Peschereccio italiano preso a colpi di mitra da militari libici. Marina sventa sequestro

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L'Orizzonte - questo il nome del motopesca della marineria di Siracusa - è stato "attaccato in acque internazionali" da "una motovedetta libica", ha detto il presidente della Federazione armatori siciliani, Fabio Micalizzi. Mentre equipaggio e comandante riuscivano “miracolosamente” a mettersi in salvo, è arrivato un aereo mandato dal pattugliatore Orione a risolvere la situazione. Schifani: "Chiedo a Crosetto incontro per sicurezza nelle nostre acque". Il ministro: "Lo facciamo tutti i giorni"  

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Un peschereccio italiano è finito sotto il tiro dei militari libici, accusato di stazionare dentro la zona marittima esclusiva del Paese africano. Si è temuto per il sequestro, fino a quando è arrivato un elicottero della Marina a sventare il peggio. Orizzonte – questo il nome dell’imbarcazione della marineria di Siracusa al centro dell’incidente - è stato "attaccato in acque internazionali" da "una motovedetta libica" che ha "esploso contro numerosi colpi di mitra", ha detto il presidente della Federazione armatori siciliani, Fabio Micalizzi, lanciando l’allarme intorno alle 12 di oggi, 18 luglio. Dall’Orizzonte è subito partita una richiesta di assistenza, mentre l’equipaggio e il comandante dell’imbarcazione riuscivano “miracolosamente” a mettersi in salvo. Secondo quanto riferito da Micalizzi, il peschereccio era in balia del mare per la rottura del timone, danneggiato dai colpi di mitra. L'equipaggio aveva inoltre difficoltà a comunicare: i militari libici avrebbero sequestrato le schede dei telefonini. A rispondere alla richiesta di assistenza è stato il pattugliatore Orione della Marina Militare. L'elicottero mandato in volo dall'unità ha constatato la presenza di alcuni militari libici a bordo dell'Orizzonte. Su richiesta del personale dell'elicottero, i militari sono poi sbarcati dal peschereccio per risalire a bordo della propria imbarcazione. L'Orione, giunta sul posto, sta prestando assistenza all'equipaggio del motopesca.

Schifani chiede aiuto al governo. Crosetto: "Difendiamo le acque tutti i giorni"

Il governatore della Sicilia Renato Schifani è intervenuto per definire "inaccettabile che i pescatori delle nostre marinerie rischino la vita ogni giorno". Poi ha annunciato che “nelle prossime ore” avrebbe chiesto di incontrare il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e discutere di come mettere in sicurezza le acque davanti alle coste italiane.  L’obiettivo è evitare “che episodi intollerabili di violenza come questo possano ripetersi in futuro". Crosetto ha risposto al grido di aiuto di Schifani: "Presto la giusta e dovuta attenzione all'allarmato appello del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, che chiede al mio ministero di 'difendere le acque davanti alle nostre coste'. Posso però, sin da ora, rassicurarlo. Lo facciamo, come Difesa e come Marina militare, tutti i giorni, h 24”. Anche oggi, ha aggiunto Crosetto, “non appena un motopeschereccio siciliano, 'l'Orizzonte', ha richiesto assistenza per la presenza di una motovedetta libica, con alcuni militari del suo equipaggio che sono saliti a bordo dell'Orizzonte, la Marina militare è intervenuta in piena prontezza ed efficienza". Per risolvere la situazione si è attivata anche l'ambasciata italiana a Tripoli, insieme alla presidenza del governo e al comando della Guardia costiera libica.

(FRAME DA VIDEO) L'intervento, svoltosi questa notte, delle motovedette Sar Cp 324 e Cp 303 della Guardia Costiera per prestare soccorso ad un peschereccio, con numerosi migranti a bordo, in pericolo a circa 15 miglia a sud di Lampedusa, in area SAR di responsabilità italiana, 03 marzo 2023. Le due motovedette, dopo aver raggiunto il peschereccio, hanno iniziato le operazioni di soccorso che sono risultate particolarmente complesse per le condizioni meteo-marine avverse, il numero elevato di persone a bordo e le condizioni precarie dell'imbarcazione alla deriva, che iniziava ad imbarcare acqua. 211 i migranti tratti in salvo.
ANSA/ GUARDIA COSTIERA
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