E' temporaneamente sospeso il traffico sul ponte che collega la Russia con la Penisola. Lo scrive la Cnn citando il Centro informazioni stradali locale. Intanto la Polonia ha annunciato che smetterà di fornire aiuti militari all'Ucraina perchè dovrà armare il suo esercito
Russia, Cremlino: "Biden? Putin non si abbassa a insulti"
Putin "non si abbassa mai agli insulti personali contro i suoi colleghi. Naturalmente ha un'opinione personale sullo stile delle osservazioni e dei commenti. Ma il presidente, lo ripeto ancora una volta, non si è mai abbassato a questo e non lo farà mai". Questa la risposta del portavoce del Crmelino Dmytri Peskov alle domande dei giornalisti che gli chiedevano di commentare le parole del presidente Usa, Joe Biden su Putin. "Nel corso della sua carriera politica, il presidente Biden non ha mai ottenuto così tanto consenso pubblico come il presidente Putin - ha aggiunto Peskov secondo quanto riporta Interfax - forse Biden dovrebbe aspirare a questo, soprattutto perchè si trova ad affrontare elezioni piuttosto impegnative. Comprendiamo che gli Stati Uniti stanno rapidamente liberando lo spazio elettorale di rivali indesiderati, ma abbiamo le nostre preoccupazioni ed è di questo che ci occuperemo", ha concluso.
Onu, Zelensky: "La Russia non può avere armi nucleari"
Zelensky: "nonostante il blocco marittimo imposto dalla Russia, l’Ucraina ha consegnato grano a molti paesi in tutto il mondo"
Nagorno, Putin: "In contatto con parti in conflitto, spero riduzione escalation"
Il presidente russo, Vladimir Putin, durante un incontro con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha affermato che la Russia è in stretto contatto con tutte le parti coinvolte nel conflitto nel Nagorno-Karabakh e ha espresso la speranza di un allentamento della tensione e che si trovi una soluzione pacifica al problema.
"Siamo in stretto contatto con tutte le parti in conflitto - con le autorità di Erevan, Stepanakert e Baku - Spero che riusciremo a raggiungere una riduzione dell'escalation e a indirizzare la soluzione di questo problema verso una direzione pacifica", ha sottolineato il presidente russo, citato dall'agenzia Ria Novosti.
Nagorno, Mosca: "Cessate il fuoco raggiunto grazie a nostra mediazione"
L'accordo sul cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh è stato raggiunto attraverso la mediazione del comando del contingente russo di peacekeeping. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, spiegando che il comando ha mediato "tra la parte azera e i rappresentanti del Nagorno-Karabakh". Come sottolineato dal ministero della Difesa, riporta l'agenzia Tass, gli accordi saranno attuati in coordinamento con il contingente russo schierato nella regione contesa.
Putin conferma la visita in Cina in ottobre su invito di Xi
Il presidente russo Vladimir Putin ha confermato oggi di avere accettato un invito del suo omologo cinese Xi Jinping per recarsi in visita in Cina in ottobre. Lo riferisce l'agenzia Intervax. L'annuncio era già stato dato ieri dal segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev.
Russia: governatore, un morto in raid vicino a Belgorod
Il governatore della regione russa di Belgorod, Viaceslav Gladkov, accusa le forze ucraine di aver bombardato la cittadina di Maximovka provocando la morte di una persona e il ferimento di un'altra. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. "Purtroppo un altro bombardamento su Maximovka, nel distretto urbano di Schebekinsky, è costato la vita a un civile. Un uomo stava guidando un'auto sull'autostrada quando un proiettile è caduto nelle vicinanze", ha scritto Gladkov sul suo canale Telegram secondo la Tass affermando che l'uomo sarebbe "morto sul posto a causa delle ferite".
"Esplosioni in Crimea, nell'area della flotta del Mar Nero"
Potenti esplosioni sul territorio della Crimea occupata e fumo vicino al deposito petrolifero della flotta del Mar Nero sono stati segnalati dal canale Telegram locale "Crimean Wind" e dal governatore di Sebastopoli Mykhailo Razvozhaev. Lo scrive Rbc-Ucraina. Il fumo vicino alla costa nella città di Inkerman è apparso intorno a mezzogiorno nell'area del principale deposito petrolifero della flotta russa del Mar Nero, dove sono immagazzinate milioni di tonnellate di carburante. In contemporanea le autorità locali riferiscono di esplosioni a Sebastopoli, nella zona di Belbek, dove si trova l'aeroporto. Alcuni canali Telegram scrivono di un "attacco respinto". Fumo nero è stato notato anche tra il lato settentrionale di Sebastopoli e Inkerman, riporta Rbc-ucraina.
Esplosione su nave mercantile vicino al porto rumeno di Sulina
Questa mattina intorno alle 7 un'esplosione si è verificata nella sala macchine di una nave mercantile vicino al porto rumeno di Sulina, nelle vicinanze del confine con l'Ucraina nel delta del Danubio, riferisce European truth indicando che il natante potrebbe aver colpito una mina marina, ma che non ci sono ancora conferme. Il ministero dei Trasporti rumeno ha dichiarato che la nave, battente bandiera del Togo, trasportava cemento e aveva a bordo 12 membri dell'equipaggio che sono stati tratti in salvo. "La nave mercantile Seama, lunga 90 metri e larga 14, è ora all'ancora e le operazioni di soccorso proseguono", ha affermato il ministero rumeno.
Fonti, in ottobre nuovo incontro sul piano di pace
Il nuovo incontro al livello dei consiglieri di sicurezza nazionale sul piano di pace per l'Ucraina, scaturito dalla proposta in 10 punti di Volodymyr Zelensky, si terrà - a quanto apprende l'ANSA - con ogni probabilità in ottobre. Il formato ha avuto il battesimo a Copenaghen e poi si è articolato a Gedda, in estate, con la presenza della Cina.
Mosca: "Infondate accuse armene contro di noi sul Karabakh"
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha definito "assolutamente infondate" le accuse dell'Armenia secondo cui la Russia non farebbe abbastanza per far rispettare gli accordi sul Nagorno-Karabakh, dove Mosca ha schierato un contingente di 2.000 soldati con l'obiettivo ufficiale di garantire il rispetto del cessate il fuoco dopo i sanguinosi combattimenti di tre anni fa. Lo riporta l'agenzia Interfax, secondo cui Peskov, parlando dell'operazione militare azera nella regione separatista, ha anche dichiarato che "de jure ora si parla di azioni dell'Azerbaigian sul proprio territorio". "Il secondo criterio estremamente importante in questo momento è che il premier" armeno "Pashinyan ha annunciato il riconoscimento dei confini dell'Azerbaigian del 1991. Ciò - ha proseguito il portavoce di Putin - significa che la parte armena ha riconosciuto il Karabakh come parte integrante del territorio azero" e "ha cambiato in modo significativo una serie di disposizioni".
Separatisti Karabakh: "Accettate le proposte russe"
Le autorità separatiste del Nagorno-Karabakh hanno detto che il cessate il fuoco è stato deciso sulla base delle proposte del comando dei peacekeeper russi. Le ostilità sono cessate alle 13 ora locale (le 11 ora italiana). Lo riferisce l'agenzia russa Interfax. Il governo di Baku, citato dall'agenzia Ria Novosti, ha confermato la cessazione delle ostilità.
Domani al via negoziati tra Baku e separatisti Karabakh
I rappresentanti dell'Azerbaigian e dei separatisti del Nagorno-Karabakh avvieranno negoziati domani nella città azera di Yevlakh. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax citando le autorità del Karabakh.
Deposito carburante in fiamme a Sochi: "Possibili droni ucraini"
Un incendio è scoppiato all'alba in un serbatoio di carburante vicino all'aeroporto internazionale della località balneare russa di Sochi sul Mar Nero, mentre i media russi citano un possibile attacco di droni ucraini. Sul suo account Telegram, il sindaco di Sochi, Alexei Kopaigorodsky, ha segnalato che l'incendio, che non ha causato vittime, è stato spento dai vigili del fuoco e che l'area interessata dalle fiamme era inferiore a 100 metri quadrati. "L'aeroporto e l'intero sistema di trasporto funzionano normalmente", ha aggiunto, assicurando che si sta indagando sulle cause dell'incendio. Il media online russo Baza, vicino ai servizi di sicurezza, ha affermato che si è trattato di un attacco di droni e ha pubblicato foto che mostrano parti metalliche presentate come detriti della macchina. I media hanno anche pubblicato un presunto video dell'attacco in cui si vede un serbatoio del gruppo petrolifero Rosneft esplodere improvvisamente in una palla di fuoco. Se l'attacco dei droni fosse confermato, sarebbe il primo incidente del genere a Sochi, una popolare città turistica, da quando è iniziata l'offensiva russa in Ucraina alla fine di febbraio 2022.
Varsavia: 'Potremmo diminuire sostegno a Kiev a causa crisi grano'
La Polonia potrebbe ridurre il proprio sostegno all'Ucraina a causa della crisi delle importazioni agricole ucraine. Lo ha detto il ministro polacco per gli affari europei Szymon Shinkowski vel Senk all'agenzia Pap, precisando che "le azioni dell'Ucraina fanno una certa impressione sull'opinione pubblica polacca. Lo si può vedere dai sondaggi, dal livello di sostegno pubblico per ulteriori aiuti all'Ucraina . E questo danneggia la stessa Ucraina". "Vorremmo continuare a sostenere l'Ucraina, ma affinché ciò sia possibile dobbiamo avere il sostegno del popolo polacco in questa questione. Pertanto, se non c'è il sostegno del popolo polacco, sarà difficile per noi continuare a sostenere l'Ucraina come abbiamo fatto finora", ha affermato Shinkovsky vel Senk.
Kiev: nella notte distrutti 17 droni kamikaze su 24
Durante la notte, la contraerea ucraina ha distrutto 17 droni Shahed kamikaze dei 24 utilizzati dalla Russia per attaccare l'Ucraina, ha scritto su Facebook lo Stato maggiore dell'esercito di Kiev citato dai media nazionali. "Di notte, gli invasori hanno attaccato l'Ucraina con 24 droni kamikaze del tipo Shahed-136/131, di cui 17 sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea ucraini". I 17 droni distrutti si muovevano verso le regioni di Sumy, Poltava, Kirovograd e Dnepropetrovsk. Lo Stato Maggiore ha aggiunto che le informazioni sulle conseguenze dell'attacco devono ancora essere chiarite. Successivamente, l'Aeronautica Militare ha chiarito che i droni nemici si stavano muovendo dalle direzioni sud-est e nord.
Kiev: '273.980 militari russi uccisi da inizio guerra’
La Russia ha perso nell’ultimo giorno 520 uomini, facendo salire a 273.980 le perdite fra le sue fila dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente.
Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di 273.980 uomini, 4.635 carri armati, 8.868 mezzi corazzati, 6.096 sistemi d'artiglieria, 779 lanciarazzi multipli, 526 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 315 aerei, 316 elicotteri, 8.633 attrezzature automobilistiche, 20 unità navali e 4.821 droni.
Gb: 'Forze Kiev vicine a principale via di rifornimento per Bakhmut'
"La liberazione di Klishchiivka e Andriivka ha avvicinato le truppe ucraine a una delle principali vie di rifornimento per Bakhmut". Lo scrive il ministero della Difesa britannico con riferimento ai dati dell'intelligence, spiegando che "questo successo tattico ha avvicinato le forze ucraine alla strada T 05-13, una delle principali vie di rifornimento per Bakhmut da sud. Tuttavia, la Russia continua a mantenere il controllo della linea ferroviaria che corre lungo l'argine tra Klishchiivka e la T 05-13, creando un ostacolo facilmente difendibile". L’intelligence britannica rileva che il recente ridispiegamento delle forze aviotrasportate russe da Bakhmut all’Ucraina meridionale probabilmente ha indebolito le difese russe attorno alla città.
Meloni: ‘Con Erdogan parlato anche di accordo sul grano’
Con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, “abbiamo parlato anche dell’accordo sul grano ucraino”. La Turchia è “in prima fila su questo tema: sta portando avanti un lavoro utile e tutti noi dobbiamo collaborare per sbloccare la questione del grano, che impatta soprattutto l’Africa”. Lo ha detto là premier Giorgia Meloni, ieri sera nel corso di un punto stampa a Columbus Circus. D’altra parte, ha aggiunto, occorre “fare attenzione alle negoziazioni che si portano avanti, perché non possiamo consentire che chi ricatta i Paesi poveri, utilizzando la materia prima che sfama gli esseri umani, abbia per questo un vantaggio: è una materia da maneggiare con delicatezza”. l’Italia è “in prima fila, perché siamo i primi a vedere i risultati di quanto sta accadendo in Africa”.
Onu, Meloni vede Erdogan: focus su migranti, Ucraina e sicurezza alimentare
La premier Giorgia Meloni ha avuto ieri un colloquio bilaterale con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu. L’incontro si è svolto presso la Rappresentanza turca alle Nazioni Unite. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto “un lungo e cordiale incontro con il Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan. Il colloquio è spaziato su temi di comune interesse, a partire dalla guerra in Ucraina. Il Presidente Erdogan ha riferito anche del recente incontro con Putin e sulla Black Sea Grain Initiative”, rende noto Palazzo Chigi. Nel bilaterale “Si è poi parlato anche dell'impegno a rafforzare la collaborazione con le Nazioni africane sul tema della sicurezza alimentare. I leader hanno anche convenuto sull'importanza di affrontare con determinazione il tema delle migrazioni nel mediterraneo, combattendo i trafficanti di esseri umani. Si è poi concordato di rafforzare i rapporti anche in campo economico commerciale”.