
Moschea di Al-Aqsa, perché è importante nel conflitto israelo-palestinese
Il luogo è stato di recente teatro di nuovi scontri. Le ragioni della sua importanza sono non solo storiche, ma anche politiche: qui l’ex primo ministro Ariel Sharon venne con mille israeliani nel 2000, ribadendo quel principio che sottolinea come “chi controlla il Monte del Tempio ha diritti sulla Terra d’Israele”

La moschea di Al-Aqsa è tornata al centro dello scontro tra Israele e Palestina: il 5 aprile la polizia israeliana ha effettuato un raid che ha scatenato la reazione dei palestinesi, come anche di tutto il mondo arabo
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DOVE SI TROVA AL-AQSA – La moschea di Al-Aqsa si trova nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme, su una collina nota agli ebrei come Har ha-Bayit, o Monte del Tempio, e per tutti i musulmani come al-Haram al-Sharif, o Il Nobile Santuario
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di mondoPERCHÉ È IMPORTANTE PER I MUSULMANI – Il sito di Al-Aqsa è tra i più importanti per la fede islamica: è infatti considerato come il terzo luogo più sacro dell'Islam, dopo La Mecca e Medina. Al-Aqsa è il nome dato all'intero complesso e ospita due luoghi sacri musulmani come la Cupola della Roccia e la Moschea Al-Aqsa, nota anche come Moschea Qibli, costruita nell'VIII secolo d.C.
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PERCHÉ È IMPORTANTE PER GLI EBREI - Il luogo è però anche importante per la fede ebraica: il complesso si affaccia sul Muro Occidentale, un luogo sacro di preghiera per gli ebrei, che hanno nel Monte del Tempio il luogo più sacro. Secondo il culto ebraico il re biblico Salomone avrebbe costruito lì il primo tempio 3000 anni fa, mentre un secondo tempio fu raso al suolo dai romani nel 70 d.C
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LA STORIA – Il luogo non è soltanto importante a livello religioso ma anche storico: Israele conquistò il sito durante la guerra in Medio Oriente del 1967 e lo annesse al resto di Gerusalemme Est e alle parti adiacenti della Cisgiordania. La mossa, non riconosciuta a livello internazionale, fece crescere la rabbia in tutti i Paesi musulmani compresa la Giordania
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COSA È SUCCESSO IN PASSATO – L’accordo di "status quo" di lunga data che governa l'area prevede che i non musulmani possano visitare il sito ma che soltanto i musulmani abbiano la possibilità di pregare nel complesso della moschea. Tuttavia, i visitatori ebrei hanno sempre più o meno apertamente pregato nel sito in violazione delle regole, e le restrizioni israeliane sull'accesso dei fedeli musulmani al sito dovuta alla sempre maggiore presenza delle truppe sin quasi sulle porte, ha rinfocolato gli animi

IL PRECEDENTE - Nel 2000, Ariel Sharon, allora leader dell'opposizione e di lì a poco primo ministro, salì insieme ad altri mille israeliani, tra politici e guardie di polizia, sul complesso del Monte del Tempio/al-Haram al-Sharif. Fu un modo per ribadire come Israele avesse il pieno controllo dell’area, riprendendo quel vecchio adagio che sosteneva come “chi controlla il Monte del Tempio ha diritti sulla Terra d’Israele”. La reazione fu la protesta dei palestinesi che sfociò nella cosiddetta Intifada di Al-Aqsa

COSA SUCCESSE NEL 2021 - Altri scontri avvennero nel 2021, con altri scontri tra forze israeliane e palestinesi, quando moltissimi fedeli si erano radunati sulla spianata per l'ultima grande preghiera del venerdì prima della fine del mese del Ramadan
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