
No Tav, scontri tra manifestanti e polizia francese. Italiani bloccati al Frejus per 6 ore
Tensioni e tafferugli nella Val Maurienne tra gli attivisti contrari all’Alta Velocità Torino-Lione e la gendarmerie francese, che ha usato gas lacrimogeni per mantenere a distanza i più ostili che lanciavano oggetti. Molto temuti gli italiani, quasi tutti bloccati al Frejus: “Ci è stato negato il diritto di manifestare. Nei giorni scorsi i Pro Tav hanno potuto incontrarsi e hanno potuto organizzare la loro passerella. Noi no”, hanno dichiarato

Sono stati 50 gli attivisti No Tav respinti alla frontiera tra Italia e Francia da parte delle autorità transalpine, che hanno impedito l'afflusso di italiani ad una manifestazione contro il cantiere in una località della Val Maurienne. Le autorità transalpine hanno spiegato che c’era il timore di “elementi radicali” dall’Italia, per questo alcune ordinanze locali hanno bloccato l’utilizzo di artifici pirotecnici o infiammabili e capi di abbigliamento o dispositivi di protezione personale. Un attivista ha detto: “La mia unica arma è un panino contro la fame”
No Tav in viaggio verso il raduno in Francia contro la Torino-Lione
"Ci è stato negato - commentano dal movimento No Tav - il diritto di manifestare. Nei giorni scorsi i ProTav hanno potuto incontrarsi e hanno potuto organizzare la loro passerella per promuovere un'opera climaticida. Noi no. Ci hanno ritirato i documenti lasciandoci lì senza una spiegazione. E il corteo che intanto era in corso in territorio francese è stato bloccato". Secondo fonti del movimento, al Frejus al mattino erano arrivati un avvocato francese e un deputato di France Insoumise per velocizzare le operazioni "ma la gendarmeria non ha concesso il passaggio"
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Come ha dichiarato la tv BFM, ventisette No-Tav sono stati riconsegnanti alle autorità italiane dopo essere entrati in Francia per partecipare alla manifestazione vietata contro la Torino-Lione, nonostante fossero sotto divieto amministrativo di entrare nel Paese
Salvini: "Ponte sullo Stretto si farà? Tav? Francia faccia la sua parte"
Le prime indiscrezioni, nel pomeriggio, parlavano di brevi tafferugli vicino a Saint Rémy-de-Maurienne, in Savoia, tra forze dell'ordine francesi e manifestanti. La gendarmerie ha fatto sapere di aver utilizzato gas lacrimogeni per mantenere a distanza i manifestanti più ostili che avevano cominciato a lanciare oggetti
Tav, la Francia smentisce il rinvio dei lavori sulla Torino-Lione
Circa 300 manifestanti no Tav, che la polizia ha definito "radicali", si sono staccati dopo le 16 dal gruppo che si era scontrato con le forze dell'ordine ed ha creato una catena per attraversare un fiume all'altezza di Saint-Rémy-de-Maurienne. Raggiunta l'altra sponda, i manifestanti hanno bloccato l'autostrada A43, interrompendo la circolazione fra Aiton e Saint-Jean-de-Maurienne
Dai No Tav ai collettivi: chi sono gli antagonisti in Italia
La polizia ha caricato e fatto ampio uso di lacrimogeni per sgomberare la carreggiata e far riprendere la circolazione. Gli organizzatori hanno parlato di 4mila manifestanti, che si sono riuniti nonostante il divieto della prefettura, confermato dal Tar locale
Val di Susa, tensione al corteo No Tav: sassi contro la polizia
La manifestazione ha contato all'incirca 3mila persone, che hanno sfidato il divieto di prefetto e tar, contrari a questa protesta

In contemporanea con quella francese in Val di Susa i No Tav rimasti bloccati si sono radunati per una manifestazione improvvisata nella zona del cantiere di San Didero, presidiato dalle forze di polizia

In merito agli scontri sul suolo francese, in serata il Ministero dell'Interno ha fatto sapere che sono 12 gli agenti feriti. " Novantasei cittadini stranieri, noti ai servizi, sono stati respinti alla frontiera", ha sottolineato il ministro dell'Interno Gérald Darmanin su Twitter, evidenziando come la paura più grande della gendarmerie fossero gli attivisti italiani. Secondo l'Afp, almeno 5 bus provenienti dall'Italia, con circa 280 persone a bordo, non hanno potuto raggiungere la manifestazione

Sostenuta dall'Unione europea, la Tav dovrebbe collegare Lione e Torino, con il 70% dei binari in Francia e il 30% in Italia e un tunnel di 57,5 chilometri che attraverserà le Alpi tra Saint-Jean-de-Maurienne e Susa. Costo stimato: oltre 26 miliardi di euro. Il fronte dei contrari, però, è sempre più ampio, da entrambi i lati del confine italofrancese e vengono addotte soprattutto motivazioni di tipo ambientale. Diverse invece le ragioni dei favorevoli, legate maggiormente all'indotto economico
Riparte dopo 5 anni la progettazione della Tav Torino-Lione