Giappone, ristorante di ramen a Tokyo vieta l'uso dello smartphone ai clienti

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A marzo il titolare del Debu-chan ne ha impedito l'uso mentre si mangia durante le ore di punta per non far aspettare le persone in attesa

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Vietato utilizzare il proprio smartphone mentre si mangia durante le di maggior affollamento del ristorante. È quando ha deciso lo scorso 16 marzo Kota Kai, titolare del Debu-chan di Tokyo, locale specializzato nel servire Hakata ramen, un tipo di pietanza regionale del Giappone occidentale. Il motivo? Velocizzare il tempo in cui i suoi clienti consumano il pasto e quindi liberano il tavolo. 

Il proprietario: "Si perde tempo davanti al piatto caldo"

"Una volta, quando eravamo impegnati, abbiamo notato una persona che non ha iniziato a mangiare per quattro minuti", ha spiegato Kai alla Cnn, aggiungendo che l’avventore stava guardando dei video sul suo telefono mentre il cibo si raffreddava davanti a lui. Secondo quanto riporta la testata Usa, Debu-chan è piuttosto grande per un ristorante di ramen di Tokyo, con 33 posti a sedere. Tuttavia, Kai afferma che non è insolito avere 10 persone in fila per un posto nelle ore di punta. Da qui l'idea del divieto di utilizzare lo smartphone.

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Resta consentito fotografare i piatti appena serviti

"Quando i posti sono pieni e vedo persone che smettono di mangiare mentre fissano i loro smartphone, dico loro di fermarsi", ha spiegato ancora il ristoratore, sottolineando  di non aver messo alcun cartello che vieta i telefoni perché ha deciso di parlare ai clienti individualmente. Kai ha specificato che è ancora consentito utilizzare lo smartphone per scattare foto del ramen dopo che è stato servito, ma ha aggiunto che chi non riesce proprio a staccare gli occhi dal suo telefono può andare a mangiare altrove. Kai non sembra pensare che le persone che guardano i video mentre mangiano stiano intenzionalmente cercando di rovinare i suoi noodles o di far aspettare le persone: "Penso che si stiano solo rilassando e cenando nel modo che preferiscono, ma un ristorante non è casa tua”, ha sottolineato.

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