Si tratta di uno degli episodi più gravi di questi giorni di manifestazioni e proprio l'attacco rischia di condizionare pesantemente anche la visita di re Carlo III in Francia che inizierà il 26 marzo
Assalto al municipio di Bordeaux, in Francia, durante le proteste per la riforma delle pensioni. Il portone della mairie è stato incendio nonostante il cordone di sicurezza degli uomini della Gendarmerie alcuni dei quali sono restati feriti. Si tratta di uno degli episodi più gravi di questi giorni di manifestazioni e proprio l'attacco a Bordeaux rischia di condizionare pesantemente anche la visita di re Carlo III in Francia che inizierà il 26 marzo il cui programma ha già subito modifiche per la tappa di Parigi. Ed è la prima visita di stato del sovrano che sarà accompagnato dalla regina consorte Camilla. (SCIOPERO GENERALE)
L'indignazione
«Incredibile - ha commentato su Bfm Tv la deputata ecologista Sandrine Rousseau - avremo Emmanuel Macron, il monarca repubblicano, che riceverà Carlo III, discenderà gli Champs-Elysées e andrà a cena a Versailles, mentre il popolo in piazza sta manifestando». L'Eliseo sembra destinato a sostituire, per la cena di gala, la sontuosa e discussa dimora dei re di Francia. Restano da decidere i dettagli degli altri appuntamenti in agenda. "Ci sono diverse decine di poliziotti e gendarmi feriti questo giovedì in Francia", ha detto il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin. Sarebbero almeno 80 le persone fermate e più di 120 gli agenti feriti. "La riforma delle pensioni proseguirà il suo iter democratico", ha detto il presidente Emmanuel Macron, sottolineando il rispetto per i sindacati ma la condanna di ogni violenza. Nonostante gli scioperi e le manifestazioni di piazza, comprese le due mozioni di sfiducia contro il governo, lo scorso 20 marzo, la riforma francese per portare l’età pensionistica da 62 a 64 anni è ufficialmente diventata legge. Il Paese dunque sembra non voler fermare la protesta: secondo i sindacati sono 240 i punti di raduno organizzati in tutta la Francia per continuare l’azione contro il governo.