Fumata nera sulle pensioni, la Francia torna in piazza

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Non decolla il dialogo tra governo e sindacati. Oggi la protesta torna nelle piazze di tutte le città di Francia, ed è l'undicesima volta

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Non è durato nemmeno un'ora il primo contatto fra governo francese e sindacati. Dopo 55 minuti esatti, i sindacalisti si sono alzati e sono usciti dall'ufficio di palazzo Matignon. La premier Elisabeth Borne non ha neppure raccolto la richiesta dei leader delle 8 sigle dell'intersindacale, del ritiro incondizionato della legge che aumenta da 62 a 64 anni il minimo dell'età pensionabile. Il primo commento è stato del leader della Cfdt, Laurent Berger: "È stato un fallimento". Così oggi la protesta torna nelle piazze di tutte le città di Francia, ed è l'undicesima volta. Decine di manifestanti hanno gia' bloccato l'accesso al terminal 1 dell'aeroporto parigino Roissy-Charles de Gaulle. I leader sindacali e la sinistra hanno quindi lanciato un appello a manifestare "massicciamente" oggi. 

"Incontro inutile. La mobilitazione continuerà"

È stato Berger, l'uomo al quale molti guardavano nella maggioranza per una possibile prima apertura nel muro di opposizione, a mettere fine all'incontro: "È successo quando la prima ministra ci ha spiegato che non avrebbe ritirato la riforma", ha spiegato il collega Frédéric Souillot, segretario di Force Ouvrière. "Non andremo avanti mentre milioni di lavoratori scendono in piazza", ha sottolineato Berger, aggiungendo preoccupato che "stiamo vivendo una grave crisi democratica". Parole dure, mentre Sophie Binet, neoeletta leader della Cgt (prima donna nella storia del sindacato comunista) ne ha trovate ancora di più drastiche: "Incontro inutile. La mobilitazione continuerà, in un modo o nell'altro. C'è un tale livello di rifiuto di questa riforma nel paese che non entrerà mai in vigore, non è possibile". "Siamo più determinati che mai - le ha fatto eco Souillot - e lanciamo un appello a una fortissima mobilitazione per domani. Nelle piazze e attraverso gli scioperi".

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Domani appuntamento numero 11

Moderate le parole di Borne: "È stato un dialogo rispettoso in cui ognuno si è potuto esprimere ed ha potuto ascoltare. I nostri disaccordi sull'età pensionabile non hanno consentito di discutere in modo approfondito. Ma penso che questa riunione segni quanto meno una tappa importante. Io resto disponibile, non penso di andare avanti senza i partner sociali". Domani, appuntamento numero 11 nelle piazze di Francia, oltre una settimana dopo l'ultima mobilitazione che aveva fatto emergere una netta diminuzione dei partecipanti ai cortei. A Parigi, si parte da Les Invalides, direzione place d'Italie.

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