Papa Francesco, Premio Paolo VI a Mattarella: "Lei è coerente maestro di responsabilità"

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"Il popolo italiano non dimentica la sua rinuncia al meritato riposo fatta in nome del servizio richiestole dallo Stato", ha detto Bergoglio al presidente della Repubblica durante la cerimonia di consegna del premio. Il capo dello Stato: "Vorrei chiedere all'Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d'accoglienza sono state gravemente colpite dall'alluvione dei giorni scorsi"

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Papa Francesco ha ricevuto stamattina in Vaticano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale il Pontefice ha poi consegnato il Premio Paolo VI. "Signor Presidente, con le sue parole e il suo esempio, avvalorati da quanto ha vissuto, Lei rappresenta un coerente maestro di responsabilità", ha detto Bergoglio a Mattarella, citando poi il fratello del capo dello Stato, Piersanti Mattarella, ucciso da Cosa Nostra nel 1980: "Sempre a proposito di responsabilità, penso a quella componente essenziale del vivere comune che è l'impegno per la legalità. Essa richiede lotta ed esempio, determinazione e memoria, memoria di quanti hanno sacrificato la vita per la giustizia; penso a suo fratello Piersanti, Signor Presidente, e alle vittime della strage mafiosa di Capaci, di cui pochi giorni fa si è commemorato il trentennale". Il capo dello Stato ha chiesto all'Istituto Paolo VI "di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d'accoglienza sono state gravemente colpite dall'alluvione dei giorni scorsi". La cerimonia si è svolta nella sala Clementina del Palazzo Apostolico, dopo un incontro privato fra Mattarella e il Papa. 

Mattarella: "Da Paolo VI grande contributo alla chiesa e al mondo"

"Credo che questa sia un'occasione per porre in evidenza più che il destinatario del premio la figura di Paolo VI e il suo straordinario contributo alla chiesa e dalla chiesa all'Italia e al mondo", Mattarella ricevendo il premio Paolo VI. "Octogesima adveniens, Populorum progressio e il discorso alle Nazioni Unite - ha citato - sono stati fondamentali punti di orientamento per me e una moltitudine di persone". "Con i suoi insegnamenti - ha proseguito - ha collocato e trasmesso in una visione armonica chiara e compiuta fede, dignità umana, libertà e pace". "È stato il Papa del passaggio dalla mia giovinezza all'età matura e anche il mio vescovo", ha detto il capo dello Stato ricordando gli anni in cui "ero impegnato nella gioventù dell'azione cattolica della diocesi si Roma". "Per questa ragione e tante altre - ha concluso - avverto in alta misura l'onore di ricevere il premio a lui intitolato e non possono nascondere la commozione per averlo ricevuto dalle mani del Santo Padre".

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Papa Francesco: "L'Italia non dimentica la sua rinuncia al riposo"

Papa Francesco, rivolgendosi a Mattarella, ha ricordato la sua rielezione a un secondo mandato: "Per il cristiano, grandezza è sinonimo di servizio. Amo dire che 'non serve per vivere chi non vive per servire'. E credo che oggi il conferimento del Premio Paolo VI al Presidente Mattarella sia proprio una bella occasione per celebrare il valore e la dignità del servizio, lo stile più alto del vivere, che pone gli altri prima delle proprie aspettative. Che ciò sia vero per Lei, Signor Presidente, lo testimonia il popolo italiano, che non dimentica la sua rinuncia al meritato riposo fatta in nome del servizio richiestole dallo Stato".

Il Papa cita Pio XI: "La politica è la più alta forma di carità"

La politica "è la forma più alta di carità", ha detto poi Papa Francesco citando l'affermazione pronunciata da Pio XI nel 1927. "Il Concilio Vaticano II, per il quale dobbiamo essere tanto grati a San Paolo VI, ha sottolineato il ruolo lo dei fedeli laici, mettendone in luce il carattere secolare. I laici, infatti, in virtù del battesimo hanno una vera e propria missione - ha sottolineato il Papa durante la cerimonia -, da svolgere 'nel secolo, cioè implicati in tutti e singoli gli impieghi e gli affari del mondo e nelle ordinarie condizioni della vita familiare e sociale'. E tra queste occupazioni spicca la politica, che è la 'forma più alta di carità'".

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Il Papa: "La tentazione della politica è salire sul piedistallo"

Il Papa ha anche richiamato il valore della politica che deve essere sempre un "servizio" al bene comune. "Eppure, sappiamo bene quanto ciò non sia facile e come la tentazione diffusa, in ogni tempo, anche nei migliori sistemi politici, sia di servirsi dell'autorità anziché di servire attraverso l'autorità. Com'è facile salire sul piedistallo e com'è difficile calarsi nel servizio degli altri!", ha aggiunto il Pontefice.

Il Papa: "Servizio in politica resta ideale senza responsabilità"

"Il servizio rischia di restare un ideale piuttosto astratto senza una seconda parola che non può mai esserle disgiunta: responsabilità. Il servizio cammina a pari passo con la responsabilità - ha detto ancora il Pontefice - Essa, come indica la parola stessa, è l'abilità di offrire risposte, facendo leva sul proprio impegno, senza aspettare che siano altri a darle. Quante volte, Signor Presidente, prima con l'esempio che con le parole, Lei lo ha richiamato! Anche in questo non si può che notare una feconda affinità con Giovanni Battista Montini, che fin da giovane prete fu educatore di responsabilità". "La responsabilità" come "ci mostrano in questi giorni tanti cittadini dell'Emilia Romagna, chiama ciascuno ad andare contro-corrente rispetto al clima di disfattismo e lamentela - ha concluso il Papa - per sentire proprie le necessità altrui e riscoprire sé stessi come parti insostituibili dell'unico tessuto sociale e umano a cui tutti apparteniamo".

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Il premio

Come spiega Vatican News, il premio è stato conferito a Mattarella per “la sua dedizione al bene comune in un impegno politico ispirato ai valori cristiani e rigoroso nel servizio delle istituzioni civili”. Inoltre, scrive in un comunicato l’istituto Paolo VI, “in Sergio Mattarella è possibile riconoscere l’erede di una grande tradizione di politici cattolici che hanno pensato e contribuito a realizzare l’Unione Europea come spazio di convivenza pacifica e democratica tra i popoli”.

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