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Zelensky all'Aja: "Mosca riceva sentenza per la sua aggressione"

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©Ansa

 La Corte penale internazionale a marzo aveva emesso un mandato d'arresto per il presidente russo e per la commissaria Maria Alekseyevna Lvova-Belova, con l'accusa di crimini di guerra e deportazione illegale di bambini ucraini. Il presidente ucraino: "Vogliamo vedere Putin condannato". Poi in conferenza stampa con i primi ministri olandese e belga: "Nessun motivo razionale per rinvio sui caccia"

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"Vinceremo. Non vinceremo solo sul campo di battaglia, tutti i Paesi si sono uniti per aiutare gli ucraini a difendersi. Stiamo parlando di una guerra di aggressione da qualcuno che è abituato alla totale impunità. Chi lancia una guerra poi non ne risponde: per questo chiediamo che la Russia riceva una sentenza da parte della giustizia. Ci deve essere la giustizia che rispetta il valore della libertà. È quello di cui abbiamo bisogno adesso". Queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso all'Aja, alla sede della Corte penale internazionale. Il tribunale, a marzo, aveva emesso un mandato d'arresto per il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa Maria Alekseyevna Lvova-Belova, con l'accusa di crimini di guerra e deportazione illegale di bambini ucraini (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE). 

Zelensky: "Vogliamo vedere Putin condannato qui all'Aja"

"Vogliamo tutti vedere qui un Vladimir diverso, Vladimir Putin, colui che merita di essere condannato per azioni criminali, qui all'Aja nella capitale del diritto internazionale", ha spiegato Zelensky. E ha aggiunto: "Sono sicuro che

succederà".  "Dobbiamo trasformare", ha insistito, "l'esperienza del processo di Norimberga in una regola operativa. È per questo che insistiamo nella creazione di un tribunale" speciale per il crimine di aggressione della Russia. "È ingiusto nei confronti delle generazioni future lasciare problemi che non possiamo risolvere ora", è "sbagliato che qualcuno abbia paura di dare piena forza alla giustizia": questa

è "la guerra che non volevamo, quella che deve essere l'ultima", ha chiarito il presidente.

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Zelensky: "De facto in Nato, vogliamo esserlo de iure"

Zelensky nella sua visita nei Paesi Bassi, dove è arrivato durante la notte, ha anche incontrato il presidente del Senato Jan Braun e la presidente della Camera dei rappresentanti Vera Bergkamp. Poi un colloquio con il premier Mark Rutte e in formato trilaterale anche con il primo ministro belga Alexander de Croo. "È tempo di prendere decisioni positive per l'Ucraina sui moderni caccia. Non c'è alcuna motivazione razionale per rimandare" l'invio di tali armi, ha dichiarato in conferenza stampa proprio con i primi ministri olandese e belga. "De facto, l'Ucraina è già diventata parte della Nato. Per questo dovrebbe diventarne parte anche de iure", ha aggiunto Zelensky, che ha anche spiegato: "Crediamo nel successo della nostra controffensiva, non pensiamo che non ce la faremo. Sappiamo qual è l'obiettivo. Ma vittoria non è la parola giusta perchè anche se vinci perdi anche, intendo perdi vite umane".

"Minacce di morte? Non mi interessano"

Poi un passaggio anche sulle minacce rivolte a Zelensky dalla Russia: "Qualsiasi decisione della Russia non è interessante per noi oggi. Non mi interessa ciò che dicono ma ciò che fanno e vediamo un Paese demotivato, non vediamo un forte esercito russo sul campo di battaglia" e quanto alle minacce di morte, "non è un argomento interessante". 

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