Messico, trovati resti umani carbonizzati: forse i 5 ragazzi scomparsi

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Le autorità hanno individuato oggi i resti ossei di quattro persone, che si ritengono presumibilmente appartenenti ai ragazzi scomparsi nel comune di Lagos de Moreno. Un quinto corpo era stato rinvenuto già nella giornata di ieri all'interno di un veicolo carbonizzato

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Le autorità messicane hanno individuato oggi i resti ossei carbonizzati di quattro persone, che si ritengono presumibilmente appartenenti ai ragazzi scomparsi nel comune di Lagos de Moreno, nello stato di Jalisco. Il macabro ritrovamento è stato confermato dall'ufficio della Procura speciale per le persone scomparse (Fepd) in un comunicato, dove si afferma che verranno fatte le analisi necessarie per determinare l'identità dei resti ossei, tra i quali figurano quattro crani. Un quinto corpo era stato rinvenuto già nella giornata di ieri all'interno di un veicolo carbonizzato, che coincideva con una delle due auto utilizzate dai ragazzi.

L’orrore per il macabro video sui social

In precedenza era stato identificato anche il luogo dove si presume sia stato registrato un raccapricciante video finito sui social che mostra uno dei cinque ragazzi, con segni di tortura, mentre viene obbligato ad uccidere i suoi compagni.  La vicenda ha destato orrore e sgomento in tutto il Messico e forti critiche sono state rivolte anche al presidente, Andres Manuel Lopez Obrador, per aver schivato il tema durante la sua consueta conferenza stampa mattutina. Secondo le prime ricostruzioni le vittime di Lagos de Moreno, tutte tra i 19 e i 22 anni, sarebbero state intercettate alla mezzanotte dell'11 agosto da un gruppo di almeno una dozzina di uomini armati mentre si ritiravano dalla sagra che si svolgeva quel giorno nel paese.

L’ombra dei narcos sul caso

La sequenza degli avvenimenti - il rapimento, la tortura, la morte e il ritrovamento - si è svolta nel raggio di pochi chilometri quadrati attorno al luogo della sparizione. Nessuna ipotesi è stata fatta ancora dalle autorità sul movente. I cinque ragazzi, tutti tra i 19 e i 22 anni, erano studenti universitari e prima ancora compagni di scuola e amici d'infanzia. Ma su tutta la vicenda si proietta l'ombra dei narcos. Secondo le prime ricostruzioni i giovani sarebbero stati intercettati da un gruppo di almeno una dozzina di uomini armati e fatti salire su due furgoni con una modalità tipica dell'operato dei cartelli della droga. Per morire nello stato di Jalisco, terreno in disputa tra i cartelli di Sinaloa e Jalisco Nueva Generacion, non sembra necessario tuttavia un movente. Il dipartimento accumula infatti 14 mila denunce di sparizioni, e 500 di queste solo a Lagos di Moreno.

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