Ucraina, colpita diga di Kakhovka: migliaia di persone a rischio. Scambio di accuse. VIDEO

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Kiev accusa Mosca e parla di 24 villaggi allagati e 16mila persone a rischio perché in zone critiche come la riva destra del fiume Dnipro. Secondo gli Usa ci sono probabilmente "numerosi morti". Russia: ucraini hanno commesso "un atto di terrorismo" provocando inondazioni con lo scopo di "impedire le operazioni offensive dell'esercito russo". Onu: “Non abbiamo accesso a informazioni indipendenti sulle circostanze ma è un'altra devastante conseguenza dell'invasione russa”. Riunione urgente del Consiglio di Sicurezza

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Tensione altissima nel conflitto tra Russia e Ucraina: dopo un'esplosione, danneggiata la diga di Kakhovka, nella regione di Kherson. Dal bacino è iniziata la fuoriuscita incontrollata di acqua e 24 villaggi, secondo Kiev, sono stati allagati: il governo ucraino ha fatto sapere "di aver già evacuato un migliaio di persone, con le operazioni che vanno ancora avanti", ha sottolineato in un'intervista televisiva il ministro Igor Klymenko. A preoccupare è la situazione di circa 16mila persone, che si trovano in una "zona critica" sulla riva destra del fiume Dnipro, ha affermato il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin, secondo quanto riporta Rbc-Ucraina. Gli Usa, attraverso il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, hanno detto che nell'esplosione della diga ci sono probabilmente "numerosi morti". Sul caso è scambio di accuse tra Russia e Ucraina. “Non abbiamo accesso a informazioni indipendenti sulle circostanze che hanno portato alla distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, in Ucraina, ma una cosa è chiara: questa è un'altra devastante conseguenza dell'invasione russa”, ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. E ancora: "Stiamo vedendo gli effetti nella città di Kherson, di Nova Kakhovka e in altre 80 città e villaggi lungo il fiume Dnipro. E aggiunge minacce alla centrale nucleare già altamente minacciata di Zaporizhzia". Convocata una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza: l'incontro è stato chiesto sia dall'Ucraina (sostenuta dagli Stati Uniti) sia dalla Russia. "Esprimo a nome del governo italiano grande vicinanza alle popolazioni ucraine colpite dal criminale danneggiamento della diga di Nova Kakhovka. L'Italia è con voi. Non ci rassegneremo mai a questo cinismo e a questo orrore", ha detto la premier Giorgia Meloni (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Scambio di accuse

La diga di Nova Kakhovka è stata "parzialmente distrutta" a causa di bombardamenti ucraini, secondo quanto afferma il ministero delle Emergenze russo, citato dall'agenzia Ria Novosti. Il ministero afferma che non c'è pericolo per la popolazione delle regione. Ma su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, sostiene che sia stata la Russia a distruggere la diga "infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d'Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L'unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21esimo secolo, è scacciarla dall'Ucraina". Secondo l'emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo, i danni sono ingenti: la centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta "a seguito dell'esplosione della sala macchine dall'interno" e non è riparabile. Mosca respinge le accuse e a sua volta attacca Kiev, con il ministro della Difesa Serghei Shoigu che accusa l'Ucraina di aver compiuto "un atto di terrorismo per impedire le operazioni offensive dell'esercito russo sul fronte di Kherson". Un atto che, sempre secondo i russi, si accompagnerebbe all'aumento dello scarico delle acque da una diga a monte, quella di Dnipro, per rendere più gravi le inondazioni. "Questo fatto mostra un sabotaggio su vasta scala pianificato in anticipo dal regime di Kiev", ha sottolineato Shoigu.

Il presidente della CEI, Matteo Maria Zuppi, nel corso della conferenza stampa finale della 77esima assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana. Città del Vaticano, 25 maggio 2023. ANSA/CLAUDIO PERI

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Le evacuazioni 

Il capo del dipartimento di polizia di Kherson, intanto, fa sapere che diversi insediamenti "sono stati completamente o parzialmente inondati: Tyaginka, Lvovoe, Otradokamenka (distretto di Berislavsky), Ivanovka, Nikolskoye, Tokarevka, Ponyatovka, Belozerka, il microdistretto di Ostrov (distretto di Kherson)". È probabile, ha quindi sottolineato, che altri insediamenti saranno colpiti. "Siamo pronti a questo. Attualmente è stata organizzata l'evacuazione dei residenti. Con gli autobus fino alla città di Kherson, poi a Nikolaev e da lì a Khmelnitsky, Odessa, Kropyvnytskyi, Kiev e altre città", ha spiegato.

La diga di Nova Khakovka dopo i bombardamenti, 6 giugno 2023. +++ TELEGRAM/ZELENSKY +++ NPK +++
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Zelensky: "Terroristi russi vanno scacciati dal Paese"

Sul caso è intervenuto subito anche il presidente ucraino Zelensky: "Terroristi russi. La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka conferma per il mondo intero che devono essere scacciati da ogni angolo della terra ucraina. A loro non dovrebbe essere lasciato un solo metro, perché usano ogni metro per il terrore. Solo la vittoria dell'Ucraina restituirà la sicurezza. E questa vittoria arriverà. I terroristi non potranno fermare l'Ucraina con acqua, missili o altro. Tutti i servizi funzionano. Ho convocato il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale". Più tardi, il presidente ucraino ha ribadito che la distruzione della diga "non influenzerà e non cambia i piani della controffensiva". "L'esplosione della diga non ha influito sulla capacità dell'Ucraina di liberare i propri territori. Lo stato di prontezza (delle truppe) è massimo", ha spiegato.

La riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu

Durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza, il capo degli Affari Umanitari dell'Onu Martin Griffiths ha sottolineato: “La gravità di questo episodio sarà comprensibile nei prossimi giorni, ma è già chiaro che avrà conseguenze enormi per migliaia di persone". "Siamo molto preoccupati anche dal rischio di contaminazione di mine con il movimento dell'acqua. La contaminazione delle mine riguarda il 30% del territorio ucraino e l'oblast di Kherson è una delle più colpite", ha aggiunto. Ha poi sottolineato che "non poter portare aiuti a migliaia di persone che hanno bisogno di assistenza potrebbe essere catastrofico". Al palazzo di Vetro ha preso la parola anche l'ambasciatore russo all'Onu Vassily Nebenzia. "La distruzione della diga di Kakhovka da parte del regime di Kiev è stato un crimine impensabile che si può identificare come un atto terroristico. Abbiamo avvertito la comunità internazionale e la leadership Onu su questa minaccia", ha detto. E ancora: il regime di Kiev "con l'incoraggiamento dagli alleati occidentali ha deciso di portare avanti il suo piano terroristico". Quanto è successo è un'altra "conseguenza tragica" dell'invasione russa dell'Ucraina, ha detto invece il vice ambasciatore americano all'Onu Robert A. Wood. La distruzione della diga, ha aggiunto, "ha portato alluvioni devastanti con un impatto sulla vita e sui mezzi di sussistenza di decine di migliaia di ucraini lungo il fiume. Voglio dire chiaramente che è stata la Russia a iniziare questa guerra e a occupare quest'area dell'Ucraina". “Gli attacchi deliberati su oggetti civili sono proibiti dalle leggi di guerra", ha ricordato.

I timori sulla centrale di Zaporizhzhia

Nel mentre, il pericolo di un "disastro nucleare" alla centrale di Zaporizhzhia "aumenta rapidamente", afferma Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente ucraino Zelensky. "Il mondo è di nuovo sull'orlo di un disastro nucleare, perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento. E questo pericolo sta aumentando rapidamente", ha detto. Ma l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) smentisce: non c'è "alcun pericolo nucleare immediato" alla centrale di Zaporizhzhia dopo la parziale distruzione della diga idroelettrica di Kakhovka sul fiume Dnipro. "Gli esperti dell'Aiea" presenti sul sito "stanno monitorando da vicino la situazione", ha aggiunto l'organismo Onu in un tweet.

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