La mattina del 9 giugno il comandante della nave turca aveva avanzato al centro di coordinamento marittimo italiano un'"urgente richiesta di assistenza" motivata "dall'asserita presenza a bordo del mercantile stesso di 15 clandestini, che costituivano una minaccia per l'equipaggio"
Toccherà ai magistrati della Procura di Napoli capire cosa sia avvenuto venerdì sulla nave Galata Seaway, teatro del blitz della Marina Militare dopo una richiesta di aiuto lanciata dal comandante dell'imbarcazione turca che ha denunciato la presenza di immigrati a bordo armati di coltelli forse pronti ad un dirottamento. Al momento nessun elemento investigativo fa, però, supporre che la volontà del gruppo fosse quella di modificare, con la forza, la rotta del mercantile. Intanto è emerso che il 9 giugno alle 11:04, Acarkan Ocakli, comandante della nave turca Galata Seaways, aveva avanzato al centro di coordinamento marittimo italiano un'"urgente richiesta di assistenza" motivata "dall'asserita presenza a bordo del mercantile stesso di 15 clandestini (di cui 2 armati con armi da taglio), che costituivano una minaccia per l'equipaggio". È quanto emerge in un documento riservato che riguarda lo scambio tra il centro di coordinamento marittimo italiano e turco, in merito all'"attività ispettiva effettuata il 9 giugno scorso a bordo della motonave Galata Seaways". Alle 14.01 - si legge ancora nel documento - il coordinamento marittimo turco, informava quello italiano che "il comandante (turco - ndr) e la compagnia di navigazione richiedevano un'operazione di abbordaggio per poter gestire la situazione a bordo" e "di conseguenza, veniva disposto l'intervento rapido di una squadra di abbordaggio della Brigata Marina San Marco".
La ricostruzione
La Galata Seaway nella mattinata di sabato dopo l'ok dell'autorità è ripartita da Napoli, dove era arrivata nella tarda serata del 9 giugno, scortata dopo l'intervento dei marò del San Marco. Il blitz della Marina è scattato dopo che i marinai turchi hanno lanciato l'allarme alla Guardia Costiera francese che ha immediatamente allertato gli omologhi italiani. Nelle acque del Golfo di Napoli sono, quindi, intervenuti due elicotteri: gli uomini della Brigata San Marco, la Fanteria del mare, si sono calati sul cargo mentre quelli del Comsubin sono rimasti sull'elicottero per monitorare la situazione. Una volta a bordo i militari italiani hanno immediatamente bloccato una parte del gruppo dei presunti pirati. Gli altri aggressori invece si sono dileguati sparpagliandosi e andandosi a nascondere anche sotto i camion e sopra i container. È quindi scattata la seconda fase dell'operazione, durata alcune ore, per individuare anche gli altri migranti. In tarda serata è arrivato il tweet del ministro della Difesa, Guido Crosetto che ha rivolto i suoi complimenti ai "ragazzi del Battaglione San Marco, ai poliziotti ed ai finanzieri, che hanno concluso una splendida operazione in collaborazione". Nei confronti dei 15 immigrati verranno ora applicate le procedure ordinarie previste per i migranti, in attesa delle ulteriori valutazioni che la Procura farà nei prossimi giorni.