L'uomo è stato colpito alla schiena, all'addome e alla gamba. Inoltre, la casa della vittima sarebbe stata messa a soqquadro. Il pensionato, che viveva da 20 anni in Marocco, nel 2021 era già stato preso di mira dagli abitanti del posto per una sospetta storia di pedofilia
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Un uomo di 76 anni, Luciano Calzini, è stato aggredito e ucciso mentre era fuori dalla sua abitazione a Taghazout, villaggio di pescatori vicino ad Agadir nel sud-ovest del Marocco. Secondo quanto ha riferito il Consolato d'Italia di Agadir, l'omicidio è avvenuto giovedì 11 maggio. L'uomo, nato a Novara, era residente in Marocco da oltre 20 anni. Tre sospettati di età compresa tra i 23 e i 40 anni sono stati arrestati nella notte.
L'aggressione
La polizia giudiziaria di Agadir è riuscita a risalire ai principali sospettati, ma sono in corso le ricerche di altre persone coinvolte nell'omicidio. Secondo quanto emerso finora, si sarebbe trattato di un'aggressione organizzata, con tanto di regia, esecutori e mandanti. Il gruppo, "una banda organizzata e numerosa" secondo la polizia, giovedì sarebbe piombato in casa del pensionato italiano. Gli aggressori avrebbero cominciato a fare razzia nell'abitazione e a ferire a colpi di coltello l'uomo. Quest'ultimo è scappato, riuscendo a salire sulla sua auto, ma durante la fuga è finito contro un palo della luce. L'uomo è stato trovato agonizzante ed è arrivato all'ospedale di Hassan II di Agadir in gravi condizioni per le profonde ferite da arma da taglio alle spalle, all'addome e alla gamba. I medici non sono riusciti a salvarlo e il pensionato è morto tra le 5 e le 6 di venerdì mattina.
A quanto si è appreso, il pensionato era già stato preso di mira dagli abitanti del posto per una sospetta storia di pedofilia. Nel 2021 infatti aveva subito un agguato a colpi di sassi contro le finestre della sua abitazione perché sospettato di molestie ai danni di un minore. L'uomo era stato interrogato, ma l'indagine s'era conclusa in un nulla di fatto.