In Piazza San Pietro il Pontefice ha presieduto la cerimonia per la creazione dei nuovi cardinali, provenienti da tutto il mondo, dalla Polonia a Hong Kong, dal Sud Sudan alla Terra Santa. Cambia la geografia del futuro conclave, meno peso per l'Italia
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Papa Francesco, nel Concistoro che si è celebrato in Piazza San Pietro, ha creato 21 nuovi cardinali. Provengono da ogni parte del mondo, dalla Polonia alla Spagna, dalla Malesia a Hong Kong, fino al Sud Sudan e la Terra Santa. Per quelli che una volta venivano chiamati i “principi” della Chiesa, l’accoglienza è stata una festa. Il Palazzo apostolico ha aperto le porte ad amici, parenti, giornalisti. Nel pomeriggio, invece, è in programma una veglia di preghiera presieduta dal Papa, per l'imminente Sinodo.
La cerimonia
Poco prima delle 10 Papa Francesco è arrivato sul Sagrato della Basilica di San Pietro per il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 21 nuovi cardinali, l'imposizione della berretta, la consegna dell'anello e l'assegnazione del Titolo o della Diaconia. All'inizio della celebrazione il primo dei nuovi cardinali, l'americano Robert Francis Prevost, ha rivolto al Papa, a nome di tutti, un indirizzo di omaggio e di ringraziamento. Quindi dopo l'orazione e la lettura di un Brano biblico, il Pontefice ha pronunciato la sua omelia. Il Papa ha letto poi la formula di creazione e proclamato solennemente i nomi dei nuovi cardinali, annunciandone l'Ordine presbiterale o diaconale. Il rito è proseguito con la professione di fede dei nuovi cardinali davanti al popolo di Dio e il giuramento di fedeltà e obbedienza a Papa Francesco e ai suoi successori. I nuovi cardinali, secondo l'ordine di creazione, si sono inginocchiati dinanzi al Pontefice che ha imposto loro lo zucchetto e la berretta cardinalizia, consegnato l'anello cardinalizio e assegnato a ciascuno una chiesa di Roma quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nell'Urbe, consegnando loro la Bolla di creazione cardinalizia e di assegnazione del Titolo o della Diaconia. Dopo la consegna della Bolla di creazione cardinalizia e di assegnazione del Titolo o della Diaconia, Papa Francesco ha scambiato con ciascuno dei nuovi cardinali l'abbraccio di pace. La delegazione ufficiale italiana presente è stata guidata dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Presente alla cerimonia anche il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.
Chi sono i nuovi cardinali
Dei 21 nuovi porporati, 18 sono con diritto di voto in un futuro Conclave: Robert Francis Prevost, agostiniano, prefetto del dicastero per i Vescovi; Claudio Gugerotti, prefetto del dicastero per le Chiese orientali; Victor Manuel Fernandez, prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede; Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia; Christophe Louis Yves Georges Pierre, nunzio apostolico negli Stati Uniti; Pierbattista Pizzaballa, francescano, patriarca latino di Gerusalemme; Stephen Brislin, arcivescovo di Città del Capo; Angel Sixto Rossi, gesuita, Arcivescovo di Cordoba (Argentina); Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Bogotá; Grzegorz Rys, arcivescovo di Lodz (Polonia); Stephen Ameyu Martin Mulla, arcivescovo di Juba (Sud Sudan); José Cobo Cano, arcivescovo di Madrid; Protase Rugambwa, arcivescovo coadiutore di Tabora (Tanzania); Sebastian Francis, Vescovo di Penang (Malaysia); Stephen Chow Sau-yan, gesuita, Vescovo di Hong Kong; François-Xavier Bustillo, francescano conventuale, vescovo di Ajaccio; Americo Manuel Alves Aguiar, attuale ausiliare di Lisbona e vescovo eletto di Setubal; Angel Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani. Ad essi si aggiungono tre ultra-ottantenni: Agostino Marchetto, già nunzio apostolico e segretario emerito del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti; Diego Rafael Padron Sanchez, arcivescovo emerito di Cumaná (Venezuela); Luis Pascual Dri, cappuccino, confessore nel Santuario di Nostra Signora di Pompei, Buenos Aires. Le nazioni di provenienza dei 21 nuovi cardinali sono di almeno quattro continenti: Italia (3), Stati Uniti, Argentina (3), Colombia, Venezuela, Svizzera, Francia (2), Polonia, Portogallo, Spagna (2), Sudafrica, Sud Sudan (che avrà il suo primo cardinale), Tanzania, Malaysia, Hong Kong-Cina.
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La notizia ricevuta a luglio
Quasi tutti i nuovi cardinali dicono di avere ricevuto la notizia della nomina, lo scorso 9 luglio, con sorpresa. Monsignor Grzegorz Wojciech Ryś, arcivescovo metropolita di Łódź (Polonia) ai giornalisti che gli hanno chiesto se si aspettava questa chiamata dal Papa ha risposto: "Assolutamente no”. È stata "una assoluta sorpresa" anche per l'argentino mons. Angel Sixto Rossi, arcivescovo di Cordoba. "Gerusalemme è il cuore del mondo e allo stesso tempo periferia: con questa nomina - ha invece sottolineato il Patriarca dei Latini Pierbattista Pizzaballa - avrà più attenzione nel panorama della Chiesa universale e anche nella comunità internazionale". La nomina poteva invece essere attesa dai tre capi dicastero: Robert Francis Prevost, 68 anni, statunitense, prefetto del Dicastero per i vescovi; Claudio Gugerotti, 68 anni, arcivescovo, già nunzio apostolico in Bielorussia, in Ucraina e in Gran Bretagna, dal gennaio scorso Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali; Víctor Manuel Fernandez, 61 anni, argentino, da poco nominato Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Neo cardinale polacco: tedeschi non pensano ad uno scisma
Monsignor Grzegorz Wojciech Ryś, uno dei nuovi cardinali, confida nel Sinodo, che si aprirà la prossima settimana in Vaticano, come momento di dialogo, confronto e preghiera. "Non sono preoccupato", dice ai giornalisti che gli chiedono se possa destare preoccupazione la diversità di posizioni all'interno della Chiesa. E avverte: "Non bisogna pensare solo dal punto di vista europeo, nel Sinodo sarà diverso". Il neo cardinale polacco parla anche delle posizioni dei tedeschi, che chiedono per esempio le benedizioni per le coppie gay, l'accesso al sacerdozio per le donne, il matrimonio per i sacerdoti, rispetto alle quali diversi mesi fa ci fu una presa di posizione, contraria, da parte della Conferenza episcopale polacca. "Questo non è uno scisma - ha detto il vescovo polacco parlando del Cammino sinodale tedesco -, sono diversi punti di vista". I vescovi tedeschi e quelli polacchi "si incontreranno qui e avranno la possibilità di parlare a ascoltarsi l'uno con l'altro".
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I numeri del Concistoro
Dopo il Concistoro ordinario di oggi per la creazione di 21 nuovi cardinali, il nono del pontificato di Bergoglio, il Collegio cardinalizio risulta oggi composto di 242 cardinali viventi, di cui 137 con diritto di voto in un futuro Conclave (quindi ben oltre il limite di 120 fissato nel 1975 da Paolo VI e confermato da Giovanni Paolo II nel 1996) e 105 ultra-ottantenni. Tra gli 'elettori' la grande maggioranza, pari a 99 porporati, è composta da quelli creati da Francesco, mentre 29 sono stati creati da Benedetto XVI e 9 da San Giovanni Paolo II. I 99 cardinali creati da Bergoglio superano consistentemente la quota dei due terzi necessaria ad eleggere il Papa in un Conclave In tutte le statistiche, il card. Giovanni Angelo Becciu, presente oggi al Concistoro ma privato dal Pontefice delle prerogative del cardinalato, è considerato tra i "non elettori" (anche se avrà 80 anni il 2 giugno 2028). Da notare che i cardinali elettori già domani, 1 ottobre, scenderanno a 136, dal momento che compie 80 anni il bengalese Patrick D'Rozario. Inoltre altri quattro cardinali (Leonardo Sandri, Andrew Yeom Soo-Jung, Jean Zerbo e Juan Luis Cipriani Thorne) supereranno la soglia degli 80 anni entro la fine dell'anno. Cala il peso dell'Italia: diventeranno 14 gli elettori, considerato che Pizzaballa, come accadde per Giorgio Marengo, italiano ma vescovo in Mongolia, sarà nell'elenco degli 'asiatici'. Per avere una idea basti pensare che erano il doppio nel conclave del 2013, quello che aveva portato sul soglio di Pietro l'argentino Jorge Mario Bergoglio.