G20 India, Meloni e Lavrov a New Delhi. Non ci saranno Xi e Putin

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La capitale indiana ospita il summit che si tiene il 9 e 10 settembre. La premier italiana è già in città. Il presidente degli Usa Biden cercherà di rafforzare il suo ruolo anche grazie alle assenze dei leader di Russia e Cina. Non ci sarà neanche Pedro Sanchez, positivo al Covid

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A New Delhi, in India, è tutto pronto per il G20 che si tiene il 9 e il 10 settembre. I vari leader mondiali sono arrivati in giornata, a partire da Joe Biden, il cui Air Force One è partito ieri dal Maryland, con uno stop nella base americana di Ramstein in Germania. Il presidente americano, nella capitale indiana, prima dell'inizio del vertice (I PAESI MEMBRI DEL G20) avrà un bilaterale con il premier Narendra Modi. Biden, graziato finora dal Covid che ha contagiato la first lady, nel fine settimana spera in un nuovo successo sull'arena mondiale che freni il continuo crollo nei sondaggi ed esorcizzi lo spettro di un impeachment da parte dei repubblicani, mentre il figlio Hunter sarà incriminato da un procuratore speciale entro fine mese per il possesso illegale di una pistola.

Meloni a New Delhi, domani il bilaterale con Modi 

Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a New Delhi. All'aeroporto è stata accolta dalla ministra dell'Agricoltura, Shobha Karandlaje, e da un breve spettacolo di ballo messo in scena da un gruppo di giovani danzatrici. Fra i bilaterali che avrà la presidente del Consiglio a margine del G20 ci dovrebbe essere anche quello con il padrone di casa, Narendra Modi, in programma domani nella fitta agenda del premier indiano. 

I temi

Clima, energia, sicurezza alimentare, empowerment femminile, salute, intelligenza artificiale, digitalizzazione, fra i temi dell'agenda, oltre alla questione migratoria (con l'impegno ad affrontarla anche sotto la presidenza brasiliana nel 2024) e a quello centrale del conflitto in Ucraina. Meloni interverrà sabato e domenica in due delle tre sessioni, una su clima, energia, ambiente e sviluppo sostenibile, l'altra su transizione digitale, riforma delle istituzioni multilaterali e intelligenza artificiale. Fra i bilaterali, ne avrà uno con il primo ministro cinese Li Qiang, nuovo passo verso la sua visita a Pechino. La premier, alle prese in Italia con le strettoie della manovra, incrocerà anche Ursula von der Leyen. E prima del ritorno in Italia farà tappa in Qatar.

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Assenti Xi e Putin

Defezione dell’ultima ora è quella del premier spagnolo Pedro Sanchez, risultato positivo al Covid. Ma a pesare saranno soprattutto le assenze di Putin e Xi Jinping. Il leader russo, ricercato da un mandato di cattura della Corte penale internazionale, ha mandato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov dopo aver disertato anche il precedente summit a Bali. Il presidente cinese invece, senza alcuna spiegazione ufficiale, salta un G20 per la prima volta da quando è diventato presidente della Repubblica popolare cinese nel 2013 inviando il suo fedele premier Li Qiang. "Sono deluso dalla sua assenza", ha confidato Biden, che nonostante le tensioni da guerra fredda cerca di mantenere un dialogo con Pechino e spera di vedere Xi al summit Apec di metà novembre a San Francisco.

Il piano di Biden

Ma a New Delhi il presidente americano è deciso a sfruttare queste due assenze pesanti per rafforzare l'influenza Usa, soprattutto verso il sud globale, confermando il ruolo centrale del G20 contro il tentativo sino-russo di contrastarlo con il formato Brics allargato. E dimostrare, mentre l'economia Usa surclassa quella cinese, che Washington è un partner migliore di Mosca e Pechino sulle grandi questioni transnazionali, anche se restano forti divisioni sul conflitto in Ucraina e su come aiutare i Paesi emergenti ad affrontare dossier quali il climate change e la transizione energetica. Sulla guerra russa a Kiev, il commander in chief punta a tenere alta l'attenzione, evidenziando in particolare gli effetti negativi dopo l'uscita di Mosca dall'accordo sul grano, soprattutto per i Paesi più poveri. Come quelli rappresentati dall'Unione Africana, proiettata ormai verso l'adesione permanente al G20. Ed è proprio al Global South che Biden rivolge la mossa forse più attesa, la riforma della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale: il presidente mette sul piatto intanto altri 3,3 miliardi di dollari per entrambe le istituzioni che aiuterebbero a raggiungere quasi 50 miliardi di dollari soltanto dagli Stati Uniti in prestiti a Paesi a reddito medio e poveri e fino a 200 miliardi di dollari in tutto il mondo.

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I bilaterali

Per ora Biden ha un unico bilaterale confermato, quello con il padrone di casa, il premier indiano Narendra Modi, con cui ha rafforzato le relazioni per rinsaldare un'alleanza strategica nell'Indo-Pacifico contro il comune rivale cinese. Ma non è escluso un faccia a faccia anche con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman per far avanzare uno storico accordo di pace tra l'Arabia Saudita e Israele, in cambio di un impegno a difendere Riad e consentirgli l'arricchimento dell'uranio per scopi civili. Biden concluderà il suo tour domenica con la sua prima visita in Vietnam.

Il ruolo dell’Italia

L'Italia darà piena collaborazione all'India per la buona riuscita del G20. Giorgia Meloni lo aveva promesso a Narendra Modi nel bilaterale del 2 marzo, e successivamente ha lavorato in questa direzione con tutti i partner internazionali, in primis gli Stati Uniti. Sei mesi dopo, la premier è tornata a New Delhi con la consapevolezza che non sarà facile concludere il vertice di sabato e domenica con una dichiarazione finale condivisa. Il mancato invito all'Ucraina e le annunciate assenze di Vladimir Putin e Xi Jinping hanno fatto intendere alle cancellerie che serve un'impresa di diplomazia.

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