Londra, furti al British Museum: il direttore ha deciso di dimettersi

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Hartwig Fischer ha preso la decisione dopo la serie di furti di manufatti, relativi agli ultimi anni, che hanno coinvolto l’istituzione culturale londinese. "La responsabilità di questo fallimento spetta in ultima analisi al direttore", ha riferito. Lo riporta, tra gli altri, la Bbc

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Il direttore del British Museum, Hartwig Fischer, ha deciso di dimettersi dopo la recente serie di furti di manufatti, relativi agli ultimi anni, che hanno coinvolto l’istituzione culturale londinese evidenziando gravi carenze in termini di sicurezza. "La responsabilità di questo fallimento spetta in ultima analisi al direttore", ha riferito Fischer, aggiungendo che il museo "non ha risposto in modo così esauriente come avrebbe dovuto". Lo riporta, tra gli altri, la Bbc.

I primi provvedimenti

Proprio di recente era montato nel Regno Unito lo scandalo legato ai furti di preziosi reperti nel museo, specie dopo le rivelazioni dei media. Secondo il Times, che aveva citato una fonte della polizia, i furti all'interno del British Museum sarebbero iniziati almeno 20 anni fa, un periodo molto più lungo rispetto a quanto si era ipotizzato quando il fatto era emerso in tutti i suoi contorni. "Crediamo che abbiano venduto molti degli oggetti per poche centinaia di sterline. Alcuni sono stati semplicemente fusi", aveva dichiarato la fonte. Tra i primi provvedimenti messi in atto c'era stato il licenziamento di un dipendente, Peter John Higgs, 56enne curatore delle collezioni sulla Grecia antica, professatosi comunque innocente. Oltre all'avvio di una indagine da parte di Scotland Yard e di un’inchiesta interna al museo.

Gli oggetti mancanti

Secondo quanto emerso, dall’immensa collezione del British Museum mancano all'appello svariati gioielli e gemme, risalenti ad un periodo estremamente vasto, compreso tra il 15° secolo avanti Cristo e il 19° secolo dopo Cristo. Pezzi che non erano stati recentemente esposti e che erano stati conservati principalmente a scopi accademici e di ricerca.

Il cda del museo ha accettato le dimissioni

Tornando a Fisher, l'ormai ex direttore ha affermato come fosse evidente che il museo "non ha risposto in modo esauriente come avrebbe dovuto" quando è stato informato dei furti, già nel 2021. A febbraio di quell'anno, infatti, il mercante d'arte Ittai Gradel aveva visto online oggetti appartenenti al museo londinese. Ma il vicedirettore, Jonathan Williams, aveva risposto che, dopo accurate indagini "non erano emersi indizi di alcun illecito". Intanto, il presidente del Cda del Museo, George Osborne, ha riferito che le dimissioni del direttore sono state accettate, sottolineando che Fischer si è comportato "con onore nell'affrontare gli errori commessi". Ricopriva la carica dal 2016 e lascerà l'incarico non appena il consiglio del museo avrà trovato un sostituto ad interim che resterà in vigore fino alla scelta di un nuovo direttore. 

 

Visitors looking at the Rosetta Stone at the British Museum on 24th August 2022 in London, United Kingdom. The British Museum is a public museum dedicated to human history, art and culture located in the Bloomsbury area of London. It has a permanent collection of eight million works and is among the largest and most comprehensive collection, which documents the story of human culture from its beginnings to the present. (photo by Mike Kemp/In Pictures via Getty Images)

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