Spazio, lanciato il satellite Euclid: esplorerà l'universo oscuro

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La missione dell'Agenzia Spaziale Europea è stata progettata per scoprire di che sono fatte la materia e l'energia oscura che occupano il 95% dell'universo. La partenza è avvenuta alle 17:12 ora italiana, con un razzo Falcon 9 della compagnia SpaceX di Elon Musk

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La missione Euclid dell'Agenzia spaziale europea ha preso il via con il lancio del satellite, avvenuto oggi alle 17.12 su un razzo Falcon 9 di Space X, la compagnia di Elon Musk, da Cape Canaveral, in Florida, negli Stati Uniti. La missione da 1,4 miliardi di euro dell'Esa è stata progettata per scoprire di che cosa sono fatte l'antimateria e l'energia oscura che occupano il 95% dell'universo. Il satellite Euclid resterà in orbita circa sei anni, a una distanza media di 1,5 milioni di chilometri oltre l'orbita terrestre (circa quattro volte la distanza Terra-Luna).

 

Lanciato il telescopio spaziale Euclid, il 'detective' dell'Agenzia Spaziale Europea che indagherà i misteri della materia e dell'energia oscure che occupano il 95% dell'universo. Il lancio è avvenuto da Cape Canaveral con un razzo Falcon 9 della compagnia SpaceX. Nella missione, che durerà sei anni, l'Italia gioca un ruolo da protagonista attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana, l'Istituto Nazionale di Astrofisica e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, oltre che numerose università e imprese. A circa 40 minuti dal lancio Euclid si separerà dal lanciatore.
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Il lancio di Euclid - ©Ansa

Le fasi del lancio di Euclid

Dopo aver valutato i dati della telemetria, il direttore di volo Andreas Rudolph ha dato il segnale 'go' che ha dato il via alle operazioni per il caricamento del propellente nel razzo Falcon 9 a Cape Canaveral. A meno di nove minuti dal lancio è rientrato come previsto sulla Terra il primo stadio riutilizzabile del razzo Falcon 9 di SpaceX. Lo stadio, atterrato su una piattaforma che lo attendeva nell'oceano Atlantico, è già al suo secondo volo. Intanto Euclid continua il suo viaggio grazie alla spinta del secondo stadio del razzo. Fra circa mezz'ora avverrà la separazione. Grande attesa per il primo segnale di Euclid che dovrebbe arrivare a Terra subito dopo.

La missione Euclid

Euclid, una missione europea costruita e gestita dall'Esa con il contributo della Nasa, studierà l’espansione e l’evoluzione dell’Universo. Attraverso le immagini raccolte, la mappatura di uno svariato numero di galassie, e le informazioni su forme, dimensioni e posizioni di miliardi di stelle, Euclid costruirà un grande archivio di dati unici, senza precedenti per volume per una missione spaziale. A partire da questi dati, sarà possibile desumere le proprietà dell'energia e della materia oscura e della gravità, chiarendo meglio la loro esatta natura. Il satellite sarà infatti equipaggiato di un telescopio che effettuerà una mappatura di oltre un terzo del cielo extragalattico (ovvero al di fuori della Via Lattea), osservando miliardi di galassie fino a dieci miliardi di anni luce, e scattando immagini di altissima accuratezza in luce ottica e nel vicino infrarosso.

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Euclid

Il contributo italiano

Leonardo insieme alla joint venture Thales Alenia Space ha fornito un importante contributo tecnologico, tramite il finanziamento e il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Thales Alenia Space è stata scelta dall’Esa come primo contraente per la realizzazione del satellite della missione, integrato a Torino, e del relativo modulo di servizio. Nel sito di Roma è stata realizzata l'antenna a banda K ad alto guadagno, strumento dispiegabile e orientabile che consente di raccogliere e amplificare i segnali provenienti dai satelliti. Inoltre Thales Alenia Space ha fornito anche il transponder X-band, dispositivo utilizzato per ricevere, amplificare e ritrasmettere segnali radio nella banda di frequenza X. Inoltre, presso gli stabilimenti di Leonardo a Nerviano (Mi) e Campi Bisenzio (Fi), sono stati realizzati i micropropulsori a gas freddo e il Fine Guidance Sensor (Fgs) un 'sensore guida', la versione ipertecnologica e ultraprecisa di un sestante (strumento utilizzato nell’antichità per la navigazione celeste) capace di calcolare ogni due secondi l’orientamento del telescopio nello spazio con un’accuratezza finora mai raggiunta da un satellite europeo. Il Fine Guidance Sensor è dotato di un sensore di luce molto potente capace di cogliere il bagliore delle stelle più deboli, che sono poi confrontate con una mappa di oltre 500 milioni di stelle. Le informazioni raccolte dal sensore permetteranno quindi di decidere come puntare il telescopio, che si muoverà anche grazie agli spostamenti guidati dai micropropulsori a gas freddo con spinte più delicate di un soffio.

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