Una tradizione radicata nel Paese scandinavo potrebbe essere la risposta per una vita migliore mettendo al centro il benessere fisico e mentale che la natura ci regala
Schultz Heireng è presidentessa dell’Associazione Norvegese delle Guide e degli Scout e da un anno, almeno una volta a settimana, trascorre la notte fuori casa, all'aperto. Dopo che i suoi bambini sono a letto, esce per andare a camminare, dorme in un’amaca o in tenda, poi al mattino fa colazione nella foresta e poi si dirige al lavoro. Un’abitudine, quella di passare tempo all’aperto ogni settimana, che accomuna il 77% dei norvegesi. Non si tratta solo di praticare sport nella natura, fare una passeggiata nella foresta o organizzare un pranzo in un prato, quella dei norvegesi (e di molti Paesi scandinavi) è una vera e propria filosofia di vita che prende il nome di Friluftsliv. È un termine coniato nel 1850 dal drammaturgo e poeta norvegese Henrik Ibsen per descrivere i benefici spirituali e fisici del trascorrere del tempo in luoghi remoti. Per i norvegesi moderni, il Friluftsliv ha un profondo significato culturale che si lega al potere della natura di farci eliminare lo stress e sentire meglio.
Fare Friluftsliv fin da piccoli
Per questo motivo è un’abitudine che viene trasmessa sin dalla giovane età. "Anche i bambini piccoli all'asilo dormono all'aperto nelle loro carrozzine in inverno", dice Bente Lier, segretaria generale di Norsk Friluftsliv, che rappresenta più di 950mila membri di 500 club all'aperto in Norvegia, al The Guardian. "I genitori norvegesi si aspettano questo. Crediamo nell'aria fresca". In molti asili, i bambini trascorrono l'80% del loro tempo all'aperto; a scuola ci sono giorni speciali durante tutto l'anno in cui escono nella natura. Gli studenti norvegesi possono anche prendere una laurea in Friluftsliv. "Abbiamo notato un grande aumento dei candidati - spiega Lier - un rinnovato interesse per la natura durante il Covid è forse uno dei motivi.” La stessa legge norvegese cerca di portare avanti questa tradizione, per esempio l’Outdoor Recreation Act del 1957 ha sancito il diritto dei norvegesi di passare del tempo nella natura, indipendentemente dal fatto se si possiede la terra in cui si decide di sostare. "Abbiamo il diritto di passare, il diritto di raccogliere fiori e funghi, il diritto di restare per la notte", dice Lier.
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Il tempo all’aperto migliora la salute e rende più felici
Il Friluftsliv non è solo positivo per la salute, visto che passare tempo immersi nella natura spesso implica l’attività fisica, ma migliora anche il nostro benessere mentale. Non può essere un caso, infatti, se due città norvegesi (Oslo e Bergen) sono nella top 10 dei centri abitati più felici del mondo secondo il World Happiness report 2023. Sono diversi poi gli studi che dimostrano che passare del tempo immersi in spazi verdi aiuta a ridurre l'ansia e migliora le nostre capacità cognitive. E ne basterebbe davvero poco, visto che per gli scienziati anche solo trascorrere due ore a settimana all’aperto può aumentare il nostro benessere.
Cosa può fare chi vive in città: la regola del 3-30-300
La tradizione del Friluftsliv è diventata molto popolare in Norvegia anche grazie alla grande disponibilità di spazi verdi. "Circa il 40% della Norvegia è coperto di foreste", dice Schultz Heireng. Chi non abita nei pressi di una foresta non deve disperare, anche nelle città più trafficate si possono sperimentare i benefici della natura. Nel 2021 il professore olandese Cecil Konijnendijk, ricercatore e insegnante di silvicultura urbana a Vancouver, ha calcolato il fabbisogno di verde urbano, dando origine alla regola 3-30-300. Secondo Konijnendijk, la salute fisica e mentale migliora se dalla nostra casa riusciamo a vedere almeno 3 alberi, se viviamo in un quartiere coperto per almeno il 30% da chiome arboree e se, a massimo 300 metri da noi, abbiamo a disposizione uno spazio verde.