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Iran, si aggrava la 16enne picchiata per non aver messo il velo in metro

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Secondo l'agenzia di stampa statale Irna, la ragazza sarebbe svenuta a causa della pressione bassa; una versione contestata dagli attivisti per i diritti umani che parlano del rischio di un secondo caso Mahsa Amini

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Le condizioni di salute di Armita Garawand, la 16enne iraniana in coma dopo una presunta aggressione alla metropolitana di Teheran, sono "deteriorate" in ospedale. Secondo l'agenzia di stampa statale Irna, la ragazza sarebbe svenuta a causa della pressione bassa, una versione contestata dagli attivisti per i diritti umani che parlano del rischio di un secondo caso Mahsa Amini.

Stato di coscienza basso

Un gruppo per i diritti curdi ha affermato che l'adolescente è rimasta ferita in uno scontro con agenti della polizia morale per aver presumibilmente violato il rigido codice di abbigliamento iraniano per le donne. "Nonostante i continui sforzi del personale medico dell'ospedale Fajr di Teheran, i segni vitali relativamente stabili di Armita Garawand sono cambiati e peggiorati... negli ultimi giorni", ha detto l'agenzia di stampa Borna, affiliata al ministero dello Sport. Secondo l'organizzazione lo stato di coscienza della 16enne è molto basso. "Tuttavia, gli sforzi dell'equipe medica per migliorare le condizioni di Armita continuano", ha aggiunto. La 16enne vive a Teheran ma è originaria di Kermanshah (nell'Iran occidentale popolato dai curdi), cittadina a circa 500 chilometri dalla capitale iraniana. Ieri era circolato in Rete un video, diffuso dall’attivista iraniana Masih Alinejad, in cui una donna identificata come una funzionaria della polizia morale affermava che la ragazza “è stata uccisa perché se lo meritava così come tutti quelli che sono stati uccisi. Non avrebbero dovuto gridare slogan o protestare".

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