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Usa, rifiuta di creare siti per nozze gay: Corte Suprema le dà ragione

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©Getty

La decisione per la web designer del Colorado Lorie Smith è stata presa con 6 voti a favore, quelli della maggioranza conservatrice dei saggi, e tre contrari, quelli dei liberal

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La Corte Suprema si schiera con la web designer cristiana del Colorado che rifiuta di creare siti per celebrare le nozze gay, nonostante le leggi in vigore nello stato vietino di discriminare la comunità Lgbtq. Lo riportano i media americani. Lorie Smith, titolare di un'agenzia che crea siti web, ritiene di avere il diritto di rifiutare i suoi servizi per le nozze gay in base al Primo Emendamento. Smith offre i suoi servizi anche ai gay ma vuole limitare quelli per i matrimoni solo alle unioni eterosessuali.

Decisione presa con 6 voti a favore e 3 contrari

La decisione è stata presa con 6 voti a favore, quelli della maggioranza conservatrice dei saggi, e tre contrari, quelli dei liberal. Secondo la Corte Suprema il Primo Emendamento vieta allo stato del Colorado di costringere la web designer a creare messaggi sui quali è in disaccordo. "Il Colorado vuole costringere un individuo a esprimersi in modalità in linea con il punto di vista" dello stato "ma contro la sua coscienza su un tema rilevante", afferma Neil Gorsuch, il giudice che ha scritto il parere per la maggioranza della Corte Suprema. La decisione è una vittoria per i gruppi religiosi e, allo stesso tempo, un duro colpo per i diritti Lgbtq. Il Colorado è uno degli stati americani che vieta alle aziende che servono il pubblico di  discriminare sulla base dell'orientamento sessuale.

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