L'ex re di Hollywood stava già scontando una condanna a 23 anni di reclusione per un altro caso di crimini sessuali giudicato a New York nel 2020. Weinstein dal 2017 è diventato il simbolo di una cultura di molestie sessuali endemica nelle stanze del potere dando vita al movimento #MeToo
Da un tribunale di Los Angeles è arrivata una nuova sentenza per Harvey Weinstein, ex produttore di successo ad Hollywood, condannato a 16 anni di prigione al termine del secondo processo nei suoi confronti per molestie e stupri.
In corso una pena di 23 anni
La sentenza odierna, sostanzialmente, rappresenta la certezza che l'ex produttore cinematografico terminerà i suoi giorni dietro le sbarre. Il 70enne premio Oscar, infatti, sta già scontando una pena di 23 anni per un altro caso di crimini sessuali giudicato a New York nel 2020. Il dibattimento per la definizione della pena si è tenuto quasi due mesi dopo il verdetto della giuria che aveva riconosciuto, per l'appunto, lo stesso Weinstein colpevole di aver stuprato una ex modella e attrice russa, giunta a Los Angeles da Roma per un festival cinematografico. Era il febbraio del 2013.
"Sono innocente, non mandatemi in prigione"
"Sono innocente. Non condannatemi a una vita in prigione": prima della lettura della sentenza Weinstein ha implorato così la clemenza della corte. "Non ho mai stuprato o aggredito sessualmente Jane Doe. Non l'ho mai conosciuta e lei non mi conosce. Sono in gioco soldi", ha detto l'ex produttore riferendosi alla donna la cui testimonianza lo ha condannato ad altri sedici anni dietro le sbarre. L'ex produttore ha detto di "non meritare" la nuova condanna: "Ci sono troppe cose sbagliate in questo caso", ha ribadito.