Il leader della Jihad islamica in Cisgiordania è morto in carcere dopo uno sciopero della fame durato circa 80 giorni. Dopo la notizia, diffusa dai minareti delle moschee di Gaza, tre missili hanno colpito il territorio israeliano senza provocare vittime
Ancora razzi da Gaza verso Israele. Sono tre i missili lanciati dalla Striscia in seguito all'annuncio della morte in carcere dello sceicco Khader Adnan, uno dei leader della Jihad islamica in Cisgiordania. Come ha riportato la radio militare, sarebbero stati sparati "due o tre razzi" che sono caduti in zone aperte senza provocare danni né vittime. In precedenza erano state attivate sirene di allarme nel kibbutz Saad, nel Negev. Da Gaza la Jihad islamica ha già accusato Israele di essere responsabile della morte in carcere di Adnan. "Questo crimine - ha avvertito in un comunicato - non passerà senza una reazione".
La reazione alla morte del leader Adnan
Il leader Adnan, arrestato il 5 febbraio scorso, è morto in carcere dopo aver intrapreso uno sciopero della fame e, come riporta il servizio carcerario israeliano, “si era rifiutato di sottoporsi a visite mediche e di ricevere cure". I familiari di Adnan hanno invece accusato le autorità israeliane di una serie di gravi negligenze nei suoi confronti. "È stato eliminato dalle autorità israeliane", ha affermato l'associazione dei detenuti palestinesi. La morte di Adnan è stata immediatamente divulgata dai minareti delle moschee di Gaza e la reazione, anche se ancora non rivendicata, non si è fatta attendere. I tre razzi lanciati dalla Striscia hanno colpito "aree aperte non popolate" vicino al kibbutz israeliano Saad e non hanno richiesto l'attivazione del sistema di intercettazione. Israele "pagherà il prezzo di questo crimine", ha dichiarato in un comunicato la Jihad islamica. "L'eroe libero, Khader Adnane, è morto come martire a causa di un crimine commesso dal nemico davanti al mondo, che approva l'ingiustizia e il terrorismo, lo protegge e lo copre", conclude il comunicato.