Contro il bullismo la Francia sperimenta corsi d’empatia a scuola

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Chiara Piotto

Chiara Piotto

L’ispirazione arriva da Danimarca e Finlandia, che hanno introdotto corsi di empatia per tutte le età già da vent’anni. I risultati sono incoraggianti: dal 2009 al 2018 in Finlandia i casi di bullismo sono scesi dal 16 al 12%. La formula ispirata al Nord Europa e già stata testata in alcune materne di Parigi. Siamo andati nel 18esimo arrondissement a vedere come funziona

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Una valigetta con dentro dei libri, delle immagini stampate grandi e tanti piccoli orsi di peluche viola. Il kit “Fri for mobberi”, “liberi dal bullismo”, appare piuttosto semplice. Questo programma di insegnamento dell’empatia brevettato in Danimarca ormai vent’anni fa è da poco - nel 2022 - arrivato in Francia. Non ancora in tutto il Paese, ma precisamente nel 18esimo arrondissement di Parigi. E’ qui infatti che insegna Margot Neauvialle, coordinatrice del progetto per l’associazione Ligue de l’enseignement Paris e promotrice dell’idea fin dal principio. “Ho vissuto 7 anni in Danimarca, dove sono stata formata a questo programma di insegnamento al liceo francese di Copenaghen”, ci racconta. “Mi è sembrato eccellente e ho pensato fosse un peccato non esportarlo”. Per farlo, è necessario che le ong danesi promotrici del metodo “si parlino” con le associazioni francesi impegnate nell’adattarlo a un Paese e a una lingua differenti. Quello a cui assistiamo, quindi, è ancora un progetto pilota. Potrebbe però presto espandersi ben oltre questo quartiere parigino. Il ministro dell’Educazione Gabriel Attal ha infatti annunciato a metà settembre di voler introdurre dei corsi d’empatia in tutte le scuole francesi per combattere il bullismo in aula. La dichiarazione è arrivata dopo che un liceale 15enne di Pois si è tolto la vita dopo esser stato vittima di bullismo in classe.

I modelli di riferimento in Danimarca e Finlandia

L’ispirazione arriva appunto da Danimarca e Finlandia, che hanno introdotto corsi di empatia per tutte le età già da vent’anni. I risultati sono incoraggianti: dal 2009 al 2018 in Finlandia casi di bullismo sono scesi dal 16 al 12%. Nel 2009 la Finlandia ha avviato anche il programma KiVa, sviluppato dall’università di Turku, che - partendo dalle ricerche sui meccanismi che portano al conflitto - porta gli studenti a mettersi nei panni delle vittime delle aggressioni, degli aggressori o dei testimoni, attraverso un gioco di ruolo che mira a sviluppare l’interesse per le emozioni altrui. Il metodo danese applicato in Francia è invece più classico nel metodo, anche perché è messo in pratica con studenti più piccoli, dall’asilo alle elementari. Grazie all’utilizzo di peluche, immagini da interpretare e tecniche di “auto-massaggio”, i piccoli imparano a immedesimarsi nelle situazioni altrui, a esprimere le proprie emozioni, a risolvere i conflitti e ad aumentare la propria autostima. “Penso che sia importante sviluppare le competenze psico-sociali fin da piccoli, per continuare a farlo poi dopo, anche da adulti”, ci dice Neuvialle. Perché il programma funzioni al meglio, infatti, è necessario anche coinvolgere i genitori dei piccoli alunni, anche loro chiamati a interpretare - con empatia - i messaggi dei figli.

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