Olanda, governo Rutte caduto su questione migranti: possibili nuove elezioni in autunno

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La questione migratoria ha travolto uno dei primi ministri più longevi d'Europa, Mark Rutte. Il quarto esecutivo guidato dal leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd) è  caduto dopo un estenuante e inconcludente negoziato sulle nuove misure da mettere in campo sulla migrazione e l'asilo

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È durato appena un anno e mezzo il governo di coalizione del primo ministro olandese Mark Rutte, caduto sul dibattito sulle misure per frenare il flusso di migranti, che si trascina da mesi, e che ha lacerato la coalizione politica. La crisi apre la strada a nuove elezioni che si terranno probabilmente in autunno.

Rutte, il leader più longevo dei Paesi Bassi, ha presieduto i colloqui di crisi tra i quattro partner della coalizione, ma non è riuscito a raggiungere un accordo. Il suo obiettivo era stringere i freni al ricongiungimento delle famiglie dei richiedenti asilo, a seguito di uno scandalo dello scorso anno sui centri di asilo sovraffollati. Ha perciò proposto che il numero di parenti dei rifugiati di guerra ammessi nei Paesi Bassi fosse limitato a 200 al mese e ha minacciato di rovesciare il governo se la misura non fosse passata. Due partner più piccoli, tra cui il Christen Unie si sono fermamente opposti alla proposta. Le quattro parti avevano tenuto colloqui sulla crisi anche mercoledì e ieri nel tentativo di salvare il governo entrato in carica solo nel gennaio 2022.

La questione migratoria

Le domande di asilo nei Paesi Bassi sono aumentate di un terzo l'anno scorso a oltre 46.000, e il governo aveva previsto che avrebbero potuto aumentare a più di 70.000 quest'anno, che avrebbe superato il precedente massimo del 2015. L'asilo e la migrazione sono una questione difficile per Rutte e lo sono stati per anni a causa della forza dei partiti di estrema destra nei Paesi Bassi, il più famoso è quello di Geert Wilders, e della minaccia che questo rappresenta per i partiti di centro-destra come il suo VVD.

Il VVD di Rutte è il partito più grande, ma ha ottenuto meno del 22% dei voti. Solo altri due partiti hanno avuto un sostegno superiore al 10%, mentre non meno di 17 gruppi hanno ottenuto almeno un seggio alla Camera dei Rappresentanti. In pratica, non è chiaro quali altre opzioni di coalizione esistano oltre a quella attuale.

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