I capi di Stato e di governo dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sono in Sudafrica per dare il via a un vertice che mira a rafforzare il gruppo delle economie emergenti come contrappeso all'Occidente. Oltre a loro, a Johannesburg ci saranno anche quelli di molti Paesi asiatici, africani e mediorientali. Per Mosca c'è il ministro degli Esteri, in assenza di Putin. Il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver sventato un nuovo attacco con droni di Kiev sul territorio della Federazione
Cina e Sudafrica, negoziati per risolvere la crisi ucraina
Cina e Sudafrica sostengono dialogo e negoziati per risolvere la crisi ucraina ("l'unica opzione praticabile") e continueranno "a promuovere i colloqui per la pace e a svolgere un ruolo costruttivo nella soluzione politica della questione". Lo si legge nella dichiarazione rilasciata dopo i colloqui di Pretoria tra il presidente Xi Jinping e l'omologo Cyril Ramaphosa. "Inoltre, la Cina ha accolto con favore la recente missione di pace africana tra Ucraina e Russia" di giugno, secondo i media statali cinesi. La delegazione ha presentato un piano di pace in 10 punti che chiede la fine del conflitto con negoziati e mezzi diplomatici.
Brics, Putin: "De-dollarizzare nostri legami economici"
Il Presidente russo Vladimir Putin ha definito "irreversibile" il processo di de-dollarizzazione dei legami economici tra i paesi BRICS. Lo scrive l'agenzia russa Ria Novosti. Nel suo videocollegamento con il vertice Brics Putin ha affermato: "Il processo oggettivo e irreversibile di de-dollarizzazione dei nostri legami economici sta guadagnando slancio, si stanno compiendo sforzi per sviluppare meccanismi efficaci per accordi reciproci e per il controllo monetario e finanziario", ha affermato. Secondo il presidente russo, la quota della valuta americana nelle operazioni di esportazione-importazione tra i membri Brics è in costante calo e l'anno scorso ammontava solo al 28,7% del totale.
Brics, Putin: "Russia economicamente forte nonostante pessimismo Occidente"
La Russia fa parte dei cinque paesi economicamente più potenti del mondo, nonostante le "prospettive pessimistiche" degli esperti occidentali. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo in collegamento video al vertice Brics che si è aperto oggi in Sudafrica. La Russia ha registrato una crescita superiore al 6 per cento e un aumento della sua economia su base triennale, ha aggiunto Putin ammettendo volatilità nei mercati finanziario, energetico e in altri mercati, e che i debiti statali e privati sono in aumento.
Brics, Putin: "Collaboriamo alla pari, da Russia grano gratis all'Africa"
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto ai partner del gruppo Brics di cooperare allo stesso livello e ha spiegato che sono quasi conclusi i colloqui con i Paesi africani per l'offerta gratuita di grano. In un collegamento video al vertice Brics che si è aperto in Sudafrica, Putin ha affermato che la Russia rimane e sarà un fornitore alimentare affidabile per l’Africa. Il gruppo Brics, ha proseguito, è sulla buona strada per soddisfare le aspirazioni della maggior parte della popolazione mondiale. "Collaboriamo secondo i principi di uguaglianza, sostegno del partenariato, rispetto degli interessi reciproci, e questa è l'essenza del percorso strategico orientato al futuro della nostra associazione. Un percorso che soddisfa le aspirazioni della parte principale della comunità mondiale, la cosiddetta maggioranza globale", ha affermato. I membri dei Paesi Brics rappresentano attualmente più del 40 per cento della popolazione mondiale.
Putin: "Gli obblighi verso la Russia sono stati ignorati"
"Dal 18 luglio - ha detto Putin in videocollegamento con il vertice Brics - ci siamo rifiutati di estendere ulteriormente questo cosiddetto accordo sul grano. Saremo pronti a rientrarvi. Ma ritorneremo solo se tutti gli obblighi nei confronti della parte russa saranno veramente adempiuti", ha detto Putin rivolgendosi ai partecipanti all'accordo. "Nessuna delle condizioni del cosiddetto accordo riguardante la revoca delle sanzioni sulle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti verso i mercati mondiali è stata rispettata. Gli obblighi verso la Russia a questo riguardo sono stati semplicemente ignorati", ha affermato Putin.
Putin: "Torneremo ad accordo grano se saranno rispettati accordi"
La Russia è pronta a tornare all'accordo per l'esportazione del grano dai porti ucraini sul Mar Nero se anche le condizioni previste a favore di Mosca saranno rispettate, in particolare se saranno tolte le restrizioni alle esportazioni di grano e fertilizzanti russi. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin in un intervento in videoconferenza al Business Forum alla vigilia dell'apertura del vertice dei Paesi Brics a Johannesburg.
Putin: "Paesi irresponsabili provocano inflazione"
"Il comportamento irresponsabile di alcuni Paesi" provoca le spinte inflazionistiche che pesano in particolare sugli Stati più poveri, mentre "le sanzioni illegittime" imposte dall'Occidente "calpestano tutte le norme del libero commercio". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo intervento in videoconferenza al Business Forum alla vigilia dell'apertura del vertice dei Brics a Johannesburg.
Salyukov: "Russia vede Iran come stato chiave in Medio Oriente"
"La Federazione Russa vede l'Iran come uno stato chiave in Medio Oriente. E' un partner strategico della Russia, e un dialogo politico intenso e continuo è una caratteristica distintiva dell'attuale fase del nostro partenariato", ha detto Salyukov alla conferenza stampa, citando il Ministero della Difesa russo. "Durante l'incontro, i comandanti militari hanno concordato di intensificare ulteriormente la cooperazione tra le forze di terra dei due Paesi in vari campi", ha detto il ministero dopo i colloqui tra Salyukov e Heydari. La delegazione iraniana visiterà le università delle forze di terra russe e le imprese dell'industria della difesa. Domenica, la delegazione iraniana ha visitato il forum tecnico-militare dell'Esercito 2023 e gli sono stati mostrati i nuovi tipi di armi e hardware delle forze di terra russe, ha affermato il ministero.
Russia, comandante delle forze di terra dell'Iran a Mosca per cooperazione
Il comandante delle forze di terra iraniane, generale Kioumars Heydari, è arrivato a Mosca e ha negoziato con il comandante delle forze di terra russe Oleg Salyukov una cooperazione militare bilaterale. Lo rende noto il ministero della Difesa russo. "Una delegazione militare delle forze armate della Repubblica islamica dell'Iran guidata dal comandante delle forze di terra, generale di brigata Kioumars Heydari, e' arrivata a Mosca per discutere gli aspetti della cooperazione militare bilaterale", ha detto il ministero. "La parte ufficiale dei negoziati bilaterali si è svolta presso il quartier generale del comando delle forze di terra russe, dove le parti hanno discusso gli aspetti della cooperazione e dell'interazione militare volti all'attuazione di progetti per migliorare la preparazione al combattimento delle forze armate dei due paesi", si legge nella nota.
Ucraina, Mantovano: "La causa conflitto è anche aver rifiutato radici cristiane in Europa"
"Quando vent'anni fa in Europa qualcuno fece fallire il progetto di Costituzione europea pur di non riconoscere a fondamento di quella Costituzione le radici cristiane che venivano evocate con tanta forza dal pontefice dell'epoca, San Giovanni Paolo secondo, quel qualcuno ha negato l'elemento fondante dell'Europa. L'Europa vent'anni fa ha rifiutato di riconoscere il suo unico elemento unificante, da Lisbona a Bucarest, mi verrebbe da dire da Lisbona a San Pietroburgo, e se oggi, ottant'anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, la guerra è tornata in modo così tragico sul territorio europeo, è, insieme con tante altre cause, anche per aver rifiutato la forma e la sostanza di quell'elemento unificante". Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, parlando al Meeting di Rimini.
Perquisizioni anticorruzione in 200 centri militari
Oltre 200 centri di arruolamento militare sono stati perquisiti in Ucraina per 'sradicare un sistema di corruzione che consente ai coscritti di fuggire dall'esercito'. Lo ha annunciato la procura. "Le forze dell'ordine hanno scoperto schemi di corruzione su larga scala in quasi tutte le regioni del paese. Attualmente vengono effettuate più di 200 perquisizioni simultanee", si legge su Telegram.
Al via addestramento 8 piloti ucraini di F-16 in Danimarca
La Danimarca ha iniziato l'addestramento di otto piloti ucraini per guidare gli aerei da combattimento F-16, come parte del suo impegno di donare i velivoli a Kiev. Lo hanno affermato le forze armate danesi citate da Sky News. Gli otto piloti sono arrivati alla base aerea militare danese di Skrydstrup insieme a 65 membri del personale che saranno addestrati alla manutenzione e all'assistenza degli aerei, hanno affermato in una nota le forze armate. La Danimarca fornirà all'Ucraina 19 jet F-16 e consegnerà i primi sei entro la fine dell'anno.
Leader dei Balcani firmano sostegno all'integrità dell'Ucraina
I leader di 11 Paesi dei Balcani e dell'Europa orientale hanno firmato una dichiarazione congiunta a sostegno dell'integrità territoriale dell'Ucraina durante il vertice svoltosi ieri sera ad Atene. Siglato alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel documento i leader hanno espresso il loro "incrollabile sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale" di fronte all'aggressione della Russia. Oltre all'Ucraina, il documento è stato firmato dai leader di Serbia, Moldavia, Montenegro, Romania, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Bulgaria e Croazia, nonché dalla Grecia che ha ospitato l'evento. Al vertice hanno partecipato anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. I leader hanno anche espresso il loro "sostegno e apprezzamento per gli sforzi sinceri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel definire i principi per la pace in linea con la Carta delle Nazioni Unite".
Lituania: "Nostra paura escalation favorisce Mosca"
"Quante vite sarebbero potute essere salvate fornendo in tempo adeguati strumenti all'Ucraina? Un numero sterminato. Ma la paura ci ha bloccati. Ammettere ora in nostri errori, ci permetterebbe di salvare vite". Lo ha affermato il ministro degli Esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis, intervenendo oggi alla conferenza Quo Vadis, Europe?, in programma a Santander, in Spagna. "Abbiamo bisogno di un accurato piano per la vittoria", ha detto ancora Landsbergis, sottolineando che le paure di un'escalation rappresentano solamente un favore a Mosca che approfitta dell'indecisione occidentale per riorganizzarsi e ottimizzare le sue azioni.
Delegazione militare russa in Libia su invito di Haftar
Una delegazione russa guidata dal vice ministro della Difesa Yunus-Bek Yevkurov è arrivata oggi in Libia su invito del maresciallo Khalifa Haftar. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, sottolineando che si tratta della prima visita ufficiale di una delegazione militare russa nel Paese africano. Secondo la stessa fonte, citata dall'agenzia Ria Novosti, al centro dei colloqui vi sarà la "cooperazione nella lotta contro il terrorismo internazionale" e altre "azioni congiunte".
Kiev: "L'unica opzione per liberare la Crimea è quella militare"
Il Segretario del Consiglio di sicurezza e difesa ucraino Oleksi Danilov ha affermato che Kiev "non ha altre opzioni" che non quella militare per liberare la Penisola della Crimea che la Russia ha annesso nel 2014. Non recuperarne il controllo significherebbe, ha aggiunto, "mantenere uno stato di guerra per le prossime generazioni". "La Crimea è parte del nostro territorio e dobbiamo liberarla e così faremo", ha spiegato.
"Basi russe sono attaccate da sabotatori coordinati da 007 di Kiev"
I numerosi attacchi drone contro gli aeroporti militari in territorio russo sarebbero opera di un gruppo di sabotatori coordinati dall'intelligence di Kiev e non partirebbero dall'Ucraina, ma dal territorio sotto il controllo del Cremlino. Lo riferisce l'edizione ucraina di New Voice, citando fonti interne del servizio di intelligence militare ucraino (Gur), ripresa da Meduza. Negli ultimi giorni questi gruppi avrebbero "neutralizzato cinque aerei russi, tra cui bombardieri strategici che hanno effettuato attacchi missilistici contro le città ucraine". In particolare, i sabotatori avrebbero attaccato l'aeroporto militare Soltsy-2, nella regione di Novgorod, distruggendo il bombardiere russo supersonico Tupolev Tu-22 e danneggiando altri due aerei. Secondo un funzionario dell'intelligence militare ucraino, altri due bombardieri sono stati danneggiati in un attacco di droni all'aeroporto di Shaykovka nella regione di Kaluga. Anche il ministero della Difesa britannico, nel rapporto quotidiano sulla guerra diffuso su X, sostiene che è probabile che alcuni attacchi di droni contro aeroporti militari russi vengano effettuati dal territorio della Federazione Russa e non dai suoi confini. Secondo l'intelligence, il raid a Soltsy-2 è almeno il terzo esempio di attacco riuscito contro gli aeroporti dell'aviazione a lungo raggio del ministero della Difesa di Mosca, che metterebbe in dubbio la capacità della Russia di garantire la sicurezza di tali strutture.
Reznikov: "L'Ucraina non riceverà gli F-16 prima di 6-7 mesi"
L'Ucraina potrà ricevere i primi caccia F-16 non prima di 6-7 mesi. Ne è convinto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, secondo cui il trasferimento degli aerei dipenderà dal periodo di addestramento degli specialisti ucraini, non solo i piloti, ma anche gli ingegneri, i tecnici e altro personale. "Pertanto penso che 6-7 mesi sia il periodo minimo (per il trasferimento degli F-16 in Ucraina), che va valutato consapevolmente", ha affermato, citato da Rbc Ukraine. "Ma se sarà un po' più lungo non siate delusi, perché i nostri i piloti hanno dimostrato la loro capacità di essere pronti in 6 mesi", ha aggiunto.
Tass: "Compiuti progressi sostanziali nelle consultazioni sul rinnovo dell'accordo sul grano, come affermato dal quotidiano turco Yeni Safak citando una fonte dell'ufficio del presidente Erdogan"
Da 11 leader dei Balcani pieno sostegno a Kiev
I leader di 11 paesi dei Balcani e dell'Europa orientale hanno firmato una dichiarazione congiunta a sostegno dell'integrita' territoriale dell'Ucraina. Firmati alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i leader hanno espresso il loro "incrollabile sostegno all'indipendenza, alla sovranita' e all'integrita' territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale" di fronte all'aggressione della Russia. Oltre all'Ucraina, il documento è stato firmato dai leader di Serbia, Moldavia, Montenegro, Romania, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Bulgaria e Croazia, nonchè dalla Grecia che ha ospitato l'evento.