"L'arresto invia un segnale inquietante e pericoloso sul disprezzo della Russia per i media indipendenti e mostra indifferenza per il destino di un giornalista giovane, talentuoso e onesto", si legge nella missiva
"Chiediamo alle autorità russe di lasciar cadere le accuse e di rilasciare immediatamente Evan Gershkovich": la lettera-appello a favore del giornalista del Wall Street Journal arrestato per spionaggio in Russia, firmata da oltre 300 giornalisti di 22 Paesi che hanno lavorato come corrispondenti in quel Paese sin dal 1964, è stata inviata oggi al ministero degli esteri di Mosca e pubblicata sul sito www.freegershkovich.com, creato da un gruppo di amici del reporter del Wsj residenti negli Usa e all'estero."Abbiamo lavorato tutti in Russia come corrispondenti esteri, chi per qualche mese, chi per decenni. Siamo scioccati e sconvolti dall'arresto del nostro collega Evan Gershkovich e dalle accuse mosse contro di lui", inizia così la missiva, dei corrispondenti, anche italiani, indirizzata al ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. "Gershkovich - prosegue il testo - ha una lunga e impressionante carriera giornalistica. Non abbiamo dubbio che l'unico scopo e l'intenzione del suo lavoro era quello di informare i suoi lettori sulla realtà attuale in Russia. Cercare informazioni, anche se significa disturbare gli interessi politici, non fa di Evan un criminale o una spia, lo fa un giornalista. Il giornalismo non è un crimine".
L' arresto è stato condannato anche dall'amministrazione Biden
"L'arresto invia un segnale inquietante e pericoloso sul disprezzo della Russia per i media indipendenti e mostra indifferenza per il destino di un giornalista giovane, talentuoso e onesto", si legge nella lettera, prima dell'appello finale per la liberazione del reporter. Il 31/enne Gershkovich è stato arrestato il 30 marzo scorso per spionaggio durante un reportage a Ekaterinburg legato all'invasione russa dell'Ucraina e, dopo essersi dichiarato non colpevole, dovrà restare in carcere sino al 29 maggio in attesa delle indagini. Il suo arresto è stato condannato anche dall'amministrazione Biden, dai gruppi per la libertà di stampa e da varie testate giornalistiche. "L'arresto di Evan continua un chiaro disegno di presa di ostaggi da parte del governo Putin, che ha rilasciato americani detenuti in Russia solo dopo le loro condanne - che in alcuni casi hanno richiesto anni - e in cambio di russi detenuti negli Stati Uniti".