Da Milwaukee è andato in onda la scorsa notte il primo dibattito tra candidati presidenti repubblicani a Usa 2024
Da Milwaukee è andato in onda la scorsa notte il primo dibattito tra candidati presidenti repubblicani a Usa 2024, facendo emergere posizioni distinte su diversi temi, dall'aborto al clima.
Trump, che aveva rifiutato di partecipare al duello tv, ha trasmesso su X, l'ex Twitter, una compiacente intervista con l'anchorman e amico Tucker Carlson ripetendo cose dette e senza attirare l'attenzione che sperava. Ha attaccato il "corrotto" Biden, ribadito la tesi delle elezioni truccate e promesso che chiuderà la frontiera col Messico contro l'immigrazione. Ma ha divagato anche sul defunto finanziere Jeffrey Epstein e sulle sue relazioni con Kim Jong Un. Oggi intanto si costituirà al carcere di Atlanta per il suo quarto arresto, per il tentativo di sovvertire il voto in Georgia nel 2020.
Il dibattito
Otto i candidati repubblicani qualificatisi per il primo dibattito tv su Fox News. Il governatore della Florida Ron Desantis, principale rivale di Trump, sembra aver perso l'occasione per emergere dal gruppo e risalire nei sondaggi: troppo studiato, poco empatico, scarso carisma. Ha insistito sul declino del Paese e promesso di "rimandare Joe Biden nel suo basement" ma la sua proposta non è andata al di là del controverso "modello Florida".
Pur nel suo stile austero, Mike Pence ha invece messo a segno qualche punto ed è quello che ha parlato di più. Come quando ha incassato il sostegno dei rivali per aver difeso la costituzione opponendosi alla richiesta di Trump di non certificare la vittoria di Biden. O quando ha messo a posto il giovane e rampante imprenditore biotech di origini indiane Vivek Ramaswamy, un novello Trump anti establishment che sta scalando i sondaggi e che ha scaldato la platea col suo populismo: "non è tempo di esordienti e di apprendistato", lo ha liquidato Pence.
"Non ne posso più di questo tizio che sembra ChatGtp", ha rincarato la dose l'ex governatore Chris Christie, che ha sfoderato tutta la sua retorica tagliente cavandosela abbastanza bene e proponendosi come l'unico che ha battuto (nel suo stato) un democratico in carica.
Promossa anche l'esperta ex governatrice del South Carolina Nikki Haley, l'unica a chiedere di non "demonizzare" l'aborto e a sottolineare il plus femminile: "se vuoi che di una cosa si parli chiedi ad un uomo, sei vuoi che una cosa sia fatta chiedi ad una donna", ha detto citando Margaret Thatcher.
Tim Scott, unico senatore afroamericano repubblicano, l'aspirante "Obama conservatore", non ha fatto scivolate ma non ha neppure bucato, rilanciando il suo messaggio ottimistico e la sua storia che incarna l'America dream. Non pervenuto l'oscuro governatore del North Dakota Doug Burgum, mentre l'ex governatore moderato dell'Arkansas Asa Hutchinson si è distinto per i suoi attacchi aperti a Trump, insieme a Christie: i due, entrambi ex procuratori, sono stati gli unici a dire che non lo sosterranno se diventera' il 'nominee', per il suo comportamento eversivo. Gli altri lo hanno risparmiato, con critiche più velate. Sull'Ucraina gran parte dei candidati è rimasta a favore degli aiuti, tranne Ramaswamy, fortemente criticato da Pence e Haley. Più evasivo DeSantis, che ha chiesto un maggior impegno europeo.