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Kit per suicidio venduti online in Canada, arrestato l'uomo che li commerciava

Mondo
©Getty

L'uomo, sedicente chef di Toronto, è stato fermato e incriminato. Allerta sui kit arrivata anche nel nostro Paese lo scorso 29 aprile. Sarebbero almeno sette le persone ad averlo comprato. Una donna della Valsugata è già deceduta, la Procura di trento indaga per istigazione al suicidio

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La polizia canadese ha arrestato e incriminato un uomo di Toronto. Sarebbe stato lui a vendere oltre 1000 'kit per il suicidio' in circa 40 Paesi, tra i quali l'Italia. Lo riporta la Bbc. Kenneth Law, 57 anni, sedicente chef, è accusato di consulenza e aiuto al suicidio. Tra le persone morte dopo aver indossato una maschera facciale a base di nitrito di sodio, contenuta nel kit, ci sarebbe anche un'insegnante di 63 anni della provincia di Trento, in Borgo Valsugana, trovata morta nel suo appartamento. Le indagini, ha riferito la polizia, sono cominciate dopo la morte improvvisa di una persona a Toronto che aveva ingerito una sostanza letale. A riferire del pericolo nel nostro Paese era stata l'Interpol del Canada. Le autorità canadesi, che hanno lanciato l’allarme su questi kit, hanno bloccato diversi siti dove era in vendita. Law è stato arrestato in Canada il 31 marzo scorso per il reato di istigazione al suicidio. Sembrerebbe che abbia venduto on line circa 1.200 kit a persone residenti in 40 Paesi diversi. Le spedizioni sarebbero avvenute da un ufficio postale di Toronto. 

In Gran Bretagna almeno sette persone potrebbero essersi suicidate col kit 

Le indagini sulla vendita online di kit per il suicidio è iniziata nella municipalità di Peel, nell'Ontario, dopo la segnalazione di sette decessi per suicidio nel Regno Unito e tre negli Stati Uniti, tra cui un ragazzo di 17 anni, collegati alla vendita online del kit, che è composto da una finta maschera facciale a base di nitrito di sodio che, se applicata, porta alla morte per avvelenamento. L’inchiesta sul commercio dei kit per suicidi è stata seguita dal Times. "Sto compiendo l'opera di Dio", avrebbe detto Law a un giornalista del quotidiano inglese che si era finto disposto a comprare il suo kit e chiedeva informazioni su come usarlo correttamente.

 

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L'allerta sulle vendite in Italia data lo scorso 29 aprile

In Italia la divisione di Interpol ha ricevuto l'allarme dal Canada lo scorso il 29 aprile, quando sono stati segnalati gli indirizzi a cui Law aveva spedito il kit. Tutte e 9 le persone sono state rintracciate. Le province italiane interessate sono Roma, Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna, Trento e Pavia.  Sono state avvertite anche le forze di polizia e le autorità socio-sanitarie locali, a cui è stato affidato il compito di mettersi in contatto con le persone che avevano comprato il kit per il suicidio. È stato tramite una di queste verifiche che è emersa la morte della donna trentina, avvenuta lo scorso 9 aprile. Nella sua abitazione aveva anche lasciato un messaggio per la famiglia che diceva: "Mi dispiace, sono troppo malata, troppo dolore".  Alla luce di questi fatti, la Procura di Trento indaga per istigazione al suicidio sul caso: al momento il fascicolo è a carico di ignoti. A casa della donna sono intervenuti i carabinieri di Borgo Valsugana che hanno raccolto i reperti e hanno informato l'autorità giudiziaria. 

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