L’ex produttore doveva rispondere di due accuse di stupro e cinque di aggressione sessuale in episodi che sarebbero avvenuti tra il 2004 e il 2013. L'ex boss di Miramax si trova già in prigione, dove sta scontando una condanna a 23 anni dopo essere stato giudicato colpevole di stupro e aggressione sessuale nel processo di due anni fa a New York
Colpevole di uno stupro e di due aggressioni sessuali: la giuria del processo di Los Angeles contro Harvey Weinstein si è divisa sul totale dei 7 capi d'imputazione e non ha trovato l'unanimità sul fatto che l'ex produttore di Hollywood si fosse approfittato delle donne che lo hanno accusato. Weinstein doveva rispondere di sette capi d’accusa - due per stupro e cinque per aggressione sessuale - per una serie di episodi avvenuti tra il 2004 e il 2013. La giuria (composta da 8 uomini e 4 donne), dopo aver ascoltato 44 testimoni, lo ha giudicato colpevole di tre. L’uomo rischiava fino a 60 anni di prigione: adesso si parla di 18-24 anni.
La decisione
Weinstein, oggi 70enne, è stato giudicato colpevole per le accuse mosse da Jane Doe 1, il nome in codice dell'accusatrice (che aveva accusato Weinstein di averla stuprata in un albergo di Los Angeles nel febbraio del 2013), mentre la giuria del tribunale di Los Angeles non è riuscita a raggiungere un verdetto sulle accuse mosse da Jennifer Siebel Newsom, moglie del governatore della California Gavin Newsom, e da un'altra donna, identificata come Jane Doe 2. Assolto invece dalle accuse mosse da Jane Doe 3. Come a New York, Weinstein si è rifiutato di farsi interrogare durante l’istruttoria. “Harvey - hanno commentato i suoi legali - è deluso dal verdetto. Sa di non aver fatto niente. È grato al lavoro dei giurati sugli altri reati contestati, ma è determinato a continuare la sua battaglia legale”.