Incidenti nella giornata di oggi nel rione popolare di Nevè Shaanan, nella zona sud di Tel Aviv, dove centinaia di cittadini eritrei si sono abbandonati a violenze e atti di vandalismo. I richiedenti asilo eritrei sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Asmara davanti al luogo in cui l'ambasciata del loro paese d'origine avrebbe dovuto tenere un evento
Violenti scontri e incidenti si sono verificati quest'oggi in Israele, precisamente nel quartiere popolare di Nevè Shaanan, zona sud di Tel Aviv, dove centinaia di richiedenti asilo di origine eritrea sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Asmara, proprio davanti all'ambasciata eritrea. Nel primo pomeriggio, secondo fonti vicine alla polizia israeliana, è stato ristabilito l'ordine con un bilancio finale di 125 feriti (30 agenti), di cui 15 gravi.
La situazione
Secondo quanto emerso i manifestanti si sono scontrando con i sostenitori del governo di Asmara, mentre la polizia israeliana ha utilizzato fumogeni e granate stordenti nel tentativo di separare e disperdere i gruppi in conflitto.La polizia nel primo pomeriggio ha definito la situazione sotto controllo. Secondo la stessa fonte i feriti tra le forze dell'ordine sono circa 30 mentre il resto è da contarsi tra i due gruppi di manifestanti tra i quali almeno 15 sono quelli gravi. Alcuni di loro sono stati colpiti dagli spari degli agenti intervenuti, come riferiscono i media. Sempre secondo la fonte della polizia, i dimostranti erano armati di bastoni e coltelli e hanno ingaggiato violenti scontri sia tra di loro sia con gli agenti che tentavano di separarli. Le forze dell'ordine hanno effettuato numerosi arresti. Il bilancio dei feriti intanto è salito ad almeno 125 secondo quanto riportato dalla televisione pubblica Kan, con quattro centri medici che si stanno prodigando per prestare loro soccorso. Fra i feriti, ha aggiunto l'emittente, ci sono una trentina di agenti. Malgrado il riposo sabbatico, il premier Benyamin Netanyahu ha pubblicato un comunicato in cui informa di essere impegnato personalmente a seguire gli sviluppi della situazione "nell'intento di ristabilire l'ordine".