al-Arouri ad aver incontrato ieri il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, a Beirut, con il capo della Jihad islamica palestinese, Zihad Nakhalel, pure lui in Libano e non a Gaza
- Nel Paese dei cedri vivono poi Osama Hamdan, plenipotenziario di Hamas a Teheran dal 1993 al 1998, e in Libano dal 1998 al 2009, oggi responsabile delle relazioni internazionali, e Ali Baraka, agente di Hamas a Beirut dal 2011 al 2019 con un ruolo che si sovrappone a quello di Hamdan, ma in qualche caso lo supera e si estende fino in Cina
- Certamente più semplice per Israele catturare coloro che sono in Cisgiordania: un esempio è il recente arresto dello sceicco Adnan Asfur, tra i capi di Hamas in Cisgiordania