
Guerra in Ucraina, le armi inviate a Kiev dai Paesi Occidentali a un anno dall’inizio
È impossibile dare un resoconto esaustivo dell'enorme quantità di armi fornite dall'occidente all'Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022, quando un anno fa iniziò l’invasione russa: ecco quali sono le principali forniture ricevute da Kiev in questi 365 giorni
di Jacopo Arbarello

L’arsenale è praticamente infinito, eppure non basta: è impossibile dare un resoconto esaustivo dell'enorme quantità di armi fornite dall'occidente all'Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022, quando un anno fa iniziò l’invasione russa. Per qualità e quantità la mole di mezzi militari ha reso l'esercito ucraino il 15esimo al mondo. Senza gli aiuti di almeno 30 paesi occidentali Kiev sarebbe caduta in poche settimane
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Con il passare dei mesi sono arrivate armi sempre più sofisticate. I primi ad essere usati sul campo a marzo sono stati i famosi missili anticarro Javelin americani e i Nlaw inglesi. Hanno arrestato l'avanzata su Kiev, assieme ai droni turchi Bayraktar, che colpivano dal cielo
Guerra in Ucraina: lo Speciale di Sky TG24
Sempre a marzo sono arrivati poi i missili terra aria Stringer e Starstreak. Ad aprile, quando l'offensiva russa si è concentrata a sud e a est, sono iniziati ad arrivare gli obici. Gli M777, i missili Brimstone e gli Harpoon. Sistemi missilistici a lancio multiplo capaci di colpire tra i 20 e i 40 chilometri di distanza





La svolta per l'Ucraina è arrivata a giugno. con la decisione americana di mandare gli Himars, l'arma più evoluta finora in dote all'esercito di Kiev insieme agli M270 inglesi. Colpiscono con precisione a 80 km di distanza e hanno permesso la riconquista della regione di Kharkiv e di Kherson


Questi sono stati associati agli Harm, arrivati a luglio, e ai pezzi di artiglieria leggera da 120 e 155 millimetri, che sono stati continuativamente mandati al fronte dalle potenze occidentali insieme ad una quantità immane di materiale militare che va dai Radar ai mezzi blindati fino ai veicoli armati da combattimento come gli Stryker e i Bradley



In estate e in autunno è stata la volta dei sistemi di difesa aerea, necessari per proteggersi dai bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche, prima gli Iris T, poi i Nasams e infine i Patriot americani, il sistema più evoluto che richiede un addestramento particolarmente complicato



A fronte dell'avanzamento russo in Donbass, tra Soledar e Bakhmut in gennaio sono stati promessi i carri armati, prima i Challenger 2 inglesi, poi i Leopard 2 tedeschi e poi gli M1 Abrams americani



In tutto ne potrebbero arrivare più di 300, necessari per provare a fermare la annunciata avanzata russa dei prossimi mesi e tentare una controffensiva. Da ultimo gli Stati Uniti hanno acconsentito a fornire gli Himars con i missili Glsdb a medio lungo raggio, che ampliano la portata del sistema missilistico da 80 a 150 chilometri, e costringerebbero la Russia ad arretrare ulteriormente i depositi dove accumulano le forniture per il fronte e le munizioni
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Le prossime richieste di Kiev sono già sul piatto: i jet F16 e addirittura i sottomarini per riconquistare il controllo delle acque del Mar Nero. Gli alleati per ora hanno detto di no, ma tutto probabilmente dipenderà dall'andamento del conflitto nelle prossime settimane

L'esperienza del primo anno di guerra ci insegna che l'Ucraina ha avuto bisogno di armi sempre più potenti, e di certo senza l'aiuto militare occidentale il paese avrebbe da tempo capitolato, nonostante la strenua resistenza dei suoi militari
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