Ucraina, Papa: "In corso missione di pace del Vaticano. Incontro con Kirill si dovrà fare"

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Durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dall’Ungheria il pontefice ha spiegato che la Santa Sede sta tentando una mediazione diplomatica tra Kiev e Mosca. “Aiuteremo il governo ucraino a riportare a casa i bambini rapiti”, ha dichiarato il Pontefice che ha poi lanciato un appello all’Unione europea sul tema migranti: “Questo è un problema che deve prendere in mano”

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“A tutti interessa la strada della pace. In Ungheria non abbiamo certo parlato di Cappuccetto Rosso”. Durante la consueta conferenza sull'aereo che lo ha riportato a Roma, Papa Francesco ha raccontato che è attualmente in corso una missione diplomatica del Vaticano in merito al conflitto in Ucraina, un tema che ha approfondito durante il viaggio a Budapest con il presidente ungherese Viktor Orban e il vescovo metropolita Hilarion. “Credo che la pace si faccia sempre aprendo canali, non con la chiusura. Invito sempre ad aprire rapporti, canali di amicizia”, ha dichiarato il Pontefice (GUERRA RUSSIA-UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).

L’azione della Santa Sede

Come ha evidenziato il Santo Padre, questo intervento del Vaticano non è certo il primo. “Già in passato abbiamo agito da intermediari in alcune situazioni di scambio di prigionieri tramite l'ambasciata", ha dichiarato Papa Francesco. E a chi gli ha chiesto cosa ne pensasse del messaggio di aiuto inviato dal primo ministro ucraino per portare indietro i bambini deportati in Russia, il Santo Padre ha ribadito il pieno appoggio della Chiesa: “La Santa Sede è disposta a farlo perché è la cosa giusta. Questo non deve essere un casus belli ma un caso di umanità, i bimbi non possono essere un bottino guerra. Bisogna fare tutto quello che di umano è possibile”. Sempre a proposito di Russia il Pontefice ha anche ribadito la sua ferma volontà di incontrare il patriarca di Mosca Kirill: “C'è ancora in sospeso l’incontro di giugno 2022 a Gerusalemme. È stato sospeso per la guerra, ma questo incontro si dovrà fare", ha dichiarato Papa Francesco, che ha poi raccontato dei suoi rapporti con Mosca nell’ultimo anno. “Per quanto riguarda il rapporto con Kirill ci ho soltanto all’inizio della guerra per 40 minuti. Poi tramite il metropolita Antonij, che ha preso il posto di Hilarion qui a Budapest: tramite lui tengo il rapporto con il vescvo di Mosca", ha sottolineato il Pontefice.  Migliore invece il rapporto con l’ambasciatore russo in Vaticano, Alexander Avdeev: “Credo di avere un buon dialogo con lui, adesso però andrà via dopo sette anni. Una persona colta, seria, molto equilibrata. Il mio rapporto con i russi sostanzialmente è con l'ambasciatore”.

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I migranti

Sull’aereo Papa Francesco ha riservato parole importanti anche sul tema dei migranti. “L'immigrazione è un problema che l'Europa deve prendere in mano. Sono cinque i Paesi che soffrono di più: Cipro, la Grecia, Malta, l'Italia e la Spagna, sono i Paesi mediterranei dove sbarcano i migranti. Se l'Europa non si fa carico di questa situazione, il problema sarà di questi Paesi soltanto. L'Europa deve far sentire che è Unione Europea anche in questo”, ha dichiarato il Santo Padre. A questo tema il Pontefice ha legato un altro tema che gli sta molto a cuore, la natalità: “C'è un problema che è collegato a quello dell'immigrazione ed è l'indice di natalità: in Paesi come l'Italia e la Spagna non si fanno figli. L'anno scorso su questo ho parlato a un incontro delle famiglie. La media dell'età in Italia è 46 anni, in Spagna anche più alta. Ci sono villaggi deserti". Su questo tema potrebbe aiutare un “programma migratorio, come ad esempio quello effettuato in Svezia”.

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La salute

Altro tema toccato è stato il suo recente ricovero: “Quello che ho avuto è stato un malore forte alla fine dell'udienza del mercoledì, non me la sono sentita di pranzare, mi sono coricato un po', non ho perso conoscenza, ma sì c'era una febbre molto alta e alle tre del pomeriggio il medico subito mi ha portato in ospedale”, ha dichiarato Francesco, che ha poi raccontato più in dettaglio la sua patologia. “Ho avuto una polmonite acuta forte, nella parte bassa del polmone, grazie a Dio posso raccontarlo, a tal punto che l'organismo, il corpo, ha risposto bene. Grazie a Dio. Questo è quello che ho avuto”, ha concluso il Pontefice. Nessun dubbio sul prossimo viaggio, che sarà a Lisbona in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù: “Il giorno prima di partire per Budapest ho parlato con mons. Amerigo che è andato a vedere come vanno i preparativi. Spero di farcela ad andare, voi vedete che non è lo stesso di due anni fa, con il bastone, adesso va meglio, per il momento non è cancellato il viaggio. Poi c'è il viaggio a Marsiglia, poi c'è il viaggio in Mongolia, poi c'è l'ultimo non ricordo dove… Come vedete il programma mi fa muovere". E sulla possibilità di invitare a Lisbona giovani russi e ucraini, Papa Francesco ha dichiarato: “Amerigo ha qualcosa in mente, sta preparando qualcosa mi ha detto. La sta ben preparando”.

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