Jessica Burgess si è dichiarata colpevole di aver violato la legge sull'aborto del Nebraska. Sua figlia, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, è stata condannata a 90 giorni di carcere
È stata condannata a due anni di carcere la donna del Nebraska accusata di aver aiutato la figlia adolescente ad acquistare pillole abortive. Secondo quanto riferito dal New York Times, Jessica Burgess ordinò le pillole su Ebay e le diede alla ragazza, all'epoca 17enne, al terzo trimestre di gravidanza. Celeste (questo il nome della giovane) avrebbe dato alla luce un feto morto e la madre l’avrebbe poi spinta a "liberarsi dei resti". La donna si è dichiarata colpevole di aver violato la legge sull’aborto del Nebraska (che vietava l’interruzione di gravidanza oltre le 20 settimane di gestazione. Lo scorso maggio, il governatore repubblicano dello Stato, Jim Pillen, ha convertito in legge un divieto di 12 settimane). A luglio, la figlia era stata invece condannata a 90 giorni di carcere e due anni di libertà vigilata dopo aver ammesso l’aborto e aver confessato di essersi liberata dei resti del feto.